11/04/2011
Uno sguardo su tutto il mondo del fumetto e su tutto il mondo, visto dai fumetti
Burney Akab Aion
o dell'elaborare il dolore tramite l'arte
Il suo profilo Facebook recita:
Burney Akab Aion
Astronaut presso Lyndon B. Johnson Space Center
Ha studiato presso loggia nera
Vive a Baghdad
Data di nascita: 26 luglio 1976
L'attuale immagine del suo profilo è questa:
ma a lungo si è presentato (e si presenta ancora?) con questa:
Uno dei suoi post dell'11 aprile rimanda a questo:
Edizioni BD presenta
Alberto Ponticelli, Officina Infernale, Squaz, Akab, Tiziano Angri, Ausonia
con
Le 5 fasi
Sei artisti poliedrici, di diversa provenienza e formazione si sono uniti nell’ambizioso progetto di rendere le cinque fasi del dolore attraverso cinque storie a strisce, sei progetti artistici, una grande mostra itinerante.
Opening: giovedì 21 Aprile 2011 spazio Combines XL, via Montevideo 9, Milano
NEGAZIONE
RABBIA
AUTORECRIMINAZIONE
DEPRESSIONE
ACCETTAZIONE
La sua fase è: DEPRESSIONE
e la racconta così:
“Ho lavorato realizzando singolarmente vignetta per vignetta
usando acetati e pennarelli,i neri pieni li ho dati con pennarelli secchi con punta a scalpello imbevuti in una densa china cinese. Poi con la punta delle forbici ho graffiato i disegni come se fossero vetro. La colorazione è in parte digitale. in parte no. Il tutto è stato assemblato successivamente usando la stessa struttura divinatoria del’ IChing. Essendo la mia storia un frammentato mosaico di memoria. Come in un unico presente continuo.”
Esiste un passato che precede un unico presente continuo?
Nel sito di Viadeo, nella pagina con il suo profilo c'è scritto che
"Il suo percorso artistico parte dai fumetti, dove e' stato editor e fondatore dello Shok Studio, collaborando per le piu' importanti case editrici come Marvel, Dark Horse, DC comics.
In seguito alla chiusura dello studio, si dedica alla pittura, esponendo in numerose mostre collettive e personali.L.57-Happening underground-sovversivi-Don Quixote- tenax. Dalla grafica, con l'avvento del digitale, passa alla realizzazione di animazioni-corti-video clip.
Tutte queste esperienze confluiscono in "Mattatoio" primo lungometraggio, selezionato alla Biennale di Venezia, di cui cura idea, regia e post-produzione (..)
Temi principali e ricorrenti nel lavoro di Akab sono la solitudine, perdita di identità, amputazione, diversità, cannibalismo, amore.
Conclude la triologia del'invisibile con "Voci Dentro".
E' art director di Nixon e independent style magazine"
In una intervista per Wastd si fa da solo un controcanto presentandosi così:
"Da sempre disegno, Prima per capire fuori, ora per capire dentro.
O almeno per provarci.
Altro giro sul ripiego Innocent Victim. Persi presto di interesse.
Humpty Dumpty. Roba di grafica e primi video.
Islanda e centri sociali. Sir Meat si mette a dipingere.
Come Akab nel 2003 mando un film fatto con 20 euro a Venezia. Ne giro altri due. Altri due festival.
In questo periodo ricomincio a fare fumetti per usarli come storybord per i miei film.
Art Director per Nixon, Redux per Grrrzetik, Interrior per Lamette. 5 fasi e Dummyland in preparazione.
Gurdjieff dice che probabilmente in ultima analisi disegno per una carezza. (...)
Per quello che ci ho capito io con Duchamp l’arte contemporanea è morta.
Conosco street artist che sanno fare a malapena sempre la stessa faccina che fanno soldi a palate
E fumettisti mostri del disegno e genialoidi nelle idee fare la fame.
Il fumetto per molti autori prima ancora che per il pubblico è un media di semplificazione della lettura.
Come dire "Ti faccio un disegnino per spiegarti meglio".
