19/07/2024
:: Tg3 Tech >> a cura di Pasquale Martello ++++++

"Non facciamoci accecare dalla nostalgia per la carta stampata"

13/05/2010
Intervista con Marcus Brauchli, executive editor del Washington Post, di Gregor Peter Schmitz and Thomas Schulz


Marcus Brauchli parla con Der Spiegel della crisi mondiale dei media, della fine delle testate di riferimento e dell’Ipad. Ma il giornalismo di qualità, quello che ha reso famoso il suo giornale negli anni '70, con lo scoop del  Watergate, ha ancora un futuro luminoso davanti.

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Giappone: OK a internet per elezioni ma no a Twitter

13/05/2010
Il Parlamento giapponese si prepara a sollevare in parte il singolare bando all'utilizzo di blog e siti Internet in campagna elettorale, lasciando però ancora fuori strumenti popolarissimi come la posta elettronica e la piattaforma di microblogging Twitter. L'iniziativa per allentare le restrizioni in materia di propaganda elettorale è stata avviata mercoledì con un'intesa bipartisan tra maggioranza e opposizione, in vista delle imminenti elezioni estive per il rinnovo del Senato.

Secondo l'intesa preliminare, che dovrà essere tradotta in legge in tempi stretti per poter essere applicata alla prossima campagna elettorale, ai candidati politici e ai partiti non sarà più vietato aggiornare i propri siti e blog durante il periodo che precede il voto. Le parti, tuttavia, non sono riuscite a trovare un accordo per includere nello schema di massima il via libera all'utilizzo di
e-mail e Twitter, dato che alcuni parlamentari hanno citato reoccupazioni per i possibili rischi legati alla diffamazione ttraverso i due popolari strumenti di comunicazione. econdo le norme vigenti, i messaggini pubblicati su Internet via Twitter (massimo 140 caratteri l'uno) possono essere giudicati alla stregua di ''letteratura e immagini'', che la vetusta legge sulle elezioni pubbliche considera illegali quando utilizzati nelle attivita' di propaganda elettorale.
Pirateria software in Italia al 49%

12/05/2010
La pirateria dei software nel 2009 si è ridotta in 54 mercati ed è cresciuta solo in 19, ma il tasso globale di pirateria è cresciuto dal 41 al 43%, soprattutto a causa del maggior peso che rivestono sul mercato mondiale Paesi ad elevatissimo tasso di sviluppo ma anche di illegalità diffusa come Cina, l'India e il Brasile.

Note dolenti anche dall'Italia, dove l'installazione di software commerciale privo di regolare licenza sui Pc italiani è cresciuta dell'1%: dal 48 al '49%, per un valore commerciale di oltre 1.209 milioni di euro. Dati che allarmano la Bsa (Business sofware alliance), la principale organizzazione sostenitrice della proprietà intellettuale nel settore del software, che ha reso noto i dati del settimo studio sulla diffusione della pirateria a livello mondiale e italiano. Per quanto riguarda il nostro Paese, ''lo studio dimostra che i nostri sforzi per ridurre il tasso di illegalità nell'economia italiana sono ancora purtroppo assai lontani dall'aver debellato il problema, anzi i risultati peggiorano invece che migliorare - ha spiegato Luca Marinelli , presidente di Bsa in Italia -. Un tasso di pirateria del 49% è inaccettabile per una nazione evoluta come l'Italia. E, in un momento di congiuntura economica non facile come quello attuale, non possiamo non sottolineare che la strada dell'illegalità e del sommerso non è certo quella che favorisce la ripresa e l'occupazione''.

