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Pompei prima dei Romani: la formazione di una città italica

Di Pier Giovanni Guzzo

Pompei prima dei Romani: la formazione di una città italica

La città, la cui fama ci è tramandata soprattutto dalle testimonianze della sua tragica fine nel 79 d. C., comincia a prendere forma alla fine del VII secolo a.C. I suoi fondatori appartengono a popolazioni italiche la cui origine eterogenea è impressa nel nome stesso della città. La  sistemazione viaria e la morfologia delle abitazioni più antiche testimoniano le differenti influenze culturali e politiche che hanno preceduto la venuta dei Romani.

In onda domenica 7 agosto | ore 13.00. Ascolta la puntata >>





Biografia

Vincenzo D'Ercole

Pier Giovanni Guzzo è nato nel 1944 a Weihsien (Cina), da Orlando, allora  impiegato nel Lloyd Triestino, e da Maria Acampora.

Ha compiuto gli studi a Roma e ha frequentato quell’Università, laureandosi con lode in Lettere con una tesi in Etruscologia ed Antichità Italiche sull’argomento  “Le fibule in Etruria dal VI al I secolo a.C.”  pubblicata nel 1972.

Superato un concorso pubblico, si è specializzato in Archeologia presso la Scuola Archeologica Italiana di Atene. In quel periodo ha partecipato agli scavi della città di Iasos in Caria.

Nel 1969, come vincitore di pubblico concorso, è entrato nella carriera di Ispettore Archeologo presso la Soprintendenza alle Antichità di Napoli e Caserta.

Dal 1970 al 1981, con la stessa qualifica presso la Soprintendenza alle Antichità della Calabria, ha diretto gli scavi archeologici per la messa in luce della città di Sibari ed assicurato la tutela nella provincia di Cosenza e, temporaneamente, a Crotone.

Ha diretto le operazioni di recupero delle statue in bronzo dal mare di Riace.

Dal 1981 al 1986, con la qualifica di Soprintendente Aggiunto presso la Soprintendenza Archeologica di Roma, ha tenuto la Direzione del Museo Nazionale Romano alle Terme di Diocleziano e quella del Colosseo.

Dal 1986 al 1990 è stato preposto, come Primo Dirigente, alla Soprintendenza Archeologica della Puglia.

Dal 1990 al 1992 ha svolto le funzioni di Primo Dirigente Archeologo presso la Soprintendenza Generale per gli interventi post-sismici in Campania e Basilicata.

Dal 1992 al 1994 è stato preposto, come Primo Dirigente, alla Soprintendenza Archeologica dell’Emilia-Romagna.

Dal 1992 al 1995, per decreto, ha svolto funzioni di collaborazione presso la Soprintendenza Generale per gli Interventi post-sismici in Campania e Basilicata.

Dal 1994 al 2008 è stato preposto, come Primo Dirigente, alla Soprintendenza Archeologica di Pompei.

Dal 2008 al 2009 è stato preposto, come Primo Dirigente, alla Soprintendenza Speciale per i beni Archeologici di Napoli e Pompei.

Dal 2006 al 2008 ha svolto le funzioni di Soprintendente ad interim della Soprintendenza per i Beni Archeologica della Calabria.

Nel 2009 ha svolto le funzioni di Soprintendente ad interim della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Caserta e Benevento.

Nel 2009 è stato posto in quiescenza per raggiunti limiti di servizio.

È membro ordinario dell’Istituto di Studi Etruschi e Italici. È stato nominato membro corrispondente della Deputazione di Storia Patria della Calabria e dell’Istituto Archeologico Germanico ; membro onorario della British School at Roma; membro d’onore dell’Accademia Clementina di Bologna; socio corrispondente dell’Accademia di Archeologia, Lettere e Belle Arti di Napoli.

Nel corso della sua attività d’ufficio in Calabria ha curato lo studio e la pubblicazione sia di risultati particolari sia di saggi d’inquadramento.

Oltre a singoli rapporti di scavo, si ricordano i Rapporti Preliminari degli scavi di Sibari, editi nei Supplementi 1970, 1972, 1974 e 1988-1989 delle “Notizie degli Scavi”. Alle due monografie (“Le città scomparse della Magna Grecia”, 1982 e “I Brettii. Storia ed archeologia della Calabria preromana”, 1989) si aggiungono i quattro capitoli nei volumi miscellanei “Storia della Calabria 1-2. La Calabria antica”, 1987 e 1994.

