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ECONOMIA

QF SpA

Gkn: Borgomeo nuovo proprietario cancella i 422 licenziamenti e apre nuovo ciclo

L'imprenditore apre un nuovo ciclo dello stabilimento di Campi Bisenzio (Firenze) e per il futuro ipotizza nuove assunzioni. L'Arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori: "Difesa dignità della vita e diritto al lavoro"

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di Tiziana Di Giovannandrea
Un Natale particolare è quello che stanno vivendo i lavoratori della fabbrica, ormai ex Gkn di Campi Bisenzio (Firenze). Possono, per il momento, tirare un sospiro di sollievo - dopo tanta preoccupazione e difficoltà - a seguito l'acquisto dello stabilimento da parte dell'imprenditore Francesco Borgomeo che ha scongiurato il rischio di licenziamento dei lavoratori e la messa in liquidazione dell'azienda.

Nella messa del giorno di Natale l'arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori, che ha seguito la vicenda umana oltre che lavorativa degli addetti della ex Gkn, nell'omelia si è soffermato sulla dignità della persona e sulla difesa del lavoro tornando a parlare della Gkn. "Sta qui il fondamento di ogni impegno storico dei credenti, del loro stare dalla parte della vita, della dignità delle persona, della promozione della socialità, della difesa dei diritti umani, tra cui quello del lavoro - continuiamo a essere vicini ai lavoratori dell'azienda che da ieri si chiama Qf e di tutte le imprese in crisi -, della cura dei deboli".

QF sta per quattro F, cioè Fiducia nel Futuro della Fabbrica di Firenze. Il presidente della QF SpA che ha rilevato Gkn, alla Vigilia di Natale ha visitato lo stabilimento per incontrare i lavoratori e le rappresentanze sindacali. Francesco Borgomeo ha detto, al termine della riunione con gli operai: "Ero già stato in questo stabilimento bellissimo, persone di grande qualità, sindacato maturo, serio e capace che conosce dinamiche e problemi". "Sono molto contento e sono convinto che faremo un percorso, mi auguro veloce, perché la variabile tempo è centrale nella storia da quando sono entrato di corsa ad oggi che abbiamo tempi stretti per far partire il processo di riconversione ma sono davvero fiducioso e contento, esco davvero soddisfatto" aggiungendo: "Il tavolo al Mise va fatto presto, spero tra Natale e Capodanno. Mise, Invitalia, Regione e Comuni sono attivi e presenti, ci sarà collaborazione costante e la faremo volentieri. Gli ammortizzatori sociali non sono stati ancora decisi penso che al tavolo inizieremo a ragionare su questo".  Sulla riconversione ha detto: "Siamo in una fase riservata con gli acquirenti. Mi auguro che la cessione possa essere il più rapido possibile, ora ci sono le feste, riprenderemo subito dopo ad alto ritmo ed avrete notizie presto". Per quanto riguarda i licenziamenti ha sgomberato il campo da qualsiasi ombra: "Qui si continua a preoccuparsi di perdere posti di lavoro, quello che ho già fatto nelle altre riconversioni è che alla fine ci sono stati sempre più posti, quando un progetto è solido servono persone di qualità. Non ho nessun dubbio che le persone che abbiamo lavoreranno tutte, anzi sto già pensando al fatto che probabilmente ne avremo bisogno di altre".

Dario Salvetti a nome della Rsu di fabbrica, dopo la riunione con Borgomeo ha rappresentato la necessità di un accordo quadro al tavolo del Mise: "Abbiamo parlato con Borgomeo di tante cose, anche molto nei dettagli, noi siamo pronti a scendere in ogni dettaglio di gestione della fabbrica, ridefinizione dell'organico e della sicurezza, modalità di lavoro. Non abbiamo problemi a fare qualsiasi discussione ma abbiamo ribadito che tutto questo regge solo se a monte c'è un accordo quadro fatto in sede istituzionale" sottolineando "L'assemblea permanente continua e continua il modo in cui abbiamo salvato questo stabilimento, cioè preservandolo e curandolo. Via via definiremo tutti i dettagli di subentro della nuova proprietà ma prima di tutto serve un incontro al Mise in cui si faccia un accordo quadro con chiarezza rispetto ai nuovi investitori e alla futura politica industriale". Il passaggio di proprietà (comunicato il 23 dicembre da Qf SpA che ha acquisito il 100% di Gkn Driveline Firenze dal fondo inglese Melrose, ndr) non dissipa lo scetticismo dei lavoratori, chiarisce Salvetti: "Noi, fino a prova contraria, ci sentiamo dentro potenzialmente anche a uno schema di lenta agonia quindi finche' non arrivano dei chiarimenti rispetto alla possibilità che su Gkn si stia giocando uno show mediatico che ci porta a una lenta agonia noi rimarremo sul chi va là. Anzi, probabilmente ci rimarremo sempre perché questa è la vita dei lavoratori e degli operai di questo Paese. Lo sapete come sono andate le altre vertenze. Pensate a quanto si festeggiava l'accordo tra Meridiana e Qatar Airways, quei lavoratori a distanza di due o tre anni alla fine sono stati licenziati".

Anche per la Fiom-Cgil serve un accordo quadro presso il Mise. Il segretario generale della Fiom-Cgil di Firenze e Prato, Daniele Calosi, a margine della visita del neo presidente di QF, Francesco Borgomeo, allo stabilimento Gkn di Campi Bisenzio ha detto: "Quello di oggi è stato un incontro in cui è stata ribadita la necessità, da parte del sindacato e dei lavoratori, di costruire un accordo quadro presso il Mise, un cronoprogramma, le tempistiche con cui arriveranno, se arriveranno, i nuovi investitori, che tipo di struttura industriale e con quali strumenti accompagnare i lavoratori in questo percorso. Noi abbiamo bisogno di certezze che esistono solo attraverso degli accordi sottoscritti".

Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, il sindaco della Città Metropolitana di Firenze Dario Nardella e quello di Campi Bisenzio Emiliano Fossi al termine dell'incontro con Francesco Borgomeo hanno detto: "C'è soddisfazione nel vedere l'apertura di un nuovo ciclo e di una nuova società proprietaria per la Gkn di Campi Bisenzio. Naturalmente non è il punto di arrivo, ma di  ripartenza". "Nei prossimi giorni - hanno proseguito - ci sarà  l'incontro al Mise per l'avvio delle trattative con il nuovo soggetto industriale. Le istituzioni sono state vicine ai lavoratori in maniera compatta e si sono mosse all'unisono, insieme a tutte le organizzazioni sindacali, perché si potesse giungere all'apertura di un nuovo ciclo che salvaguardasse il posto di lavoro di centinaia di famiglie. E a questo proposito, proprio pensando alle famiglie dei lavoratori, prende ancora più significato il fatto che la svolta sia avvenuta nei giorni che precedono il Natale".