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Nel corso dei secoli il Natale, la festa cristiana che celebra la nascita di Gesù, ha ispirato molti artisti a cominciare da Giotto, che tra il 1303 e il 1305 dipinse l’affresco de La Natività di Gesù presso la Cappella degli Scrovegni a Padova.
Ancora oggi l’origine della ricorrenza non è nota, ma per gli storici è probabile che essa risalga a un periodo storico da collocare tra il Trecento e il Quattrocento, e quindi parallelo al capolavoro del pittore italiano.
Secondo la ricostruzione degli storici fu infatti in quell’arco di tempo che la tradizione religiosa si fuse con quella contadina, che già nell’antica Roma festeggiava i propri costumi attraverso lo scambio di doni e la preparazione di banchetti in omaggio agli dei dell’agricoltura.
Fu dunque dall’incontro tra il Cristianesimo e i riti legati al mondo rurale che nacque quel canone culturale che durante i secoli finì col modellare lo spirito e le consuetudini delle festività natalizie.
Tuttavia la comparsa a partire dall’Ottocento dei grandi magazzini, delle carte di credito e della pubblicità, impose un carattere sempre più commerciale all’evento religioso (come ha descritto Frank Trentmann nel recente libro L’impero delle cose, dove si indaga storicamente il fenomeno del consumismo).
L’impronta mercantile si è accentuata nella seconda metà del Novecento, pure per la volontà delle nuove generazioni di lasciarsi alle spalle gli orrori delle due guerre mondiali, e ha finito col mettere in secondo piano le istanze spirituali.
Questo approccio al Natale più superficiale, e causato appunto dal mutamento dello stile di vita della società, rappresentò l’idea di partenza della celebre novella Canto di Natale, che lo scrittore inglese Charles Dickens pubblicò nel 1843 (scarica l’e-book o ascolta l’audiolibro).
Sviluppato attorno al personaggio di Ebenezer Scrooge, un uomo tanto vecchio quanto tirchio, il brano di Dickens intendeva denunciare le ipocrisie e le ingiustizie degli uomini che avevano tradito i propositi di una buona vita dettati dall’avvento sulla Terra di Gesù.
La trama del racconto, e la controversa sagoma dell’avaro Scrooge, suggerirono in seguito al disegnatore statunitense Carl Barks il profilo indimenticabile di Zio Paperone.
Esso fece la sua prima apparizione in un fumetto della Disney proprio settant’anni fa, il 15 dicembre del 1947, e ripropose nell’atmosfera incantata dei disegni animati il vecchio capitalismo del lavoro e della produzione (come ha scritto Gianni Riotta su «La Stampa» del 14 dicembre scorso).
Dalla studiosa Edith Steiner – di cui da poco è stato ristampato il saggio Il mistero del Natale, arricchito da un’introduzione di Franco Ferrarotti – all’autore Dino Buzzati, che vi dedicò molti scritti e articoli, il Natale ha continuato a essere percepito non solamente come un motivo di riflessione morale ma anche come un soggetto di ispirazione.
Aveva certamente ragione il personaggio di Auggie Wren, interpretato da Harvey Keitel, che nel finale di Smoke (un delizioso film di Wayne Wang del 1995 ambientato in una tabaccheria e derivato da un soggetto di Paul Auster) riferisce all’altro personaggio Paul Benjamin, cui presta il volto William Hurt, che sta per raccontargli la più bella storia di Natale mai sentita.