Nel 1993 ha pubblicato una monografia sistematica su “Oreficerie in Magna Grecia”, frutto di uno studio sostenuto anche con una borsa dell’Istituto Archeologico Germanico. A questa ha fatto seguito, nel 2014, quella su "Oreficerie dell'Italia antica".

Durante la direzione del Museo Nazionale Romano ha coordinato la redazione e l’edizione della serie del catalogo di quel museo, nonché tutto il lavoro di progettazione per le nuove sedi.

Come Soprintendente Archeologo della Puglia ha curato e realizzato il volume miscellaneo sul primo centenario del Museo Archeologico Nazionale di Taranto (1988); predisposto la periodica rassegna delle attività, edita da allora nella rivista “Taras”, pubblicato i primi due volumi della serie del catalogo dello stesso Museo.

Come Soprintendente Archeologo dell’Emilia-Romagna ha curato la ripresa degli scavi archeologici a Veleia; il completamento della progettazione del Museo Archeologico di Ferrara, la realizzazione di una mostra temporanea su Spina.

Nel 1988 è stato eletto membro del Consiglio Nazionale per i Beni Culturali e Ambientali, al cui interno ha ricoperto la carica di Vice Presidente del Comitato di Settore per i Beni Archeologici.

Nel 1993 è stato rieletto nello stesso Consiglio; ed eletto Presidente del Comitato di Settore per i Beni Archeologici fino al 1997.

Nel 1995-1996 ha curato il coordinamento delle mostre delle Soprintendenze nel quadro della manifestazione “I Greci in Occidente”.

Come Soprintendente di Pompei ha progettato, coordinato e realizzato le mostre “Pompei. Abitare sotto il Vesuvio” (1996); “Storie da un’eruzione” (2003) e “Argenti a Pompei” (2006); ha inoltre impostato e diretto la collana editoriale “Studi della Soprintendenza Archeologica di Pompei”.

Come Soprintendente di Napoli e Pompei ha curato la mostra “Ercolano. Tre secoli di scoperte”; l’apertura della sezione affreschi vesuviani del Museo Archeologico Nazionale di Napoli e il riallestimento, nello stesso Museo, dei reperti provenienti dalla Villa dei Papiri di Ercolano.

Nel 2007 è apparsa una sua monografia dal titolo “Pompei. Storia e paesaggi della città antica”.

Dal 1986 al 1990 è stato componente del Comitato di Redazione della rivista “Taras”; dal 1991 al 2009 è stato componente del Consiglio di Redazione della rivista “Bollettino d’Arte”; dal 1992 al 2009 è stato componente del Consiglio di Redazione della rivista “Il Museo”; dal 1993 al 2009 è stato componente del Comitato Scientifico della rivista “Note di Economia dei Beni Culturali e Ambientali”; dal 1996 è direttore della Rivista di Studi Pompeiani; dal 2001 al 2005 è stato membro del Comitato di Redazione dei Mélanges de l’Ecole Française de Rome-Antiquité; dal 2006 è membro del Consiglio Scientifico delle Römische Mitteilungen.

Nel 1997 è stato nominato membro del Consiglio Direttivo dell’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte.

Dal 1998 al 2009, a seguito della concessione di autonomia alla Soprintendenza Archeologica di Pompei, è stato Presidente del Consiglio di Amministrazione, competente anche per la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei.

Ha svolto contratti di insegnamento presso l’Istituto di Architettura di Reggio Calabria, l’Università di Lecce e quella di Pisa, la Scuola di Specializzazione in Archeologia dell’Università “Federico II” di Napoli.

Nel 2007 gli è stato conferito il premio Federico Zeri per l’attività di tutela del patrimonio culturale; e quello dell’Unione Latina.

Nel 2009 gli è stato conferito il premio per l’archeologia dell’Accademia Nazionale dei Lincei.

Nel 2011 è stata pubblicata una monografia sulle “Fondazioni greche. L’Italia meridionale e la Sicilia (VIII-VII sec. a. C.)”.

Nel 2012 è stato nominato nel consiglio direttivo della Società Magna Grecia.

Nel 2014 ha tenuto quattro conferenze sulle fondazioni delle città greche in Italia meridionale e Sicilia, e di Pompei, al Collège de France.

Nel 2015 è stato nominato dal Sindaco di Napoli membro del Consiglio Scientifico del Museo Nazionale Archeologico di Napoli.

Nel 2015, su indicazione del Consiglio Nazionale per i Beni Culturali è stato nominato membro del Consiglio Scientifico del Museo Archeologico Nazionale di Taranto.