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MONDO

Esclusa esplosione e depressurizzazione

A320 caduto, Bea: non escludiamo nessuna ipotesi, neanche quella terroristica

"L'aereo ha volato fino all'impatto" finale, ha detto il direttore dell'Ufficio di inchiesta e analisi per la sicurezza dell'aviazione civile in una conferenza stampa a Parigi. Al momento, ha aggiunto, "non siamo in grado di avere alcuna spiegazione"

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"Non escludiamo nessuna ipotesi" per l'incidente aereo dell'Airbus A320 della Germanwings, precipitato ieri sulle Alpi francesi: le parole sono del direttore della Bea francese (l'Ufficio di inchiesta e analisi per la sicurezza dell'aviazione civile), Rémi Jouty, nel corso di una conferenza stampa a Parigi.

Al momento, "non siamo in grado di avere alcuna spiegazione o interpretazione sulle ragioni che hanno potuto portare l'aereo a precipitare e le ragioni per le quali non sembra che abbia risposto ai tentativi di contatto del controllo aereo che li interrogava". L'ultimo messaggio inviato alla torre di controllo dall'aereo è stato di "routine".

Terrorismo? Nessuna ipotesi esclusa 
E infatti "in questo momento non possiamo escludere alcuna ipotesi" afferma Jouty rispondendo alla domanda su un eventuale pista del terrorismo nella sciagura aerea dell'Airbus. Anche se sembra chiaro non ci siano motivazioni metereologiche alla base del disastro. Non c'è "alcuna informazione che faccia pensare che ci fosse un fattore che potesse provocare l'incidente".

Le cause 
"Non abbiamo la minima spiegazione sui motivi per cui questo aereo è continuato a scendere fino alle montagne né tanto meno perché non ha risposto al controllo aereo", ha continuato Jouty. Quanto alla traiettoria di volo, ha precisato, "l'aereo ha seguito la rotta prevista: da poco tempo aveva raggiunto l'altitudine di crociera di 38.000 piedi, l'ultimo messaggio di routine è arrivato intorno alle 9:30. Circa un minuto dopo la traiettoria dell'aereo comincia una discesa di poco meno di dieci minuti, l'ultima altitudine registrata dai radar è di circa 6.000 piedi. I radar - ha concluso - hanno potuto seguire l'aereo quasi fino all'impatto".

Esclusa esplosione e depressurizzazione
La dislocazione dei resti dell'Airbus A320 comunque non sarebbe compatibile con un'esplosione in aria, per la Bea: "Ci sarebbero frammenti molto più grandi", ha spiegato il direttore. In base alla dinamica dello schianto sarebbe da escludere anche l'ipotesi di una depressurizzazione dell'aereo.

Le scatole nere
E poi ha parlato delle scatole nere. "La prima scatola nera contiene sonori utilizzabili, ma ancora non abbiamo informazioni precise", ha spiegato il direttore. Ci vorranno alcuni giorni per poter ritrascrivere la conversazione dei piloti e diverse settimane, ha aggiunto, perché questa sia sufficientemente accurata. "Non abbiamo per ora - ha continuato - nessun elemento sulla seconda scatola nera, però non ricordo altri incidenti in cui sia finita in diversi pezzi".