di Guido Barlozzetti
Dovrebbe essere il primo passo di una rivoluzione, annunciata dall’irruzione fragorosa di Rosario Fiorello. E’ lui il testimionial incaricato di catturare l’attenzione e trainare il decollo della nuova RaiPlay.
Per la Rai significa una svolta che non lascia indietro quello che il servizio pubblico ha fatto in questi anni, ma lo ricostituisce all’interno di una nuova cornice. Ancora oggi l’offerta della Rai viene sostanzialmente a coincidere con le tre reti generaliste, a parte il mazzo delle tematiche. Reti che sono costruite su un palinsesto articolato in fasce orarie e basato su una rigida griglia di appuntamenti che si ripetono trasversalmente da un giorno all’altro, a parte il prime time dove ogni sera la proposta cambia. Insomma, una televisione che privilegia la fedeltà e l’abitudine dell’ascolto, con ancora più di venti milioni di spettatori che la scelgono, ognuno con le sue preferenze e i suoi gradimenti. Ma intanto la centralità di una volta è finita da un pezzo, lentamente erosa dall’apparizione di nuove offerte che si sono anche rivelate mercati appetibili e importanti. Basti pensare alla tv a pagamento che con più flessibilità riprende i palinsesti generalisti e li tematizza sui contenuti a maggiore valore aggiunto, il cinema, le serie, lo sport... Dietro a questa proposta grandi players internazionali che ripartiscono gli investimenti su più mercati e fanno ancora un paso in più: abbandonano la residualità dei palinsesti e allestiscono imponenti libraries dove, al dettaglio o con sottoscrizioni, l’utente può acquistare quello che vuole. Come in un supermarket, si cammina, si guardano gli scaffali e si mette via via nel carrello quello che aggrada. E’ un modo innovativo di fare distribuzione, grazie al digitale che consente la gestione di immense quantità di dati e permette di entrare da casa negli archivi, decidere cosa vedere e quando. Fine della logica dell’appuntamento, sono io che governo a mio piacimento, seleziono, consumo e pago.
E’ chiaro che quest’alleanza strutturale tra televisione e rete rimanda alla diffusione potente di Internet, superpiattaforma che ognuno può declinare come vuole e su cui è diventata ormai abitudine scaricare i contenuti più diversi. Soprattutto da parte dei più giovani, a loro agio con i dispositivi della tecnologia e inclini a personalizzare la gestione del tempo personale.
La nuova RaiPlay nasce per dare una risposta alle nuove esigenze del consumo e pilotare la Rai nel passaggio dall’età dello spettatore a quella dell’utente interattivo. Finora la piattaforma si era presentata come un deposito in cui rivedere i programmi andati in onda. Più che RaiPlay, un replay per chi non era riuscito a onorare l’appuntamenti nell’orario della messa in onda o per chi i palinsesti tv proprio non li frequenta. Adesso diventa un luogo interattivo, trasversale a tutte le possibili piattaforme, dove accanto all’offerta generalista ci saranno espansioni e approfondimenti e soprattutto una linea di contenuti nuovi, appositamente pensati e realizzati per gli utenti della piattaforma. Insomma, “Proporrà – dice il direttore Elena Capparelli - una nuova user experience, una nuova interfaccia, nuove immagini, un prodotto studiato nei particolari. Per la prima volta RaiPlay consentirà al pubblico di trovare lo stesso ambiente su tutti i dispositivi, sarà disponibile sul browsing, su app mobile e su smart tv, come tutti i player OTT, e consentirà la navigazione tra un device e l’altro seguendo i gusti delle persone”.
Sarà lo spettatore-utente a scegliere cosa, come e dove vedere.
RaiPlay si presenta al nuovo appuntamento con 13 milioni di utenti registrati, 12 milioni di app scaricate e 3 milioni di persone che ogni mese fruiscono dei contenuti. Accanto alla possibilità di (ri)vedere i contenuti dell’offerta lineare generalista, l’utente avrà una proposta on-demand con un’offerta dedicata da cui selezionare secondo i propri interessi. Potranno essere seguiti dall’inizio i programmi in diretta anche se già cominciati e si potranno scegliere la lingua e i sottotitoli di un film. <
A lanciare la nuova versione sarà Fiorello con VivaRaiPlay!. Fiorello da alcuni anni ha condotto imprese lontane dalla ribalta ipergeneralista, ha scavato nicchie senza perdere appeal, anzi con un’energia supplementare per tornarvi da incursore irriverente, un po’ come accadeva con Roberto Benigni.
A lui tocca il compito di creare la grancassa, il rumore dell’evento che possa incuriosire il pubblico a cominciare dai giovani. E’ una scommessa anche per lui che la affronta su un doppio binario: in onda dal 4 all’8 novembre alle 20.30 su Rai1 e poi, in esclusiva, mercoledì, giovedì e venerdì sempre alle 20.30 su RaiPlay.
Poi, naturalmente, a fare da discrimine saranno i contenuti originali che troveremo.
Dal 4 novembre RaiPlay si presenta in una veste completamente nuova: dall’interfaccia moderna e accattivante alle molteplici funzioni di ultima generazione.
La prima produzione originale italiana a sbarcare sulla rinnovata piattaforma è lo show “VivaRaiPlay!” con Fiorello, in onda con un’anteprima dal 4 all’8 novembre alle 20,30 su Rai1 e RaiPlay.
Lo spettacolo proseguirà in esclusiva solo su RaiPlay dal 13 novembre ogni mercoledì, giovedì e venerdì, sempre alle 20,30, mentre, nel week-end Rai Radio2 proporrà alle 11 “Il meglio di VivaRaiPlay!”.
Per scoprire e ascoltare in ogni momento tutti i contenuti esclusivi per il web, vi invitiamo a visitare la pagina dedicata: https://www.raiplay.it/programmi/vivaraiplay.
Per seguire in diretta streaming gli appuntamenti della settimana 4-8 novembre, potete invece collegarvi ogni sera alle 20:30 a questo link: https://www.raiplay.it/dirette/rai1.
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