In realtà è un mezzo fantastico che unisce pittura e letteratura che innesca un perverso gioco con il fruitore attivo\passivo che il cinema ad esempio non ha.
Ma io come dice Ausonia vivo su Marte e qui da noi c’è ancora spazio per sperimentazione e ricerca.
Li da Voi, temo, di no."
Oggi ha pubblicato questa illustrazione:
che sintetizza in maniera illuminante un'analisi critica di decine di anni e centinaia di migliaia di pagine di storie del personaggio che sicuramente avrete riconosciuto, dicendo e facendo riflettere di più di tanti libri, libroni, librini di critica e analisi che sono stati dedicati all'old boy e al suo assistente
I lavori di Akab non sono provocazioni fini a loro stesse. Non estrae a caso delle immagini popolari e di consumo per isolarle ed elevarle ad "arte".
Akab conosce e ama profondamente tutti i soggetti che ritrae. Ma a un certo punto è mancato loro qualcosa. E Akab sente il senso della perdita, della lontananza, della mancanza, e deve gestirlo in qualche maniera per far sì che non emerga solo il dolore.
Quindi elabora con le sue immagini questo lutto dell'immaginario collettivo, arrivando a una nuova figura che sia accettabile nel Brave New World, il "Mondo Nuovo" in cui adesso viviamo.
Tra le nostre preferite, ci sono:
Akab si identifica nelle 5 fasi del lutto. A prescindere dalla sua sua attitudine, quello che ci offre è un percorso.
Di conoscenza, scoperta, emotività, accettazione, passare oltre.
Quanti dei nomi, delle opere e delle emozioni che sono state nominate in queste pagina erano già da voi conosciute? Le avete scoperte adesso? In quale fase vi trovate ora?
Le prossime fasi e tutto quello che ancora manca, sono a portata di mano, a partire da mattatoio 23 oppure da akab23 e dal profilo facebook di Burney Akab Aion.
Burney Akab Aion
Astronaut presso Lyndon B. Johnson Space Center
Ha studiato presso loggia nera
Vive a Baghdad
Data di nascita: 26 luglio 1976
L'attuale immagine del suo profilo è questa:
ma a lungo si è presentato (e si presenta ancora?) con questa:
Uno dei suoi post dell'11 aprile rimanda a questo:
Edizioni BD presenta
Alberto Ponticelli, Officina Infernale, Squaz, Akab, Tiziano Angri, Ausonia
con
Le 5 fasi
Sei artisti poliedrici, di diversa provenienza e formazione si sono uniti nell’ambizioso progetto di rendere le cinque fasi del dolore attraverso cinque storie a strisce, sei progetti artistici, una grande mostra itinerante.
Opening: giovedì 21 Aprile 2011 spazio Combines XL, via Montevideo 9, Milano
NEGAZIONE
RABBIA
AUTORECRIMINAZIONE
DEPRESSIONE
ACCETTAZIONE
La sua fase è: DEPRESSIONE
e la racconta così:
“Ho lavorato realizzando singolarmente vignetta per vignetta
usando acetati e pennarelli,i neri pieni li ho dati con pennarelli secchi con punta a scalpello imbevuti in una densa china cinese. Poi con la punta delle forbici ho graffiato i disegni come se fossero vetro. La colorazione è in parte digitale. in parte no. Il tutto è stato assemblato successivamente usando la stessa struttura divinatoria del’ IChing. Essendo la mia storia un frammentato mosaico di memoria. Come in un unico presente continuo.”
Esiste un passato che precede un unico presente continuo?
Nel sito di Viadeo, nella pagina con il suo profilo c'è scritto che
"Il suo percorso artistico parte dai fumetti, dove e' stato editor e fondatore dello Shok Studio, collaborando per le piu' importanti case editrici come Marvel, Dark Horse, DC comics.
In seguito alla chiusura dello studio, si dedica alla pittura, esponendo in numerose mostre collettive e personali.L.57-Happening underground-sovversivi-Don Quixote- tenax. Dalla grafica, con l'avvento del digitale, passa alla realizzazione di animazioni-corti-video clip.