L'azione contro la pirateria rimane un punto fermo dell'azione di Bsa - è stato spiegato - anche grazie alla collaborazione con le forze dell'Ordine, in particolare la Guardia di Finanza che, nel corso dell'illustrazione dello studio, era rappresentata dal tenente colonnello Marco Nieddu,
comandante del Gruppo tutela mercato beni e servivi del nucleo di Polizia tributaria di Milano.
Per gli intervenuti, ''una riduzione del 10% del tasso d'illegalità in dieci anni, oltre a ridurre i rischi legati alla privacy e alla sicurezza e alla privacy dei dati, potrebbe generare oltre 6mila posti di lavoro, più di 700 milioni di entrate per l'Erario e i più di 2 miliardi di ulteriore volume d'affari per il settore''.

Ecco robot che protegge bambini da pericoli online

11/05/2010
Peluche-Robot proteggono i bambini dai cyberbulli e dai pedofili 'appostati' online. Sono dei social robot chiamati Petimos, sembrano dei pupazzi di peluche ma in realtà vigilano sul bambino quando è collegato in internet e avvertono i genitori ogni qualvolta il figlio riceva una richiesta di amicizia sospetta. L'inventore del pupazzetto proteggi-bambini è Adrian David
Cheok della National University di Singapore. Per ora, è spiegato sul magazine britannico New Scientist, i robottini funzionano solo sul loro social network e non su tutti, ma in futuro potrebbero diventare gli amici fedeli dei navigatori piu' indifesi dello spazio virtuale e accompagnarli su qualunque sito proteggendoli.

Una recente indagine ha evidenziato che quasi un bambino su 5, (18%) di 8-10 anni usa social network dedicati ai più piccoli: My Secret Circle, Yoursphere e FaceChipz per esempio. Altre indagini suggeriscono che qualcosa come tre bambini su 10 sono stati vittime di bullismo online.
Un amico fidato che li aiuti a navigare sicuri in acque tempestate da malintenzionati è dunque molto utile. I Petimos hanno ciascuno il proprio avatar e mentre il bambino comunica fisicamente con il proprio Petimo di peluche l'avatar del robot agisce nella rete. Inoltre i Petimos dei suoi amici comunicano tra loro attraverso i propri avatar; infine avvertono i genitori di intrusioni sospette.

Internet: cresce 'social gaming'

10/05/2010
Cresce l'industria legata al 'social gaming', i giochi come Farmville, Social City o Mafia Wars che spopolano su Facebook e MySpace.
Secondo il Financial Times negli ultimi 2 anni sono nati centinaia di piccoli studios che sviluppano queste applicazioni, ma sono poche le compagnie che guidano il mercato, a partire da Zynga e Playdom.
La tendenza individuata dal quotidiano è quella di progressive acquisizioni da parte dei soggetti maggiori che stanno riducendo il numero dei protagonisti.
Microsoft lancia Explorer 9

06/05/2010
Dopo la crisi sofferta a causa dei prodotti per navigare offerti dalla concorrenza, Mozilla e Google fra tutti, la Microsoft ha deciso di rendere pubblica in anticipo la nuova versione 9.
Verranno rilasciate alcune "platform preview" circa ogni otto settimane fino ad arrivare alla fase di Beta test del programma, che anticiperà il lancio definitivo.
Internet: da oggi primi indirizzi in arabo
 

06/05/2010
Giornata storica per Internet: da oggi entrano infatti in funzione i primi indirizzi web arabi senza caratteri latini, grazie a un sistema attivato da Icann, il gestore della rete.
Lo riporta il sito web della Bbc. I primi paesi ad avere i cosiddetti "codici paese" in arabo sono l'Egitto, l'Arabia e gli Emirati Arabi Uniti.
Quello di oggi e' solo un primo passo, ma in futuro ci saranno indirizzi web anche in cinese, tailandese e tamil. Oltre 20 Paesi hanno chiesto l'approvazione per i domini internazionali all'Icann (International Corporation for Assigned Names and Numbers).

Facebook ha un un bug nella chat?

