20/07/2024
16/07/2010

Il sole
e l’ombra

Nell’oasi si cerca l’ombra della palma, in spiaggia quella dell’ombrellone, in politica quella del capo. La ricerca dell’ombra serve per conquistare poi un posto al sole. Non mettetevi negli angoli, soprattutto quelli acuti

I partiti sono come gli autobus: sali, li usi, scendi.
Un sacco di gente fa così. Prende la tessera biglietto, partecipa alle riunioni e si fa conoscere dicendo sempre si alle proposte del capo, scende alla fermata del consiglio d’amministrazione o del comitato di gestione o a qualche usl o municipalizzata.
Il portafoglio aumenta, si risparmiano le spese dell’auto tanto c’è quella di servizio con l’autista, si accarezza un po’ di potere e se va bene prima o poi arriva anche un seggio da parlamentare.
Chi si dimostra particolarmente dotato può anche aspirare a qualcosa di più. Scegliere i guidatori degli autobus, decidere chi sale e chi scende.
Ci vuole esercizio, magari qualche buona lettura, il gusto del bello, qualche trascorso in opere che a vedere chi le frequenta si darebbe ragione a Dan Brown, magari un cappuccio nell’armadio.
Ciao cara vado alla riunione di partito e ci si infila nell’hotel di lusso.
Una volta c’erano le sezioni, magari nei sottoscala, polverose piene di manifesti da andare ad incollare, di volantini da distribuire, di cose da fare ma anche di libri da leggere e di riunioni da affrontare, di gente da convincere, di litigate da fare. Non mancava un bicchiere di vino e un calciobalilla. Erano luoghi di aggregazione, scuole di formazione, allenamenti al dibattito e alla democrazia.
Anche lì c’era qualche “mi manda papi”, qualche nonno piazzato alla cooperativa o qualche zio monsignore ma c’era soprattutto la gente normale, quella che lavorava e poi per passione partecipava.
Adesso basta. Dobbiamo correre a prendere l’autobus, altrimenti lo perdiamo.

 

 

>> guarda la vignetta

 

L’angolo acuto
© Riproduzione riservata (19 Luglio 2010)