di Guido Barlozzetti
Sarà una Pasqua inevitabilmente diversa, vissuta in una condizione dello spirito che non conoscevamo e per questo tutta da vivere.
E’ infatti nella condizione della necessaria clausura domestica che trascorreremo il Triduo che porta dal Venerdì Santo alla Pasqua della Resurrezione (le celebrazioni delle tre giornate saranno trasmesse in diretta su RaiUno con sottotitoli e con traduzione in LIS), perché anche la festa che con il Natale costituisce la celebrazione fondamentale della religione cristiana viene investita dalle conseguenze dell’epidemia in corso. Non per questo gli Italiani rinunceranno a festeggiarla, anzi ne avranno forse ancor più il desiderio.
Una festa appartiene alle tradizioni che la fondano e la rendono tale, è costituita dalle liturgie e dalle manifestazioni devozionali, riti che hanno come sede le chiese e, per quanto riguarda le processioni e anche la Via Crucis, le vie e le piazze dei paesi e delle città. Inevitabile, quindi, che l’obbligo di restare a casa si rifletta su queste celebrazioni.
La Congregazione vaticana per il culto divino ha disposto che tutto avvenga sine populo e il primo a rispettare questa disposizione sarà il Papa Francesco: il giovedì nella Missa in Coena Domini, che ricorda l’istituzione dell’Eucarestia, non è prevista la Lavanda dei piedi (peraltro non obbligatoria), mentre la Via Crucis che si è sempre tenuta ai Fori Imperiali, si svolgerà sulla Piazza e sul sagrato di San Pietro, con la croce portata da detenuti, medici e infermieri, a rappresentare le categorie che in modi diversi, e spesso drammatici, più sono state esposte agli effetti del virus.
Sia la Veglia in attesa del Gloria, il sabato sera, con lo scioglimento delle campane, sia la Messa solenne della domenica alle 11 verranno officiate dal Pontefice nel vuoto della Basilica. E dunque proveremo ancora l’emozione di vedere Francesco, circondato solo da chi collabora all’ufficio, nell’immensità del colonnato del Bernini e dell’interno dell’edificio. In generale, si prevede che non si svolgeranno circa novemila processioni.
Naturalmente i fedeli potranno partecipare a distanza, grazie alle dirette della televisione o allo streaming per le situazioni locali.
Dunque, per chi vorrà, la Pasqua cristiana entrerà nelle case e certamente la dimensione della festa e del significato profondo che porta con sé, la Resurrezione alla vita, simboleggiata nel passaggio di Cristo dalla morte alla vita, a redimere i peccati dell’umanità e ad aprire alla rinascita, sarà vissuta nell’intensità di una condizione assai particolare e del tutto imprevedibile. E chissà che, appunto in questa cornice così inedita e piena di difficoltà, non sia percepita ancor più nel significato che custodisce e nella speranza, non effimera e non legata alla contingenza della quotidianità che annuncia.
Poi, c’è il versante della festa che nel tempo si è legato alla laicità dei consumi, che a volte hanno anche rischiato di sovrapporsi al significato religioso e che, comunque, hanno definito dei veri e propri rituali inseparabili ormai dalla Pasqua: le colombe, confezionate e farcite nei modi più diversi e fantasiosi; le uova, sia quelle lessate e benedette, sia quelle di cioccolata con la sorpresa all’interno; il pranzo con un menu particolare che fa spazio all’agnello; ai carciofi fritti; al capocollo; alla pizza dolce o salata che sia... Cosa succederà? Cambieranno abitudini così consolidate e amate? Tradizioni che coinvolgono tutta la famiglia, i genitori come i bambini?
L’impressione è che gli Italiani faranno di necessità virtù.
Scorrendo le notizie e i dati di alcune rilevazioni, si capisce che ci sarà una contrazione consistente delle vendite al dettaglio - diverso il discorso per la grande distribuzione - anche per ragioni logistiche e per le difficoltà che pesano sui laboratori artigianali. Però molti si sono attrezzati per consegne a domicilio di uova, colombe e di pietanze, e sui social sono stati creati anche dei gruppi per mettere in contatto pasticcerie e clienti. Insomma, se molti ricorreranno al fai da te e a quello che troveranno al supermercato, non sono pochi quelli che non rinunceranno al piacere di ricorrere alle lavorazioni artigianali e di fare un regalo o... riceverlo.
In questo quadro, spicca la polemica tra il Presidente della Regione Campania De Luca e il sindaco di Napoli De Magistris, con il primo, inflessibile e minaccioso, che ha vietato anche le consegne a domicilio, ciò che impedirebbe a tanti di godere di un dolce tradizionale come la pastiera.
Alcuni hanno anche pensato di socializzare nella distanza. In particolare, in un residence del Veneto, le diverse famiglie che lo compongono hanno deciso di pranzare tutte sulle terrazze dei rispettive appartamenti, in modo da condividere pur nella separazione quell’appuntamento.
Anche la rete della solidarietà si sta impegnando. Un episodio per tanti: due supermercati e una pasticceria hanno deciso di donare un uovo a ciascuno dei 1300 bambini di Codogno.
Un piccolo paradosso, è capitato spesso che la Pasqua sia stata accompagnata da condizioni meteorologiche inclementi, quest’anno il Sole splenderà sulla Penisola e si prevedono temperature fino a 25 gradi. Ma, nel caso qualcuno pensasse a scampagnate o a picnic nel giorno di Pasquetta, sarà il caso che si ricordi delle ordinanze stringenti - si può uscire solo per lavoro, necessità e salute - e della rete dei controlli che per le infrazioni prevedono multe e denunce.