06/05/2010
Sarebbe stato individuato un grave bug nella chat di Facebook che potrebbe aver messo in pericolo la privacy degli utenti del famoso social network. Visualizzando il proprio profilo Facebook sarebbe stato infatti possibile leggere tutte le chat degli altri utenti.
Per farlo era sufficiente modificare alcune impostazioni sulla privacy del proprio profilo e quindi, da questa pagina, digitare il nome di uno dei propri contatti per visualizzare tutte le sue chat.
A conferma di questo ci sarebbe il video di un utente che ha scoperto il bug e lo ha inviato al sito TechCrunch. Una volta segnalata l’anomalia, il servizio di chat sarebbe stato immediatamente messo offline e al suo posto fatto visualizzare un messaggio di "servizio in manutenzione".
Non si sa quanti utenti abbiano potuto usare questo espediente per visualizzare la chat altrui, ma di certo se tutto ciò verrà confermato non è difficile prevedere una serie di polemiche sulla tutela della privacy sul popolarissimo social network.
Editoria, più integrazione tra grandi gruppi e Facebook 

03/05/2010
Media tradizionali e social network: un connubio che diventa sempre più stretto sia per l'uso integrato che ne fanno gli utenti della rete - l'ultima ricerca della Pew Internet ha rivelato che il 75% degli americani trova notizie sul web grazie ai social network e alle e-mail - ma anche perchè le due realtà, con i dovuti distinguo, stanno capendo che per affrontare vecchi e nuovi problemi di monetizzazione devono forse iniziare a contare l'uno sull'altro.

I grandi gruppi editoriali hanno già imparato a spalmare sempre di più le loro notizie sui social media come Facebook e Twitter grazie ad una figura professionale creata ad hoc, il 'social media editor' (ce l'hanno il Nyt e al Jazeera, ad esempio), ma ora possono fare di più grazie ai 'social
plugins', inventati da Marck Zuckerbeg, il creatore di Facebook, e illustrati qualche giorno fa a San Francisco all'Ottava conferenza degli sviluppatori. E' in pratica un servizio, che fa parte dell'ampio progetto Open Graph http://developers.facebook.com/docs/opengraph che permette di
aumentare l'integrazione tra la piattaforma Facebook e una qualsiasi pagina web. Questo strumento di interconnessione, oltre a far crescere la già smisurata popolarità e influenza sul web del social network, offre alle aziende editoriali un'opportunità per capire esigenze e gusti dei propri lettori pescati da Facebook e quindi fidelizzarli. In molti, negli Stati Uniti, ci stanno già provando, dal Washington Post alla Cnn alla Abc News.

''Per noi è sempre più importante andare dove sono i lettori. Molti dei nostri contenuti sono su Facebook, quindi dobbiamo renderne più facile la condivisione ma anche capire cosa piace al nostro pubblico senza che abbandoni il nostro sito'', dice a Cyberjournalist.net Narisetti Raju, managing editor del Washington Post. Per questo motivo il Post ha lanciato sul proprio sito la funzione 'Network News', in bella vista in alto a destra: è un rullo dove vanno a finire le notizie della testata piu' condivise dagli utenti del social network. Mentre guardi quante persone che conosci hanno letto una news del Post su Facebook, resti agganciato al sito d'informazione. Secondo Narisetti, lo strumento consente una ''scoperta fortuita del sito'' e potenzialmente può generare più lettori ''che attraggono piu' pubblicita' e aiutano così a finanziare la creazione di maggiori contenuti''. Se si è disinteressati a questo modulo c'è il pulsante 'opt-out'.

Stessa strategia usata dalla Cnn. Sul sito, sempre in alto a destra, appare lo spazio 'Popular on Facebook': se sei iscritto al social network puoi visualizzare quante persone, tra cui i tuoi amici, hanno letto, commentato e condiviso una notizia del network americano. Per Jennifer Martin, senior director delle pubbliche relazioni di Cnn, la nuova funzione ''permette di perfezionare la quotidiana strategia sui social media''. ''Abbiamo rivisto l'impianto del sito e ci siamo detti 'cosa
può essere più utile e rispettoso della nostra community?' - dice Martin - E ci sembra ci siamo mossi in quella direzione''.

