Lotta all’ultimo voto. La campagna elettorale infinita è pronta alla prossima tappa.
Da una parte il Cavaliere arrivo almeno a cento anni che deve ancora sistemare qualche bega interna col Subacqueo ribelle e col Ragioniere taglio tutto.
Dall’altra si fa largo a colpi di primarie il Parolaio finto giovane con orecchino che mobilita le masse come il cavaliere mobilita le folle. Prima di affrontarlo a pubblica tenzone dovrà vincere la corsa in salita della sinistra divisa e poi la corsa tutte curve di chi tiene meglio il centro.
I due devono faticare un po’ ma ce la possono fare e poi giù promesse.
Risotto alla milanese per tutti distribuito da graziose signorine laureate per corrispondenza contro orecchiette alle cime di rapa preparate dal precario perenne in cerca di sistemazione.
All’offerta di un milione di posti di lavoro del promettitore di Arcore si contrapporranno almeno un milione di posti di lavoro di utilità sociale.
Il paese è diviso più o meno a metà e basta poco a spostare la bilancia di qua o di là.
Per chi vede in Silvio il nuovo Messia ogni accenno critico sembrerà frutto del complotto universale dei mangiatori di bambini. Per chi lo vede incarnazione del male ogni alleanza sarà giustificata dalla possibile grande liberazione.
Per chi vede in Nichi il carisma giusto per catalizzare entusiasmo e voti tutto sarà lecito per vincere. Per chi lo vede come l’antiapparato, l’antipartito, il contrario alle regole del gioco tutto sarà lecito per sgambettarlo.
Almeno sarà una campagna elettorale divertente. La tristezza è bandita.

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L’angolo acuto
© Riproduzione riservata (20 Luglio 2010)