Ed è così che Wren narra di quando un giorno si rese conto che un moccioso stava rubando delle riviste nella sua tabaccheria. Rincorrendolo fuori dal locale, si accorse che il ladruncolo, nella fuga, aveva perso il proprio portafoglio e la Carta di Identità. Auggie aveva, allora, deciso di compiere una buona azione in occasione del Natale e di andare a casa del ragazzo per restituirgli le sue cose. Bussò tante volte alla porta dell’abitazione prima che gli aprisse un’anziana donna cieca, Nonna Ethel. Preso alla sprovvista, lui non seppe più cosa fare e improvvisamente decise di spacciarsi per il nipote della signora (il ladruncolo!) accettando l’abbraccio affettuoso della non vedente. La donna – racconta Auggie – senz’altro si rese conto che lui non fosse il nipote ma un impostore. Ugualmente, però, lo fece entrare in casa e, dopo qualche battuta, decisero di prepararsi un pranzetto per festeggiare il Natale e di trascorre insieme la giornata. Nonna Ethel teneva nascoste due bottiglie di vino! Terminato il pranzo, Nonna Ethel fece un riposino e Wren andò in bagno; lì si accorse che in un angolo c’erano decine di macchine fotografiche, probabilmente rubate dal nipote. Decise allora di sottrarne una e di portala con sé, mentre rientrava in salone e verificava il duraturo stato di veglia di Nonna Ethel, prima di lasciare l’abitazione. Mesi dopo, condizionato dai sensi di colpa per il furto della macchina fotografica, fece ritorno da Nonna Ethel ma gli dissero che era andata via e lui non poté confessare la sua colpa.
Quando Auggie concluse la sua agrodolce confidenza, il suo interlocutore Paul Benjamin, che lo aveva ascoltato con estrema attenzione, disse che probabilmente Nonna Ethel si era spenta: ecco perché l’amico non l’aveva più trovata. Probabilmente quello trascorso con Auggie era stato il suo ultimo Natale.
L’aveva passato con uno sconosciuto fintosi il nipote, ma non aveva passato il Natale da sola.
Ogni anno la Rai offre un palinsesto televisivo, radiofonico e web ricco di contenuti per accompagnare gli italiani durante le festività e far giungere l’augurio dei volti e delle voci più amate in tutte le case.
Come è ormai consuetudine, mentre seguiamo la programmazione in corso, Rai Easy Web ripropone l’ascolto delle trasmissioni più belle andate in onda in occasione del periodo natalizio dello scorso anno.
Parlare di Natale è impossibile senza partire dall’essenza religiosa – più o meno avvertita, ma da sempre presente – che caratterizza la festa tradizionalmente più attesa dell’anno. La figura di Gesù di Nazareth, nato tra i canti di un coro di angeli a Betlemme, è stata indagata su Radio3 nella puntata del ciclo “Profezia e utopia” di Gabriella Caramore in Uomini e Profeti del 25/12/2016 (durata 44 minuti): a Gesù si è guardato come un profeta - inascoltato - di una pace che mira a coinvolgere l’intera umanità.
In stretta relazione con l’aspetto sacro del Natale si è posta la musica classica, le cui note ne hanno spesso accompagnato i riti più significativi.
Uno dei modi in cui si è espresso questo rapporto è il ricorso alla coralità, contrassegnata dalla straordinaria carica emotiva che le voci umane hanno quando si uniscono per fare musica insieme.
Lezioni di musica di Radio3 ha dedicato una serie di trasmissioni ai capolavori per coro, talvolta poco conosciuti dal grande pubblico, dei più importanti compositori della storia musicale. Le abbiamo raccolte di seguito per farvele riascoltare:
“Giuseppe Verdi: Quattro Pezzi sacri - prima parte” del 10/12/2016 (durata 29 minuti)
“Giuseppe Verdi: Quattro Pezzi sacri - seconda parte” dell’11/12/2016 (durata 29 minuti)
“Ottorino Respighi: Lauda per la natività del Signore” del 17/12/2016 (durata 29 minuti)
“Igor Stravinskij: Messa” del 18/12/2016 (durata 30 minuti)
“Johannes Brahms: Mottetto op.74 n.1” del 24/12/2016 (durata 29 minuti)
“Robert Schumann: Romanzen und Balladen op.146” del 25/12/2016 (durata 29 minuti)
“Richard Strauss: Deutsche Motette op.62” del 31/12 /2016 (durata 29 minuti)
“Sergej Rachmaninov: La Divina Liturgia di San Giovanni Crisostomo op.31” del 01/01/2017 (durata 29 minuti)
“Maurice Ravel: Trois Chansons e Francis Poulenc: Sept Chansons” del 07/01/2017 (durata 29 minuti)
“Luciano Berio, Cries of London” del 08/01/2107 (durata 28 minuti)
Ancora di Natale e grande musica ha raccontato Wikimusic, sempre su Radio 3.