Sulla stessa scia, lo spazio 'Abc News on Facebook' del broadcaster statunitense: un insieme di notizie generate da Abc e condivise dagli utenti del social network. Jonathan Dube, vice presidente di Abcnews.com, crede che questa nuova applicazione motivi il lettore a restare sul sito facendo così decrescere il tasso di abbandono (bounce rate). E sembra che i risultati siano
incoraggianti: ''da quando l'abbiamo adottata - dice Dube - abbiamo visto un aumento di oltre 250 per cento dei rimandi da Facebook''. Nel caso di Abc, inoltre, questa funzione ha scalzato la più tradizionale sezione 'notizia piu' popolare', adottata da molti siti di informazione. ''Abbiamo scelto di dare più importanza alle notizie 'raccomandate' da Facebook perchè crediamo che i lettori si soffermino di più sulle storie popolari tra i loro amici, piuttosto che su quelle più popolari in genere'', aggiunge Dube.

Altri grandi gruppi come The New York Times e Espn.com, stanno adottando strategie più caute.
Jennifer Preston, social media editor dello storico quotidiano della Grande Mela, ha spiegato a Cyberjournalist.net che il Times sta lavorando ad una integrazione con Facebook per aumentare il livello di personalizzazione e di attività social dei suoi lettori. Mentre Espn.com, emittente via cavo Usa che trasmette solo programmi di sport, sta usando la funzione solo per alcune dirette.
Apple: no definitivo ad Adobe Flash

30/04/2010
Apple e Adobe sono arrivati alla rottura. Apple ha infatti annunciato il definitivo abbandono della tecnologia Adobe Flash sui propri dispositivi mobile, motivando la scelta sia dal lato sicurezza, ma anche per quanto riguarda le performance e l’utilizzo dell’hardware.
Steve Jobs motiva la scelta affermando che la tecnologia utilizzata da Flash presenterebbe il fianco ad intrusioni o in generale a falle che minerebbero la sicurezza delle macchine dove la tecnologia è stata installata.
Inoltre Flash è stato pensato per essere utilizzato con il mouse, e non con il dito (touch) come i prodotti Apple mobile. Flash è infine troppo esoso in risorse e tenderebbe a consumare ancora di più la batteria del dispositivo dove è stato installato.
Si attende la risposta del mercato che vede la tecnologia Flash utilizzata da tantissimi siti.

La "terra" dentro Google Maps

29/04/2010
Google Earth è ora inserito dentro Google Maps.
Un pusante "Earth" è in grado di abilitare la diretta visione alternativa delle mappe direttamente dal browser.
Per accedere alle mappe Google Earth è necessario installare un apposito plugin.
Una volta entrati in Google Earth una dicitura ci invita a utilizzare la visualizzazione Earth anche per visualizzare le mappe in 3D.

 

Casa, arredamento e bricolage i più richiesti su eBay

29/04/2010
Sono queste le categorie più cliccate negli ultimi mesi da venditori ed utenti.
E' quanto si legge in un un comunicato di eBay Italia che aggiorna sullo stato delle vendite del marketplace, sottolineando la particolare crescita registrata in questi settori.
YouTube festeggia il quinto compleanno

26/04/2010
Nell'aprile aprile 2005, il primo filmato fu caricato su internet. Il video, datato 23 aprile, mostra uno dei fondatori del sito, il giovane Jawed Karim, di fronte alla gabbia degli elefanti nello zoo di San Diego.
Chiamato ''Me at the zoo'', il filmato dura appena 19 secondi, non e' ne' interessante ne' di qualita' elevata, eppure fino a oggi e' stato visto da oltre due milioni di internauti.

Brasile capofila per chiedere la rimozione dei contenuti a Google

22/04/2010
Il Brasile è in cima all'elenco dei Paesi che chiedono a Google di rimuovere contenuti dai suoi servizi. Lo ha svelato il colosso di Internet con un nuovo strumento Web, dicendo però che i dati riguardanti la Cina restano segreti.

