19/07/2024
21/06/2010

Fratelli
d'italia

Federalismo, autonomia, devoluzione, secessione. Il dibattito politico tra alti e bassi negli ultimi anni ruota sempre lì. Più angoli acuti sommati formano un angolo ottuso. E allora che fare?

La parola magica è federalismo.
Anni addietro era stata devoluzione, prima ancora autonomia.
Tutte cose serie, molto serie. Stati si sono formati su queste parole. Stati si sono divisi su queste parole. Stati hanno combattuto su queste parole.
Da noi no, la discussione diventa litigio. Il dibattito diventa insulto.
Ad una affermazione corrisponde una smentita.
Nell’Unione Sovietica, ma anche nella Cina e in chissà in quanti altri posti per spostarsi da una città all’altra serviva una specie di passaporto.
Nell’Italia dei mille campanili, non più tardi di due secoli fa, per la gita fuori porta abbisognavamo di un lasciapassare.
Nostalgia? C’è chi ce l’ha per i Borboni, chi per il Papa Re, chi per qualche Granducato, chi per Patrie inesistenti inventate a tavolino. Insomma una cosa ci unisce, la fantasia.
Garibaldi non a tutti è simpatico, parlarne male ora si può, anche se festeggiamo i 150 anni dell’Unità d’italia.
Intanto continua lo scambio di ruoli, come se a parlare fossero tanti sosia.
Forse vale la pena rileggersi Plauto che Sosia lo inventò, anche se il suo era un personaggio, e dopo di lui divenne un sostantivo.


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                                                                                                                     L’angolo acuto


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