Il programma ha ricostruito la storia di:
“L'oratorio di Natale di Johann Sebastian Bach” del 24/12/2016 (durata 32 minuti)
“Il balletto Lo Schiaccianoci” del 25/12/2016 (durata 32 minuti)
“Il concerto di Capodanno di Vienna” del 1/1/2017 (durata 32 minuti)
Anche la musica pop ha tratto forte ispirazione dal Natale, che si rivela sempre una piacevole occasione per riascoltare i brani che sono entrati ormai nella tradizione del periodo. Queste tracce, e altre forse meno note ma di non minor potere suggestivo, hanno composto le playlist di King Kong di Radio1 nei giorni festivi dello scorso anno:
“King Kong A.M.” del 24/12/2016 (durata 24 minuti)
“King Kong A.M.” del 25/12/2016 (durata 25 minuti)
“King Kong A.M.” del 26/12/2016 (durata 42 minuti)
“King Kong - Edizione Speciale” del 26/12/2016 (durata 58 minuti)
L’accoppiata musica e Natale è stata la chiave di lettura della festività adottata da Hollywood Party di Radio3 per la notte tra il 24 e il 25 dicembre dello scorso anno. “Cantando sotto l’albero” è il titolo della maratona tra i musical cinematografici più amati che ha ripercorso, in successione, le storie tra sogno e realtà di:
“Il mago di Oz” (durata 57 minuti)
“Un americano a Parigi” (durata 90 minuti)
“Mary Poppins” (durata 74 minuti)
Musica e divertimento sono stati gli ingredienti di “Natalent - La recita di Natale di Radio2” (durata 90 minuti), andata in scena la sera della Vigilia 2016 e trasmessa in diretta. Uno spettacolo polifonico che ha visto sullo stesso palco tutte le voci di Radio2. Come in ogni talent che si rispetti, non potevano mancare i giudici: Pif, Claudio Sabelli Fioretti, lo youtuber Claudio Di Biagio e Antonello Piroso non hanno lesinato le loro ironiche valutazioni delle performances.
Il Natale non è tuttavia solo musica, ma anche racconti. Le storie di Natale popolano da sempre la notte dell’attesa.
Lo scorso anno Radio3 ha pensato di raccontare il mondo della natura: l’aspetto scientifico è stato l’oggetto dei ritratti di animali a rischio di estinzione per l'Italia in “L’arca di Natale” di Radio3 Scienza; la prospettiva fantastica e onirica è stata quella adottata da “Ombre Radio – Racconti per la stagione intercalare” di Vinicio Capossela, pensati per accompagnare i giorni più bui dell’anno.
Per questo Natale l’iniziativa narrativa di Radio3 è consistita, invece, in un esperimento di scrittura collettiva: a grandi nomi della letteratura nazionale contemporanea è stata affidata la composizione di un capitolo del racconto dal titolo “Neve”, la cui versione integrale è stata letta da Valerio Aprea la sera del 25 dicembre. Riascoltala qui.
Pochi giorni prima del Natale tradizionalmente celebrato il 25 dicembre è caduto quest’anno il settantesimo anniversario dell’approvazione della Costituzione Italiana da parte dell’Assemblea Costituente, avvenuta il 22 dicembre 1947.
Radio3 ha dedicato a questa ricorrenza le playlist "Gli articoli della Costituzione" e "Diario della Costituzione", nonché una serata musicale trasmessa venerdì 22 dicembre alle 21, in diretta dalla Sala A di via Asiago: “Il Natale della Costituzione - Una festa di musica e parole a 70 anni dalla sua approvazione” (durata 134 minuti).
E se i grandi hanno molto su cui riflettere in occasione di queste feste, lasciamo anche ai più piccoli uno spunto per pensare al periodo dell'anno più amato al di là della superficialità. Con le favole di Rai Yoyo, auguriamo a grandi e piccini “Un Natale diverso dal solito” (durata 8 minuti).