Venere italica

Antonio Canova

Venere italica

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Opera commentata da

Matteo Luca Ceriana

Scheda

Descrizione dell'opera

Antonio Canova, Venere italica (1804-1811), marmo di Carrara, altezza cm. 172. Firenze, Galleria Palatina di Palazzo Pitti.

La scultura fu commissionata a Canova appositamente per la Galleria degli Uffizi, in sostituzione della Venere dei Medici, opera ellenistica trafugata da Napoleone. Secondo un'antica interpretazione, la divinità è raffigurata mentre emerge dall'acqua e si asciuga il corpo con un drappo che le avvolge i fianchi nascondendo parzialmente la nudità. Lo sguardo, assecondato dalla torsione della testa, è volto di lato, attirato forse dalla presenza di qualcuno che assiste alla scena. L'atteggiamento umano e istintivamente pudico della dea ebbe occasione di essere apprezzato da un gran numero di estimatori dell'artista veneto. Tra questi Ugo Foscolo che espresse in modo appassionato ed entusiasta la sua ammirazione per la “bellissima donna” che gli si mostrava dietro le sembianze della dea.

Bibliografia


- G. Pavanello, L'opera completa di Antonio Canova, Milano 1976.

- H.Honour, Canova e la storia di due Veneri, in La Reggia Rivelata, catalogo della mostra a cura di G. Capecchi, A. Fara, D. Heikamp, V. Saladino, Firenze, 2003. 

- Canova. La bellezza e la memoria, catalogo della mostra a cura di G. Ericani, F. Leone, Roma, 2013.