VITE E FATTI MEMORABILI (ALMENO PER ORA)

Primo piano di una pizza margherita: pomodoro, mozzarella e basilico.

La pizza triennale

La storia della pizza è antica, forse antichissima e, ciò nonostante, non finisce di stupire per la capacità di rigenerarsi e rinnovarsi.

Dagli Stati Uniti arriva la notizia di una pizza confezionata in modo da poter durare tre anni. Tre, è bene ripeterlo per non dare l'impressione che si sia trattato di un errore. E il pizzaiolo non è napoletano, l'ha messa a punto infatti lo U.S. Army Natick Soldier Research, Development and Engineering Center, un centro d'avanguardia per tutto quello che riguarda attrezzature e equipaggiamenti dei soldati, con la preoccupazione di farli stare sempre meglio al fronte e combattere nelle migliori condizioni possibili. D'altronde, da un Centro di questo tipo non ci si può aspettare che s'interroghi sulla missione affidata ai soldati e sulle guerre in cui sono chiamati ad operare. No, il Center esegue gli ordini e lo scopo è di rendere i militi sempre più adeguati ed efficienti.

Parte essenziale in questa ricerca riveste il cibo e non è certo un problema semplice. Le missioni avvengono spesso in luoghi in cui non è possibile tirare su cucine da campo e in cui i rifornimenti posso risultare difficili se non impossibili. Dunque, servono cibi che durino nel tempo senza deteriorarsi e risultare inaccettabili per il palato e lo stomaco dei guerrieri.

Non solo, va da sé che la qualità del cibo, così importante per chi vive quotidianamente in pace, è altrettanto decisiva per chi si trova impegnato in assalti e attacchi, dunque massima cura va riposta nei menu che si preparano e sulla necessità di un'alimentazione che sia capace di durare e farsi apprezzare. Sappiamo le storie che si raccontano sul rancio e sulla tradizionale gavetta...

L'indirizzo è generale e ha alcuni decenni ormai alle spalle. In America si è concretizzato nei cosiddetti Meals ready to eat, cibi inscatolati e pronti da mangiare così come sono, senza bisogno di scaldarli o prepararli.

Con queste coordinate, il Center, situato nel Massachussetts, con la collaborazione che gli viene dalla Università che lo circondano, ha prodotto questa pizza, con i pomodori che ci devono stare e con la mozzarella come ricetta comanda, e fino a qui nulla di strano, non ci voleva certo un laboratorio all'avanguardia, se non fosse che la pizza in questione - come da dichiarazione dei ricercatori - può durare per tre anni e mantiene per tutto questo periodo la qualità degli ingredienti!

Come si spiega il miracolo, considerando che una qualunque pizza se non la mandi giù nei cinque minuti da quando è stata sfornata si trasforma in una soletta fredda e immangiabile, per non dire di quello che può succederle se la lasci all'aria aperta per qualche ora?

Spiega Michelle Richardson, una delle scienziati del Natick Soldier: "La pizza è la pietanza più richiesta ma ci sono voluti anni prima di trovare la ricetta giusta, perché nel tempo la mozzarella e il pomodoro penetrano nell’impasto facendolo ammuffire". Ed ancora: "Oggi si può prendere la pizza confezionata, lasciarla sul tavolo per tre anni sarà ancora commestibile".

Non succederà più, cioè, che il pomodoro e la mozzarella facciano corpo con la pasta finendo per generare muffe e batteri.
Il segreto, l'elisir di lunga vita? Zucchero, sale e sciroppi vari che si legano con l'acqua e le impediscono di penetrare nella pasta.

Che l'esperimento abbia riguardato la pizza non deve sorprendere, sembra infatti che sia in testa alle preferenze dei soldati e questo conferma l'universalità del successo.

E non si deve pensare che di questa soluzione triennale possano godere solo i soldati americani. Tutto congiura perché la margherita triennale arrivi anche sulle nostre tavole, sia perché è tradizione consolidata che dall'uso militare si passi a quello civile (difficile il contrario, vogliamo ricordare la storia della rete, del web?), sia perché siamo in un'epoca in cui sul nostro stomaco si dirige un'orda inarrestabile di cibi precotti e surgelati. Che se hanno delle virtù, sollevano, va ricordato, parecchi dubbi su additivi e conservanti, ma questo è un discorso che ci potrebbe portare sull'orlo di una guerra alimentare, questa sì da combattere.

Intanto, la pizza batte un altro record e punta all'eternità.

 

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