L'intervista in esclusiva a Rocchi

L'arbitro di Juve-Roma al 'Processo del Lunedì'

1413877853488_Respect .jpg"Dispiace che la mia prestazione non sia stata ottimale, avrei potuto fare meglio".

Gianluca Rocchi torna così sulla discussa direzione di gara di Juventus-Roma del 5 ottobre. Il fischietto, investito dalla polemiche nei giorni successivi, non teme ripercussioni in futuro per la sua professione: "Mi auguro e credo di no", spiega in un'intervista concessa al 'Processo di lunedì' su Raisport 1.

"Nella carriera di un arbitro ci sono momenti dove le cose non vanno come dovrebbero andare. Credo che la qualità di un arbitro o di un calciatore non dipenda da una partita. Ci può essere un momento in cui la forma e la fortuna non vadano come vuoi. Quindi credo sia giusto un momento di riflessione, un momento di pausa, andare su partite di una fascia magari inferiore e proporsi se le tue prestazioni sono buone e poi tornare a livelli alti".
 
"Credo di avere molti difetti ma soprattutto un pregio, di assumermi sempre le responsabilità delle cose che faccio", prosegue.

"Ho fatto delle scelte, almeno cinque decisioni assolutamente difficili, ma noi siamo li per decidere e ho cercato di farlo nel miglior modo possibile, senza ripensamenti o dubbi. E' chiaro che poi quando prendi delle decisioni puoi creare un clima di tensione o comunque un clima di non accettazione. Da questo punto di vista una responsabilità credo di averla". A Rocchi viene chiesto se gli abbia dato fastidio sentire dire che 'sarebbe stato meglio Rizzoli'.

"Nel dire questo - chiarisce l'arbitro - non vedo niente di strano, stiamo parlando di un collega che stimo tantissimo e che è il più bravo del mondo, ha arbitrato la finale dei Mondiali. Spiace perché sembrava che non fossi in grado di farla quando un po' di storia ce l'ho, non è prima volta che arbitro Juventus-Roma e nelle altre volte per fortuna le cose erano andate meglio".

"Però alla fine conta il risultato finale. Quando le cose non vanno bene, si dice sempre che era meglio un altro. Dispiace che la mia prestazione non sia stata ottimale - continua Rocchi - questo punto di vista potevo fare meglio sicuramente e dispiace per chi ti ha affidato questo incarico. Sinceramente mi è dispiaciuto molto sentire dei giudizi non proprio lusinghieri sulla mia designazione".
  
"Cosa pensiamo noi arbitri quando dobbiamo andare ad arbitrare la Juventus? Io quando arbitro la Juventus arbitro una delle 20 squadre", puntualizza Rocchi
. "Lo testimonia la mia storia, calciatori e dirigenti, prendo le partite alla stesa maniera. Il mio obiettivo quando scendo in campo è di essere il più equilibrato possibile nelle decisioni, non guardo assolutamente né il colore della maglia né il nome della società. Questo per me è indiscutibile. Chiunque fa l'arbitro deve avere questa mentalità o non può fare questa professione, di questo sono convinto".

Riguardo il polemico 'gesto del violino' esibito dal tecnico giallorosso Garcia, l'arbitro commenta: "Un gesto che non si può tollerare, non regolamentare. Mi è spiaciuto in quel momento espellerlo perché non fa mai piacere allontanare un allenatore, in particolare modo in una gara del genere, ma ho ritenuto corretto farlo. Il primo ad essere dispiaciuto di mandare fuori un allenatore è l'arbitro. È un momento in cui non fai una bella figura anche se son lì per applicare il regolamento e non posso permettere un determinato atteggiamento".

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  • pubblicato20.10.2014
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