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MONDO

L'emergenza

Immigrazione, Renzi: "Problema non si risolve con spot". Schulz: "Corsia per chi fugge da guerra"

Mentre la stazione di Budapest resta chiusa, e il traffico nell'Eurotunnel viene bloccato per la presenza di migranti sui binari, il premier chiede che l'Europa "si svegli". Intanto arriverà domani a Cagliari una nave con 781 migranti, a bordo anche 6 cadaveri

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A Budapest, il giorno dopo lo sgombero della stazione e del piazzale antistante, dove erano accampati i migranti in attesa di poter partire verso la Germania e i paesi del Nord Europa, resta chiuso lo snodo ferroviario e alta la tensione. E nella notte è toccato ad un altro snodo ferroviario, l'Eurotunnel che collega Francia e Gran Bretagna, andare in tilt: con il traffico bloccato per i migranti che, avendo sfondato le barriere, hanno invaso i binari e tentato di salire sui terni.

Chiede intanto che "l'Europa si svegli, perché su questo tema si gioca la faccia" il premier Matteo Renzi che, intervenendo in radio, ha sottolinato che la questione migranti "non si risolve con gli spot". E il presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz chiede, in un'intervista a La Stampa, "una corsia ad hoc per i profughi che fuggono dalla guerra".

Le parole del premier
"E' fondamentale che l'Europa si dia bella svegliata e faccia la sua parte" anche perché sul tema dei migranti "si gioca la faccia", ha detto Renzi a Rtl 102.5 ribadendo la necessità di una "politica unitaria" che tenga insieme accoglienza, rimpatri di chi non ha diritto e che "salvi vite umane". "Quello dell'immigrazione non è un problema che si risolve con uno spot - ha continuato il premier -. Questo esodo si combatte sul breve periodo con una strategia europea e sul lungo periodo con investimenti". "Dall'altro lato non si possono ospitare tutti. L'Ue deve gestire la politica di rimpatrio. Ora sembra che improvvisamente che l'Europa si sia svegliata. Abbiamo bisogno di una politica europea che pensi a ospitare chi ne ha diritto e rimpatrire che non può restare. Intanto pensiamo a salvare vite umane". Il presidente del Consiglio ha anche rassicurato che in Italia "il numero degli immigrati è lo stesso dell'anno scorso, solo che l'attenzione mediatica e il clima paura di parte del mondo politico e culturale, crea un clima diverso".

L'intervista di Schulz
 "Occorre fare ordine. Con un meccanismo di protezione temporanea allargata per chi fugge perché non può restare nel proprio Paese. Non possiamo continuare a mettere l'intero flusso sotto il tetto di Dublino". E' la proposta del presidente del Parlamento europeo, intervistato dalla Stampa, per affrontare il flusso migratorio. "Bisogna differenziare - sottolinea -. Ricordiamoci dei libanesi. Sono scappati quando c'era la guerra, e poi sono tornati a casa. Sono certo che la stragrande maggioranza dei siriani farebbe lo stesso". "Un rifugiato di Palmira che arriva in Italia è trattato secondo le regole di Dublino. Non è ragionevole - aggiunge -. Bisognerebbe considerare che lascia alle spalle una guerra civile. Serve un sistema di protezione temporanea sulla base di quote solidali. Questo aiuterebbe a risolvere il problema nel breve periodo". Nel lungo termine invece per Schulz "serve una politica comune e un'azione esterna. Giordania e Libano sono i Paesi che hanno accolto la maggior parte dei siriani. Gli abbiamo promesso 7 miliardi, ne abbiamo dati meno di 3 miliardi. Sono arrivati al limite. Costa più caro non pagarli quei soldi.  un comportamento contraddittorio".

Tensione a Budapest
Anche oggi la stazione di Budapest Keleti è inaccessibile ai migranti. Centinaia di persone continuano a manifestare, sedute sulla piazza Baross della capitale. Ieri, in seguito ai tumulti, provocati dagli immigrati che hanno preso d'assalto i treni per poter partire verso Germania e Austria, la polizia ungherese ha chiuso lo scalo ferroviario, per poi riaprirlo soltanto al traffico ordinario. La piazza è stata inoltre sgomberata dalle forze dell'ordine con i lacrimogeni. La polizia ungherese ha intanto fatto sapere che altri 2.284 migranti e profughi sono entrati in Ungheria nelle ultime 24 ore, circa 500 in più rispetto alla giornata precedente. Si tratta in gran parte di persone provenienti da Siria, Afghanistan e Pakistan.

Caos all'Eurotunnel
Eurostar, la società che gestisce l'Eurotunnel sotto il Canale della Manica fra la Francia e il Regno Unito, ha dovuto mandare questa mattina un treno da Londra a Calais per soccorrere centinaia di passeggeri bloccati nella stazione. La decisione di Eurostar si è resa necessaria dopo una vera e propria notte di passione che ha visto almeno sei corse interrotte a causa dello sfondamento delle barriere di recinzione da parte dei migranti irregolari che da mesi stazionano nella cittadina transalpina in attesa di arrivare in Gran Bretagna. La società ha così dovuto bloccare i treni, dopo diverse segnalazioni degli stessi passeggeri che avevano visto alcune persone aggrappate sui tetti dei treni e che circolavano attorno ai binari. Alle 3 del mattino diversi viaggiatori avevano denunciato su Twitter e sugli altri social network di essere praticamente in ostaggio nei treni, fra l'altro al buio e al caldo e con poca acqua e cibo. Con un comunicato, questa mattina Eurostar ha fatto sapere che almeno 2mila persone sono state coinvolte dai ritardi, in parte alleviati, appunto, dall'invio del treno per il soccorso. Questa mattina il convoglio delle 7:55 ora britannica (le 8:55 in Italia) fra Londra e Parigi è stato cancellato, stessa per quello delle 11:13 dalla capitale francese a quella britannica.

800 migranti in arrivo a Cagliari
Nuovo arrivo di migranti in Sardegna. Nella mattinata di domani dovrebbe approdare al porto di Cagliari una nave mercantile con a bordo 781 migranti e sei cadaveri. I profughi sono stati soccorsi nei giorni scorsi, in più episodi, a largo delle coste libiche. La Prefettura sta già predisponendo tutte le operazioni per l'accoglienza, dalle visite mediche, alle identificazioni. Nelle prossime ore sarà convocato il tavolo tecnico con le forze di polizia, Asl, Caritas e tutti gli enti e le istituzioni coinvolte per pianificare il lavoro. Una volta visitati i migranti saranno trasferiti nelle varie strutture di accoglienza. L'ultimo sbarco risale al 24 agosto scorso quando sono arrivati a Cagliari 963 profughi.