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IL TEATRO DI RADIO3
con RADIO3 SCIENZA
Martedì 13 ottobre 2015, ore 21.00 Sala A - via Asiago, 10 Roma
In occasione del bicentenario della nascita, il Teatro di Radio3 ospita uno spettacolo dedicato ad Ada Byron Lovelace, matematica ed eroina del pensiero scientifico che Valeria Patera, nota per il suo interesse per i grandi scienziati che attraverso le loro scoperte o invenzioni hanno provocato mutamenti epocali, ha realizzato intersecando scienza e poesia, teatro, video e musica, affidandolo alla interpretazione di due raffinatissimi attori come Galatea Ranzi e Gianluigi Fogacci.
Una serata organizzata con l’apporto della redazione di Radio3 Scienza, che sancisce un interesse ormai sempre più ampio e consolidato del teatro verso argomenti e personaggi scientifici.
LA FATA MATEMATICA
Storia della donna che sognò il computer
con Galatea Ranzi e Gianluigi Fogacci
scritto e diretto da Valeria Patera
musiche originali di Francesco Rampichini
video di Valeria Spera
Dopo lo spettacolo un incontro sul ruolo delle donne nel settore matematico e informatico condotto da Rossella Panarese.
Ada Byron Lovelace, una breve biografia
Nonostante la presenza del computer in ogni nostro gesto quotidiano sia ormai una norma, si finisce per saperne poco di quello che ci sta dietro, della sua storia, della sua genesi, delle persone che vi hanno lavorato affinché esistesse. All’origine dell’èra telematica c’è una donna dalla storia importante che, sullo sfondo della Prima Rivoluzione Industriale Inglese, compie uno dei passi fondamentali per la nascita dell’informatica. Augusta Ada Byron King contessa di Lovelace, figlia del poeta Lord Byron, che come il padre morì a soli trentasei anni dopo un’intensa e appassionata vita, in un’epoca dove una donna non poteva nemmeno prendere in prestito un libro senza il permesso scritto del marito, è considerata l’inventrice del software per aver codificato un primo linguaggio per la trasmissione di dati ad una macchina. Collaborando con il matematico Charles Babbage mise a punto il progetto per una macchina multifunzione programmabile con un sistema a schede perforate che erano state applicate ai primi telai meccanici. La Macchina Analitica, come fu chiamata dai suoi inventori e che tuttora è esposta al Science Museum di Londra, è di fatto il progenitore del primo computer, realizzato poi da Alan Turing cento anni più tardi. Augusta Ada Byron previde il futuro, capì che questa nuova scienza, “la scienza delle informazioni”, avrebbe provocato mutamenti in molti campi, intuì l’avvento di una svolta culturale in senso tecnologico ed epistemologico verso una possibile intelligenza artificiale.