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MONDO

Oggi il vertice a tre Merkel-Hollande-Renzi

Brexit. Sterlina ai minimi, Osborne rassicura i mercati: "Gb saprà affrontare qualunque sfida"

Parigi e Berlino premono: "Agire rapidamente". Altre dimissioni nel governo ombra del Labour. Renzi: "Il voto inglese pesa come un macigno sull'Ue"

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"Non ci sarà alcun nuovo referendum"
Il governo britannico ha escluso categoricamente la possibilità che si possa tenere un seconda consultazione popolare sull'Unione europea. L'annuncio sarà fatto dal premier David Cameron in un discorso ai Comuni questo pomeriggio. Lo riferisce il canale televisivo Channel 4. La decisione è stata presa stamane nel primo consiglio dei ministri dopo il referendum sulla Brexit.

Il Regno Unito ha bisogno di avere un nuovo primo ministro a fare ulteriori passi sulle finanze pubbliche dopo la decisione del paese a lasciare l'Unione europea. Lo ha detto il Cancelliere dello Scacchiere George Osborne. "Sto dicendo che ci dovrà essere un'azione per affrontare l'impatto sulle finanze pubbliche. Ma naturalmente è perfettamente sensato aspettare e avere un nuovo primo ministro per determinare come sara'", ha detto Osborne. 

Continuano le ripercussioni del referendum sulla Brexit in Gran Bretagna. Nuovo forte calo della sterlina all'avvio dei mercati. Dopo aver subito un tracollo del 10% venerdì, toccando in giornata il minimo dal 1985, la valuta britannica perde un ulteriore 2% in partenza arretrando a quota 1,3404 sul dollaro e dell'1,3% a 1,2153 sull'euro. 

Terremoto nel partito laburistaè salito a 12 il numero di ministri del governo ombra che ha ritirato il proprio sostegno al leader. Oggi, inoltre, è previsto un primo dibattito sull'ammissibilità di una mozione di sfiducia presentato da due deputate.

Il leader del Labour Jeremy Corbyn, in un comunicato citato dai media britannici, fa sapere che non ha nessuna intenzione di farse un passo indietro: "Mi dispiace che ci sia chi si è dimesso dal mio governo ombra, ma non tradirò la fiducia di chi ha votato per me. Chi vuole un cambiamento di leadership si dovrà confrontare in elezioni democratiche e io mi candiderò". Contestualmente ha messo in atto un rimpasto lampo per il Labour rinnovando il suo governo ombra. Sono stati così rimpiazzati dieci fra ministri e sottosegretari ombra che si erano dimessi in aperto contrasto coi vertici del partito: al posto del 'silurato' Hilary Benn va ad occupare l'incarico degli Esteri Emily Thornberry, prima alla Difesa (ora affidata a Clive Lewis), mentre fra i fedelissimi del segretario viene scelta Diane Abbott per la Sanità. 

Un grido d'allarme viene lanciato da Lord Jonathan Hill, il Commissario alla stabilità finanziaria, dimissionario da sabato, in un'intervista al Financial Times. "Il fatto che Londra abbia perso voce in capitolo a Bruxelles - ha detto - danneggerà la 'City'". Perché "si faranno sentire di più le priorità della zona euro, determinate da Berlino e Parigi", aggiunge l'ex 'uomo forte' di Cameron nelle istituzioni europee. Il suo addio - sottolinea il Ft - è il segno più tangibile, la conseguenza più evidente, dalla vittoria del 'leave' al referendum. Nessun nuovo Commissario britannico è stato nominato, anche perchè la conferma da parte del Parlamento europeo di un nuovo candidato britannico appare una causa persa in partenza. "Così, con la gran Bretagna fuori, le voci che si sentiranno più chiare attorno al tavolo Ue - sottolinea Hill - saranno quelle dei servizi finanziari francesi, dell'industria tedesca, olandese, irlandese". In particolare, scrive il Ft, con il Regno Unito fuori gioco potranno prendere coraggio politiche più interventiste sui mercati e nuove regole nel settore bancario magari tagliate su misura a favore degli interessi degli istituti di credito tedeschi e italiani. 

Renzi: "Voto pesa come un macigno sull'Ue"
"Siamo di fronte a una vicenda storica, chi cercasse oggi di minimizzare o di strumentalizzare ciò che è avvenuto commetterebbe un errore politico. Il voto inglese pesa come un macigno per la storia del'Ue", ha detto il premier Matteo Renzi nel corso delle comunicazioni al Senato. Poi ha spiegato: "Non entro qui nel merito dell'articolo 50" che aprirà il negoziato per l'uscita dall'Ue della Gran Bretagna "e sulle regole del gioco. Sono dinamiche che affronteremo in sede europea. Ma l'Italia dice che tutto può fare l'Europa tranne che aprire per un anno una discussione sulle procedure dopo aver discusso un anno sulle trattative. Così si perde di vista il messaggio del referendum" inglese e "se oggi, a dispetto di larga parte delle previsioni, con affluenza straordinaria", ha vinto la Brexit, "tutto possiamo fare tranne che fare finta di niente. Se il popolo vota e altrove si cerca di mettere la pezza su ciò che il popolo ha deciso, si mina il gioco democratico. Serve questa consapevolezza indipendentemente dalle opinioni del singolo".

Quindi "quello che si apre domani è un vertice Ue, temo non sarà l'ultimo a occuparsi di questi argomenti, che dovrà essere concentrato non solo sull'uscita della Gran Bretagna ma anche su rilancio dell'Ue, su come impostare una strategia". Secondo il presidente del Consiglio, "oggi manca la consapevolezza della gravità della situazione: non vorrei che si potesse pensare di far finta di niente o che si possa immaginare un percorso molto lungo in attesa di un altro referendum". Quindi, ha aggiunto "è questo il momento per riportare l'Ue alla sua forte identità, un'Ue che combatte una battaglia di giustizia sociale non solo burocratica". Perché, ha sottolineato, "l'Ue si deve occupare più di questione sociali e meno di questione burocratiche". Occorre cogliere l'occasione che si sta presentando perché "ciò che è avvenuto nel Regno Unito può essere la più grande occasione per l'Europa, se smettiamo di stare sulla difensiva".