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MONDO

Il discorso del primo ministro

Cameron: "Scozzesi hanno tenuto Paese unito, ma ora devolution"

Si è detto "molto felice" il premier dopo l'esito del referendum con cui il Regno resta Unito. Ha assicurato che gli scozzesi "avranno più poteri", ma che questo varrà "ugualmente per gli abitanti di Inghilterra, Galles e Irlanda del nord"

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Londra
"Uniti andiamo avanti": queste le prime parole del premier David Cameron che si è detto "molto felice" dell'esito del referendum sull'indipendenza della Scozia, ma ha preannunciato la "devolution" di poteri. Il Regno resta Unito, ma il primo ministro ha fatto capire che ci saranno comunque delle novità nel rapporto tra Londra e Edimburgo: "Credo moltissimo nel regno Unito, e voglio che resti tale, ma sono anche un democratico e credo sia fondamentale rispettare la voce del popolo scozzese".

"Maggiori poteri a 4 nazioni"
"Lavoreremo insieme alla devolution, i partiti sono pronti a lavorare insieme al Parlamento scozzese": l'impegno e la promessa di Cameron. "Vanno ascoltate - ha spiegato - anche le voci di Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord" per cui ha preannunciato la creazione di una commissione ad hoc (che, secondo alcune indiscrezioni, potrebbe essere guidata dall'ex premier, laburista, Gordon Brown).

Il dato dell'elevata partecipazione (affluenza record: 80%, ndr) "ci deve far rendere conto di quanto siamo un Paese fortunato", ha aggiunto.

Salmond: "La Scozia non sarà un Paese indipendente"
In precedenza avevano parlato il portavoce del comitato per il No, l'ex cancelliere dello scacchiere Alistair Darling, e il primo ministro scozzese, l'indipendentista Alex Salmond. Tutti hanno riconosciuto l'importanza di questo voto "per la democrazia".

Salmond incassando la sconfitta ha detto ai microfoni della Bbc: "Riconosciamo la scelta democratica degli scozzesi. [...] La Scozia non sarà un Paese indipendente". "Però - ha sottolineato - questa partecipazione ha costituito un trionfo", "la partecipazione molto forte e il messaggio molto forte". Messaggio che richiama più "autonomia", nonostante la scelta di proseguire come "una sola nazione".