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POLITICA

Napolitano: ''L'Europa deve risposte chiare alla crisi. Altrimenti vincono gli euroscettici''

Europa al centro dell'intervista del Presidente della Repubblica a Fabio Fazio alla trasmissione ''Che tempo che fa''. ''Ridurre il debito è un dovere verso i giovani'', dice

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''L’Europa ha garantito 60 anni di pace. Non è solo  austerità'' Così il Presidente della repubblica Giorgio Napolitano ospite di ''Che tempo che fa'' su Rai3 presenta il suo libro e ricorda il difficile cammino per conciliare Francia e Germania nella Prima e nella Seconda guerra mondiale.
Sentirsi europei a suo avviso significa quindi avere consapevolezza di una storia e di una cultura comuni.

E quindi non nasconde la sua delusione per risposte insoddisfacenti a risolvere le crisi del 2008, la più grave dal dopoguerra. E, insieme, la mancata trasparenza di comunicare ai cittadine anche scelte difficili. Importate, sottolinea, che si sia arrivati ad avere per due anni e fino a cinque un'elezione stabile del presidente del Consiglio europeo.
Contro l'euroscetticismo bisogna partire dalle cose fatte, come queste. Da valorizzare, ripete il Capo dello Stato, quello che si è costruito negli ultimi sessant'anni. Alcune spinte antieuropee possono rendere più difficile il cammino, ma non si può tornare indietro.

''Ciò che è scritto nei trattati è irrinunciabile'' insiste Napolitano. Che invita a stare attenti alla frase: ''Ce lo chiede l'Europa''. ''Non è una cattiva parola - precisa - ''ma suscita molti equivoci''. Pensiamo alla disoccupazione, insiste il Presidente della Repubblica. Il problema deve essere risolto non perchè ce lo chiede l'Europa, ''ma lo dobbiamo ai giovani. Ridurre il debito è un nostro dovere nei loro confronti''.
Puntare su un'economia sociale all'interno del contesto europeo, secondo l'inquilino del Quirinale è irrinunciabile per l'Unione e significa combinare mercato e competitività con i diritti.