Report Extra. Voucher lavoro, il “nero a metà”
di
Autori:
Bernardo Iovene
Stagioni:
2016
Un operaio edile lavorava a nero in un cantiere, ma quando si è infortunato, perdendo un orecchio, il datore come per magia ha estratto 3 voucher che gli hanno dato la copertura assicurativa. I voucher sono buoni lavoro nati nel 2008 per regolarizzare i lavori occasionali di pensionati e studenti per la vendemmia, la baby sitter, il giardiniere pensionato, eccetera. Ma dal 2012 sono stati estesi a tutti i settori e vengono utilizzati nella ristorazione, nel commercio, nell’edilizia, nel turismo e anche nell’industria. Nel 2008 erano stati emessi 25 mila voucher, nel 2014 sono arrivati a 79 milioni e nel 2015 saranno 100 milioni. Coinvolgono circa un milione e mezzo di lavoratori.
Il presidente dell’Inps Tito Boeri ha lanciato l’allarme, c’è il dubbio che non siano utilizzati per lavori occasionali, ma che in realtà siano le uniche prestazioni che svolge il lavoratore. Il timore è che stiano sostituendo i contratti “part-time” e “a chiamata”, con il risultato di dare una copertura al lavoro nero, visto che il limite complessivo della retribuzione per ogni lavoratore è di 7.000 euro in un anno. Un effetto contrario alle intenzioni del legislatore.
Nella puntata di domenica Report ha raccolto numerose testimonianze di abusi in vari settori produttivi. Infine siamo stati in Francia dove i voucher sono utilizzati solo nel settore domestico, e lo Stato per far emergere il lavoro nero ha pensato di restituire alla famiglia il 50% di ogni ora di lavoro pagata, e in Inghilterra, dove il lavoro occasionale è favorito dal cosiddetto contratto a zero ore.