Regionali:
chi vince chi perde
Finisce 7-6 per il centrosinistra ma al centrodestra vanno tutte le regioni più popolose. Alla Lega Piemonte e Veneto
Finisce 7 a 6 per il PD la partita delle regionali. Ma non è certo una vittoria questa per il centrosinistra, che perde di misura due Regioni chiave come il Lazio e il Piemonte e si vede sfuggire anche altre due Regioni storicamente di sinistra come la Campania e la Calabria.
Al centrodestra anche Veneto e Lombardia.
Il centrosinistra si conferma nelle regioni rosse - Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Marche - conserva la Liguria e la Basilicata e soprattutto stravince in Puglia dove il presidente uscente Niki Vendola conquista un successo importante anche per i rapporti interni al centrosinistra.
Ma ad aggiudicarsi la partita elezioni è la Lega di Bossi, che passa da zero a due Regioni, importanti come Veneto e Piemonte, in un colpo solo e mette una seria ipoteca sul sindaco Milano. Il capo del Carroccio ha già fatto sapere che dopo la Moratti, toccherà a lui la capitale della Lombardia. Bossi si dice vincente anche nei confronti del PDL: "il derby col Pdl l'abbiamo vinto noi", che le riforme dovranno necessariamente partire dal federalismo fiscale, che il federalismo istituzionale 2la gente lo vuole, il più presto possibile e a qualsiasi costo".
Interessanti sono anche i dati che riguardano le percentuali ottenute dai partiti. La Lega cresce in Veneto, Lombardia, Piemonte e si attesta intorno al 13% su scala nazionale. In Piemonte il Carroccio sale al 15%, in Veneto si attesta al 37% e in Lombardia al 26%. Il sorpasso sul Pdl avviene solo in Veneto, dove il partito di Silvio Berlusconi si ferma al 22%.
Il Pdl si attesterebbe intorno al 26,7% come media nazionale, quindi sarebbe in calo rispetto al 32% delle europee del 2009 e al 33% delle politiche del 2008. Il Pd si ferma invece al 26% rispetto al 26,6% delle europee e al 34% delle politiche.
L'Idv si attesta al 6,9% (7,8% alle europee e 4,3% alle politiche), mentre l'Udc si ferma al 5,8% (contro il 6,2% alle europee il 5,3% alle politiche).
In Puglia c'è la conferma del governatore uscente Nichi Vendola del centrosinistra con il 49% su Rocco Palese del Pdl (42%), mentre in Calabria Giuseppe Scopelliti del centrodestra con il 59% batte Agazio Loiero, governatore uscente del centrosinistra (31%).
In Campania Stefano Caldoro con il 54% si impone nettamente su Vincenzo De Luca del Pd (43%). Roberto Formigoni (Pdl) si conferma poi presidente della Lombardia con il 56% battendo Filippo Penati del Pd (33%). Luca Zaia (Lega) stravince in Veneto con il 60% (Giuseppe Bortolussi del centrosinistra si ferma al 29%). In Emilia Romagna si conferma Vasco Errani del Pd. Il centrosinistra si conferma pure con Enrico Rossi in Toscana con il 60% (Monica Faenzi del Pdl si ferma al 34%) e Catiuscia Marini in Umbria (57% contro il 38% di Fiammetta Modena).
In Liguria il governatore uscente di centrosinistra Claudio Burlando si impone con il 52% su Sandro Biasotti del centrodestra (48%). Gianmario Spacca del centrosinistra si conferma con il 53% nelle Marche e Vito De Filippo (Pd) vince in Basilicata con il 62% su Nicola Pagliuca del Pdl (27%).
"Il Pdl è l'unico partito che ha resistito allo tsunami sollevato dalla Lega. E' la sinistra che e' andata a picco, è andata ko. Adesso facciamo le riforme", dichiara Umberto Bossi. Per Pierluigi Bersani, segretario del Pd, che alla vigilia aveva fissato la propria asticella elettorale proprio a sette regioni a sei a favore del centrosinistra, "l'inversione di tendenza c'è stata e lo si vede dal fatto che abbiamo conquistato la maggioranza delle regioni, il voto dimostra anche che siamo avanzati rispetto alle europee".
Deluso Antonio Di Pietro, leader dell'Idv: "Questa tornata se la aggiudica il centrodestra. E' arrivato il momento di lanciare una Opa politica per il buon governo nel 2013".
Soddisfatto si dice invece Pier Ferdinando Casini, leader dell'Udc: "Siamo decisivi ovunque, dove abbiamo scelto i candidati migliori. Andremo avanti per la nostra strada".
Un'ultima annotazione riguarda le liste promosse dal comico Beppe Grllo che si attestano sulla media nazionale del 3, 4% con punte dell'8,3% in Emilia Romagna e dell'oltre 3% anche in Piemonte.