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Il piatto gradese per eccellenza è il "brodetto", in gradese boreto. La sua origine è da far risalire ai pescatori che un tempo abitavano stabilmente nella Laguna di Grado, nei casoni, vivendo principalmente di pesca. Il pesce migliore veniva prelevato quotidianamente dal "batelante" che faceva il giro delle piccole isolette della luguna e venduto al mercato di Grado. Il pesce di scarto veniva consumato dal "casoner" e dalla sua famiglia. Il boreto era originariamente un piatto povero cucinato nel "paveso", una casseruola di ferro, che non veniva mai lavata. L’ingrediente che caratterizza il boretto gradese è il pepe nero, proprio per la grande presenza di questa spezia, una volta chiamata oro nero, che arrivava in abbondanza dalla vicina Venezia. Ad accompagnare la zuppa c’è da sempre la polenta bianca, fatta con il mais bianco perla, più delicato e tipico di queste zone. di più facile reperibilità e di poco costo. Per quanto riguarda l’abbinamento con il vino, mentre in passato veniva preferito il bianco, oggi prevale un orientamento per un vino rosso giovane.
La ricetta:
Ingredienti per 6 persone:
Procedimento:
Versare l’olio in un tegame piuttosto largo (il pesce vi deve stare in un solo strato e non stretto). Mettere il tegame a fuoco vivo e aggiungere l’aglio che deve rimanere nell’olio per quasi due ore fino a diventare scuro; quando dal tegame si levera' un fumo bianco, togliere gli spicchi ormai bruciati e disporre nel tegame il pesce ben asciutto. Rosolare a fuoco vivace, scuotendo ogni tanto per girare i pezzi che così si coloreranno da tutti i lati, quindi aggiungere l’aceto, l’acqua, il sale grosso, molto pepe, coprire il tegame e far bollire ancora per una decina di minuti. Quindi si controlla la densità dell’intingolo che non deve essere troppo liquido. Per addensare aggiungere un po' di farina. Mentre si prepara il boretto preparare anche una polenta morbida bianca. Servire con un bel bicchiere di Schioppettino