Cosa si sta
facendo per
Rossella Urru?
Sono stati attivati tutti i canali diplomatici ed investigativi disponibili per la liberazione di Rossella Urru? Un gruppo di deputati ha presentato una interrogazione e il governo ha risposto
Sono stati attivati tutti i canali diplomatici ed investigativi disponibili per la liberazione di Rossella Urru? Di Caterina Pes per Articolo21
Vi ringrazio per l’attenzione che state rivolgendo alla vicenda di Rossella Urru, la giovane cooperante sarda del Cisp, rapita, insieme ad altri due colleghi spagnoli, il 22 ottobre 2011 nel deserto algerino sud occidentale. Rossella è il simbolo dell’umanità senza confini, è l’esempio di come si può declinare il proprio impegno nella cura di coloro che sono dimenticati, anche se a rischio è la propria vita. Ho presentato con la collega Carmen Motta, componente dell'intergruppo parlamentare di amicizia con il popolo saharawi, un’interrogazione che vi allego in copia. Il nostro impegno nel seguire la vicenda di Rossella e dei suoi colleghi non viene meno anche nell’apparente silenzio delle notizie al riguardo; il momento è delicato, l’unità di crisi è impegnata con grande senso di responsabilità per porre fine alla vicenda. Tuttavia il sostegno non deve venire meno nell’opinione pubblica. Sperando che possa tornare presto a casa, vi invito a continuare ad occuparvi di lei.
Interrogazione a risposta in Commissione 5-05636
giovedì 27 ottobre 2011, seduta n.543
MOTTA, PES, BOSSA, CALVISI, FADDA, GRIMOLDI, MARROCU, MELIS, ARTURO MARIO LUIGI PARISI, SCHIRRU e SORO. -
Al Ministro degli affari esteri.
- Per sapere - premesso che:
nella notte tra sabato 22 e domenica 23 ottobre 2011, nei campi profughi saharawi di Rabuni, nei pressi di Tindouf in Algeria, tre cooperanti della solidarietà internazionale sono stati rapiti. Si tratta dell'italiana Rossella Urru della ONG CISP e di due cittadini spagnoli, Ainhoa Fernandez de Rincon, dell'associazione Amici del popolo saharawi di Extremadura, e Enric Gonyalons dell'associazione Mundubat;
- secondo le ricostruzioni, il rapimento sarebbe avvenuto intorno alla mezzanotte ad opera di un gruppo armato proveniente dal Mali;
- il sequestro, attribuito, dalle prime notizie pervenute, al gruppo terroristico Aqmi, braccio armato di Al Qaeda nel Maghreb, riveste una particolare gravità sul piano politico in considerazione del fatto che si tratta del primo accadimento del genere nei 36 anni di esilio del popolo Saharawi in Algeria;
- il Presidente della Repubblica Araba Saharawi Democratica (RASD), Mohamed Abdelaziz, con una lettera indirizzata al segretario generale dell'ONU Ban Ki-moon, ha chiesto una condanna della comunità internazionale dell'accaduto e un sostegno al Fronte Polisario nel contrasto al terrorismo;
- secondo il Presidente Abdelaziz questo attacco terroristico contro dei campi profughi dove vivono rifugiati saharawi pacifici, donne, bambini, anziani, disabili, rappresentanti di organizzazioni internazionali e di ONG che lavorano in campo umanitario,è volto ad intimidire i cooperanti stranieri, alterare la solidarietà internazionale nei confronti dei rifugiati e in quanto modo privarli dell'aiuto umanitario;
- associazioni di volontariato e della solidarietà internazionale sono intervenute pubblicamente per esprimere il proprio sostegno alle attività di indagine e la propria vicinanza alle famiglie delle persone rapite e alle organizzazioni impegnate sul campo nella difesa e nella promozione dei diritti umani del popolo Saharawi;
- se, da parte del Ministro interrogato, siano stati attivati tutti i canali diplomatici ed investigativi disponibili, in collaborazione con le autorità locali algerine e saharawi, al fine di giungere quanto prima alla liberazione della nostra connazionale, Rossella Urru, e dei due volontari spagnoli rapiti nella notte tra il 22 e il 23 ottobre 2011.(5-05636)
TESTO DELLA RISPOSTA
La notizia del sequestro della connazionale Rossella Urru, rapita da uomini armati la notte tra il 22 ed il 23 ottobre nel campo saharawi di Rabuni, nel sud- ovest dell'Algeria, assieme a due cooperanti spagnoli, è stata appresa dall'Unità di Crisi della Farnesina ed dall'Ambasciata d'Italia in Algeri grazie ad una pronta segnalazione da parte dei responsabili del Comitato Italiano per lo Sviluppo dei Popoli (CISP), per cui Rossella Urru lavora da vari anni.
Il Ministero degli Esteri si è immediatamente attivato, avviando contatti con i Governi di Spagna ed Algeria per sollecitare la massima collaborazione ed ottenere ogni utile informazione sulla vicenda. L'Unità di Crisi ha inoltre provveduto a stabilire in tempi rapidi un contatto con la famiglia Urru, che continua ora con frequenza regolare.
Il Governo ha dato immediata disposizione a tutte le Ambasciate nell'area di avviare ogni iniziativa volta alla liberazione della connazionale, senza tuttavia comprometterne l'incolumità. Il Ministro Frattini ha inoltre rapidamente disposto la missione nella regione dell'onorevole Margherita Boniver, suo Inviato Speciale per le crisi, le emergenze umanitarie e le situazioni di vulnerabilità. L'onorevole Boniver si è recata in Mali e Burkina Faso il 27 e 28 ottobre scorso per chiedere concreto concorso ai rispettivi Governi nella soluzione della vicenda. È infatti probabile che, come per il passato, i gruppi attivi nella zona del rapimento degli stranieri si muovano a cavallo dei vari Paesi della fascia saheliana, rendendo necessaria una concertazione intergovernativa ad ogni livello. Il Primo Ministro del Mali, signora Cissè Mariani Kaidama Sidibè, ed il Capo di Stato del Burkina Faso, signor Blaise Compaoré, hanno da parte loro confermato la massima disponibilità a collaborare con il Governo italiano, così come già fatto per altri casi passati d'italiani rapiti nella zona, fortunatamente conclusi in maniera positiva.
Sono certa che la tutela dell'incolumità di Rossella Urru e degli altri due ostaggi spagnoli e la loro liberazione costituiscano un obiettivo che accomuna tutte le forze politiche e i singoli deputati del Parlamento. Ed è proprio su queste basi e per continuare a perseguire tale obiettivo che confido sul senso di responsabilità del Parlamento affinché la vicenda possa continuare ad essere seguita con la discrezione richiesta dalla delicatezza della situazione.
Il Governo, come peraltro ha sempre fatto nel caso di rapimenti di connazionali, continuerà a seguire la situazione con la più grande attenzione e sollecitudine, utilizzando con la massima determinazione tutti i canali politici, diplomatici e di intelligence di cui dispone.