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POLITICA

142 voti favorevoli, 92 i contrari e nessun astenuto

Rai: ok del Senato al ddl di riforma, ora il testo passa a Camera

Tra i punti rilevanti del disegno di legge quello relativo alle disposizioni sulla nomina del cda che si applicano a decorrere dal primo rinnovo e, in fase di prima applicazione. Al direttore generale della Rai, nominato con la legge Gasparri, si applicano le disposizioni riferite all'amministratore delegato. La soddisfazione del ministro Boschi: "Primo passo importante"

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La sede della Rai di Viale Mazzini, Roma
Roma
Via libera dell'Aula del Senato al disegno di legge di riforma della Rai. Il provvedimento, approvato con 142 voti favorevoli (92 contrari e nessuno astenuto, ndr)  passa ora all'esame della Camera. "Sono soddisfatta, è un primo passo importante - ha detto il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi aggiungendo che "probabilmente ci saranno altre modifiche alla Camera". 

L'ok è arrivato dopo il passo falso ieri della maggioranza battuta dall'approvazione di alcuni emendamenti di minoranza Pd, FI, M5S e Sel, sul quale l'esecutivo aveva dato parere contrario, che hanno eliminato l'art.4 riguardante la delega al governo sulla revisione della normativa sul canone. Tra i punti rilevanti del ddl quello relativo alle disposizioni sulla nomina del cda che si applicano a decorrere dal primo rinnovo e, in fase di prima applicazione, al direttore generale della Rai, nominato con la legge Gasparri, si applicano le disposizioni riferite all'amministratore delegato. Il ddl prolunga a cinque anni la disciplina dei contratti per lo svolgimento del servizio pubblico e potenzia il ruolo del Consiglio dei ministri, che delibera indirizzi prima di ciascun rinnovo del contratto nazionale.  

Riguardo la nomina e le funzioni del consiglio di amministrazione, del presidente e dell'amministratore delegato, sono stati approvati emendamenti che prevedono per l'amministratore delegato un'incompatibilità con cariche di Governo, anche se ricoperte nei dodici mesi precedenti alla data della nomina; specificano che l'amministratore delegato deve essere nominato tra coloro che non abbiano conflitti di interesse e non cumulino cariche in società concorrenti; stabiliscono che le modifiche dello statuto della Rai sono deliberate dal consiglio di amministrazione e approvate successivamente dall'assemblea straordinaria; indicano precisi requisiti di onorabilita' per i consiglieri; prevedono l'approvazione del piano per la trasparenza e la comunicazione aziendale; estendono al personale della Rai, ad eccezione dell'amministratore delegato, il tetto sulle retribuzioni. 

Il ddl detta inoltre norme sulla responsabilitaà dei componenti del cda e prevede la deroga, rispetto all'applicazione del codice dei contratti pubblici, per i contratti aventi per oggetto l'acquisto, lo sviluppo, la produzione o la commercializzazione di programmi radiotelevisivi, e i contratti aventi ad oggetto lavori, servizi e forniture di importo inferiore alle soglie di rilevanza comunitaria. Prevista infine una delega per il riordino e la semplificazione dell'assetto normativo.

Intanto l'ufficio di presidenza della commissione di Vigilanza Rai con una votazione a maggioranza ha stabilito di convocare una riunione della bicamerale per martedì 4 agosto con all'ordine del giorno l'elezione dei sette membri del cda Rai. Si sono espressi a favore Pd e Forza Italia; contro, tra gli altri, gli esponenti del Movimento 5 Stelle. Nuovi vertici che saranno approvati in base alle disposizioni della legge Gasparri.