Il pianoforte fu senza dubbio lo strumento che caratterizzò più di ogni altro la stagione musicale romantica tedesca. Ogni salotto degno di questo nome, sia della borghesia che della nobiltà, ne era provvisto. Il senso di intimo dialogo che offriva agli ascoltatori riusciva a realizzare pienamente quelli che erano gli ideali romantici.
Il pianoforte fu quindi oggetto di indagine tecnica da parte della quasi totalità dei compositori ottocenteschi, alla ricerca della sua enorme gamma espressiva e delle vaste potenzialità virtuosistiche. Assieme a Carl Czerny, anche
Anton Diabelli (Mattsee-Salisburgo, 5 settembre 1781 - Vienna, 7 aprile 1858) fu uno dei primi e più importanti compositori che realizzarono opere didattiche dedicate allo strumento a tastiera.
Accolto come fanciullo corista nel convento di Michaelbeuern all'età di sette anni e entrato nella cappella di Salisburgo a nove anni, continuò in seguito i propri studi a Monaco. Studiò teologia nel monastero di Raitenhaslach e parallelamente cominciò a comporre, incoraggiato paternamente da Michael Haydn. Pensò di avviarsi allo stato monastico, ma la secolarizzazione dei conventi in Baviera cambiò i suoi progetti e si recò a Vienna, dove cominciò a insegnare pianoforte e chitarra
Nel 1818 si associò con l'editore di musica Cappi e nel 1824 rilevò l'attività che aveva in precedenza iniziato col suo socio. Oltre alla sua opera compositiva, Diabelli passò alla storia come editore privilegiato delle musiche di Schubert e di Beethoven, il quale utilizzò un suo valzer come tema delle
33 Variazioni per pianoforte op. 120, note anche come Variazioni Diabelli.
Diabelli è stato un compositore molto prolifico. Ha scritto per quasi tutti i generi e pressoché ogni strumento esistente, per il teatro, per la chiesa, musica da camera e da concerto. Si contano diverse raccolte di danze e valzer per l'orchestra, quartetti, trii, duetti per violino e flauto, sonate per piano con e senza accompagnamento, rondeau, minuetti, valzer, cadenze e studi. Molta attenzione ha dedicato anche alla chitarra, sia da sola che in varie combinazioni cameristiche. Nel programma a lui dedicato ascolteremo oggi sei brani dai
Pezzi facili per chitarra e pianoforte e la
Grande serenata in fa maggiore per flauto viola e chitarra, op. 95.
Ricca è anche la produzione vocale e religiosa di Diabelli: cantate, duetti, canzoni tedesche e romanze con accompagnamento di piano, operette e vaudeville oltre a dieci messe, dodici graduali, dodici offertori, sette Tantum Ergo per più voci, orchestra ed organo, Messe brevi (con organo o orchestra), Messe solenni, graduali, offertori e altri brani di musica religiosa. Un corpus costituito da oltre cento composizioni con numero d'opera e altrettante prive di numero d'opera.
Ultimo ascolto del programma a lui dedicato sarà la
Pastoralmesse, Messa pastorale in fa maggiore per soli coro e orchestra, op. 147.