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Il buongiorno di Twilight del 19/10/2010

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Twilight, oggi, vi racconta il controverso amore tra Bob Dylan e Joan Baez. Per lei - e non ha tutti i torti - è stato sempre a senso unico, come ricorda anche nel documentario di Martin Scorsese, "No Direction Home: Bob Dylan" del 2005. Qui, si vede la Baez che ha un soprassalto quando ritorna alla loro love story.

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IL DISCO DEL GIORNO
"Love Is Just A Four-Letter Word", Joan Baez, da "Hits: Greatest & Others" del 1973, Vanguard
"Love Is Just A Four-Letter Word", brano scritto da Bob Dylan, è stato uno dei cavalli di battaglia nell'intera carriera di Joan Baez e racconta gli aspetti positivi e negativi dell'amore, sentimento ingannevole, che alla fine ferisce. Il pezzo della Baez è un pretesto per parlare della travagliata relazione tra Bob e Joan. I due si incontrano per la prima volta, nel 1961, al Gerde's Folk City di Greenwich Village. A quel tempo, Joan aveva già pubblicato il suo album di debutto e la sua popolarità come "Regina del Folk" emergente stava crescendo. Nella sua autobiografia, "E una voce per cantare" (1987), la Baez descrive la prima impressione - pessima - che aveva avuto di Bob, l'uomo di cui si sarebbe innamorata e al quale sarebbe rimasta legata, in qualche modo, per il resto della vita: "Sembrava – racconta - uno zoticone venuto dalla campagna in città, con quei capelli corti intorno alle orecchie e ricci sopra. Mentre si dondolava sui piedi, suonando, sembrava che scomparisse dietro la chitarra. Portava una giacca di pelle sgualcita e di due taglie più piccola. Aveva ancora le guanciotte da bambino, ma una bocca incredibile: morbida, sensuale, infantile, nervosa e reticente". Rimane, però, impressionata da una delle sue prime composizioni, "Song to Woody", e gli dice di volerla incidere (anche se non lo farà mai). Quanto a Bob, è più interessato alla sorella minore di Joan, Mimi, che ha quindici anni. Tra i due cantanti, però, c'è affinità e quel legame, da semplice amicizia e collaborazione artistica, si trasformerà in qualcosa di più. Nel 1963, Joan invita Dylan a cantare al suo fianco al Newport Folk Festival, dove interpretano assieme il brano di Bob "With God On Our Side", il primo di una lunga serie di duetti. Il 28 agosto di quell'anno, entrambi partecipano alla marcia per i diritti civili di Washington, in cui Martin Luther King pronuncia il suo storico "I have a dream". Davanti a una folla immensa, Dylan si accosta emozionato al microfono e intona con Joan Baez due nuovi brani, "When The Ship Comes In" e "Only A Pawn In Their Game". Con il tour di Dylan del 1965 nel Regno Unito, dopo due anni di intensa relazione sentimentale con Joan, il rapporto comincia a raffreddarsi: la fine di questo amore è raccontata nel documentario del regista e produttore D. A. Pennebaker, "Dont Look Back". Bob sposerà, a novembre del '65, Sara Lownds, dalla quale divorzierà nel '77. Nel 1968, anche Joan si sposerà, ma si separerà pure lei. Nonostante le incomprensioni, alla fine, Bob e Joan seppelliranno l'ascia di guerra e andranno anche in tour insieme. Nella celeberrima "Diamonds & Rust", dall'omonimo album del 1975, la Baez ricorda in modo diretto ed esplicito i suoi sentimenti per Bob. Quanto ai riferimenti alla Baez, nei brani di Dylan sono meno espliciti. Dylan, nel dicembre del 2003, ha dichiarato: "Joan Baez è stata e sempre sarà l'amore della mia vita. Come l'amore vero, doveva finire in qualche modo. Non ho mai trovato nessun altro così divertente, così impressionantemente bella e così intelligente come lei. Sara è stata solo un ripiego. Joan era l'unica e ancora lo è". 

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IL LIBRO DEL GIORNO
"Tarantula", Bob Dylan, Feltrinelli, pp. 348
Un parto travagliato e complesso quello di "Tarantula", il primo libro di Bob Dylan. Il "menestrello di Duluth" ne parla per la prima volta durante un programma radiofonico, nel 1963, ma il volume, scritto tra il 1965 e il 1966, uscirà quasi dieci anni più tardi, nel '71, passando attraverso vari gradi di scrittura e lettura. Un'opera ermetica e composita che raccoglie versi, apologhi, giochi di parole, parabole, mostrando gusto del nonsense e saggezza zen. Emerge un giovane Dylan visionario, bizzarro, divertente e commovente. Nato con la deliberata intenzione di sfidare la lingua scritta attraverso sberleffi linguistici e aggressioni alla sintassi, "Tarantula" è un libro fatto della stessa stoffa di album come "Bringing It All Back Home", "Highway 61 Revisited" e "Blonde on Blonde". I suoi temi sono l'America del dopo Kennedy, l'estasi e l'ossessione del sesso, la violenza del mondo e dei rapporti umani, lo sguardo disincantato di chi, stando ai margini della società, non ha niente da nascondere e niente da perdere, la guerra del Vietnam e, al di sopra di tutto, la salvezza promessa dalla musica, dal sound, e simboleggiata dall'omaggio costante ad Aretha Franklin. Ma il volume è anche una straordinaria elegia alle "migliori menti" della Beat Generation, con il suo tributo, riga dopo riga, ai patchwork linguistici di William S. Burroughs, al romanticismo di Jack Kerouac, alla poesia di Allen Ginsberg. L'edizione del 2007, con il testo inglese a fronte, presenta anche una "Guida alla lettura" che permette di esplorare un'opera affascinante e ancora tutto da scoprire.

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L'EVENTO DEL GIORNO: “The Bootleg Series Vol. 9 - The Witmark Demos:1962-1964”, Bob Dylan, Columbia Records, disponibile dal 19 ottobre 2010
Esce, oggi, "The Bootleg Series Vol. 9 - The Witmark Demos:1962-1964" di Bob Dylan, unitamente alla pubblicazione dei primi otto album long-playing dell'artista in un cofanetto dal titolo "Bob Dylan - The Original Mono Recordings". In Italia, "The Witmark Demos" verrà venduto sia in edizione doppio compact disc, sia in analogico su vinile da 180 grammi. Si tratta di una raccolta di 47 canzoni, registrate da Dylan - accompagnato soltanto dalla sua chitarra acustica, dall'armonica e occasionalmente dal piano - per il suo primo editore musicale, Leeds Music, nel gennaio 1962, e per il suo secondo editore, M. Witmark & Sons, fra il '62 e il '64. Tutte queste composizioni sono state scritte e registrate prima che Bob Dylan compisse 24 anni. Tra le molte gemme presenti, 15 brani mai usciti ufficialmente per il grande pubblico e incisi soltanto per queste sessioni, come la struggente "Ballad For A Friend", "Long Ago, Far Away" e "The Death Of Emmett Till", ispirate dall'epoca delle battaglie per i diritti civili, e la commovente "Guess I'm Doing Fine". "The Original Mono Recordings" è un cofanetto di 8 Cd che comprende tutti gli album dei Sessanta di Bob, in versione monofonica. Un evento importantissimo, perché, all'epoca, il mono era il modo di registrazione e missaggio predominante, dal momento che nessuno aveva impianti stereofonici, considerati un lusso per gli audiofili e gli appassionati di classica.

 

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