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POLITICA

L'ultimo vertice del semestre di presidenza italiano

Ue, via libera a piano Juncker 315 miliardi, si parte a giugno

Un nuovo fondo per gli investimenti strategici con lo scopo di mobilitare i fondi nel triennio 2015- 2017. Il Consiglio approva anche la possibilità di posticipare sino al primo settembre 2015 il pagamento dei contributi extra dovuti dai paesi membri. Draghi: "Bene piano Juncker, può aiutare fiducia"

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Dal Consiglio europeo arriva libera al piano Juncker e con questo allo stanziamento di 315 miliardi in tre anni per gli investimenti e alla possibilità di posticipare i pagamenti a settembre 2015. Proprio sulla flessibilità si è giocata la partita tra il premier italiano e il presidente della Commissione che comunque in serata ha detto:"L'azione del governo Renzi ha cambiato le cose in Italia e contribuito a cambiarle in Ue, ma non si può cambiare tutto in soli sei mesi".

Nelle conclusioni del vertice, che sio conclude oggi un giorno in anticipo rispetto alle previsioni, anche l'impegno a chiudere l'accordo di libero scambio con gli Stati Uniti entro il 2015. Durante la cena poi, su tavolo dei leader dei 28 paesi i dossier Ucraina e Russia.

Nuovo fondo per gli investimenti strategici
Il piano Juncker crea un nuovo fondo per gli investimenti strategici (Efsi) con lo scopo di mobilitare 315 miliardi di euro nel 2015-2017. La Ue "prende nota della posizione favorevole" indicata dalla Commissione verso i contributi dei Paesi, "necessariamente in linea con la flessibilità" esistente. Il Consiglio approva anche la possibilità di posticipare sino al primo settembre 2015 il pagamento dei contributi extra al bilancio Ue dovuti dagli stati membri dopo la revisione dei conti degli ultimi anni. Rivisto al rialzo il contributo dovuto dall'Italia e fissato a 340 milioni di euro.

Draghi: "Bene piano Juncker, può aiutare fiducia"
La Bce "accoglie con favore il piano Juncker" che può "contribuire ad aumentare la fiducia nella zona euro" e può essere "molto efficace" a tre condizioni: attuazione rapida, investimenti con elevato ritorno e opportunità per spingere le riforme strutturali. Questo il commento del presidente Mario Draghi a margine del vertice Ue.

Sulla Russia, Renzi: "No a nuove sanzioni"
Prima di entrare al Consiglio europeo Renzi ha escluso l'ipotesi di nuove sanzioni alla Ruissia. "La Russia in difficoltà non serve a nessuno" ha precisato dopo il vertice dei leader del partito socialista. "Parliamo da mesi della necessità di fare una riflessione diversa da quella che abbiamo fatto fino ad oggi: la Russia deve essere riportata al tavolo internazionale, portata fuori dall'Ucraina e dentro le grandi questioni internazionali". 

Juncker: "Renzi ha cambiato le cose, ma un semestre non basta"
l semestre di presidenza italiana dell'Ue volge al termine, con l'ultimo Consiglio presieduto dal nostro Paese. E' dunque tempo di bilanci. Tra i primi a tracciare le somme, il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker, che dice: "In questo semestre la Ue ha cambiato testa" e la Commissione ha stabilito "un triangolo tra consolidamento dei conti, riforme e investimenti", quindi "vedo con piacere l'azione del governo Renzi che ha cambiato le cose in Italia e contribuito a cambiarle in Ue, ma non si può cambiare tutto in soli sei mesi".