Tutte queste esperienze confluiscono in "Mattatoio" primo lungometraggio, selezionato alla Biennale di Venezia, di cui cura idea, regia e post-produzione (..)
Temi principali e ricorrenti nel lavoro di Akab sono la solitudine, perdita di identità, amputazione, diversità, cannibalismo, amore.
Conclude la triologia del'invisibile con "Voci Dentro".
E' art director di Nixon e independent style magazine"
In una intervista per Wastd si fa da solo un controcanto presentandosi così:
"Da sempre disegno, Prima per capire fuori, ora per capire dentro.
O almeno per provarci.
Con lo Shok Studio ho cercato di dare un senso alla mia adolescenza spingendo una visione di eroi superfreak schizzoidi e menomati. Funzionò. Robe di America. Ci dividemmo.
Altro giro sul ripiego Innocent Victim. Persi presto di interesse.
Humpty Dumpty. Roba di grafica e primi video.
Islanda e centri sociali. Sir Meat si mette a dipingere.
Come Akab nel 2003 mando un film fatto con 20 euro a Venezia. Ne giro altri due. Altri due festival.
In questo periodo ricomincio a fare fumetti per usarli come storybord per i miei film.
Art Director per Nixon, Redux per Grrrzetik, Interrior per Lamette. 5 fasi e Dummyland in preparazione.
Gurdjieff dice che probabilmente in ultima analisi disegno per una carezza. (...)
Per quello che ci ho capito io con Duchamp l’arte contemporanea è morta.
Conosco street artist che sanno fare a malapena sempre la stessa faccina che fanno soldi a palate
E fumettisti mostri del disegno e genialoidi nelle idee fare la fame.
Il fumetto per molti autori prima ancora che per il pubblico è un media di semplificazione della lettura.
Come dire "Ti faccio un disegnino per spiegarti meglio".
In realtà è un mezzo fantastico che unisce pittura e letteratura che innesca un perverso gioco con il fruitore attivo\passivo che il cinema ad esempio non ha.
Ma io come dice Ausonia vivo su Marte e qui da noi c’è ancora spazio per sperimentazione e ricerca.
Li da Voi, temo, di no."
Oggi ha pubblicato questa illustrazione:
che sintetizza in maniera illuminante un'analisi critica di decine di anni e centinaia di migliaia di pagine di storie del personaggio che sicuramente avrete riconosciuto, dicendo e facendo riflettere di più di tanti libri, libroni, librini di critica e analisi che sono stati dedicati all'old boy e al suo assistente
I lavori di Akab non sono provocazioni fini a loro stesse. Non estrae a caso delle immagini popolari e di consumo per isolarle ed elevarle ad "arte".
Akab conosce e ama profondamente tutti i soggetti che ritrae. Ma a un certo punto è mancato loro qualcosa. E Akab sente il senso della perdita, della lontananza, della mancanza, e deve gestirlo in qualche maniera per far sì che non emerga solo il dolore.
Quindi elabora con le sue immagini questo lutto dell'immaginario collettivo, arrivando a una nuova figura che sia accettabile nel Brave New World, il "Mondo Nuovo" in cui adesso viviamo.
Tra le nostre preferite, ci sono:
"..uno che ne sapeva"
"occhio non vedere, paura non avere"
"giorni felici"
"in senso fisico"
"Marge"
"The Muppets Show Business"
Akab si identifica nelle 5 fasi del lutto. A prescindere dalla sua sua attitudine, quello che ci offre è un percorso.
Di conoscenza, scoperta, emotività, accettazione, passare oltre.
Quanti dei nomi, delle opere e delle emozioni che sono state nominate in queste pagina erano già da voi conosciute? Le avete scoperte adesso? In quale fase vi trovate ora?
Le prossime fasi e tutto quello che ancora manca, sono a portata di mano, a partire da mattatoio 23 oppure da akab23 e dal profilo facebook di Burney Akab Aion.