Internet: Asia batte Italia 7,5 Mbps a 2,8

21/04/2010
Il report pubblicato da Akamai evidenzia i punti critici e le eccellenze per quanto riguarda la connettività.
L'Asia viaggia a 7,5 Mbps, mentre per l'Italia la velocità media delle connessioni a Internet si è attestata sui 2,8 Mbps, con  un divario di 2Mbps tra il provider che offre la velocità di connessione maggiore (3,2 Mbps) e quello che offre la velocità minore (1,2 Mbps).
Va molto meglio però per il mobile dove l'Italia risulta essere il terzo Paese per velocità di collegamento.
Google: attacco al sistema

20/04/2010
Il New York Time scrive che l'attacco informatico sarebbe avvenuto nel mese di Dicembre.
La conseguenza sarebbe stata la violazione del sistema di gestione delle password.
Il sistema e' usato ogni giorno da milioni di internauti in tutto il mondo per accedere ai servizi online del popolare motore di ricerca.
Lo stesso Google aveva reso pubblico l'attacco a gennaio scorso, spiegando che "intrusi" avevano rubato informazioni dai suoi computer, ma mai rivelando la vera natura del danno.

Facebook: pubblicità si baserà su abitudini internauti

20/04/2010
Facebook avrebbe in cantiere un nuovo sistema per monitorare il comportamento dei suoi utenti quando visitano altri siti internet.Così sarebbe possibile inviare loro messaggi pubblicitari mirati. Lo riporta il Financial Times.
La novità dovrebbe essere presentata alla conferenza con gli sviluppatori, a San Francisco.
Si tratta di un pulsante con il quale gli utenti potranno segnalare le pagine che più gradiscono quando navigano in rete, ricevendo spot mirati in base alle risposte.

Apple perde il prototipo, svelato il nuovo iPhone 4G

20/04/2010
Durante il fine settimana è stato trovato sul pavimento di un bar di San José, in California, uno strano iPhone e in molti hanno cominciato a pensare che potesse trattarsi del nuovo 4G, il modello ancora in fase di studio a Cupertino. All'interno della classica custodia del telefono Apple
infatti c'era un iPhone di forma particolare, completamente diversa, che ha subito alimentato i sospetti.

Fra i dubbi però è cominciata a emergere una verità. Sembra infatti che qualcuno di Apple avesse in mano il prototipo del nuovo telefono e l'abbia smarrito, come spiega John Gruber, di Daring Ball, aggiungendo che a Cupertino "sono molto interessati a riaverlo indietro". Al momento del ritrovamento il telefono funzionava con il sistema operativo iPhone OS 4.0, che però è stato immediamente disattivato a distanza.

In rete si è subito scatenata la corsa al prototipo, con Engadget che ha pubblicato in anteprima le foto dell'apparecchio e Gizmodo che ha addirittura recuperato il telefono provandolo ed
esplorandolo. "Quando l'abbiamo aperto", spiegano sul sito, "abbiamo notato numerose componenti chiaramente marchiate Apple". Troppi indizi che portano nella stessa direzione. L'oggetto smarrito sembra essere proprio l'iPhone 4G.

Nonostante la forma e il disegn potrebbero ancora cambiare, sembra improbabile che a mutare siano le varie novità riscontrate da Gizmodo ed Engadget: due fotocamere, di cui una posizionata
sul davanti dell'apparecchio, un flash, una micro sim al posto della normale sim, come già avvenuto per l'iPad, un display migliore ma più piccolo, un secondo microfono anti rumore, una
batteria più grossa del 16 per cento e due tasti separati per il controllo del volume. Complessivamente il telefono è 3 grammi più pesante del predecessore e ha un corpo completamente piatto e in plastica, forse per evitare i problemi di ricezione wi-fi riscontrati dall'iPad.

Sia Gizmode che Engadget sono sicuri, il telefono misterioso si comporta esattamente come un iPhone quando è connesso al computer e viene anche riconosciuto da iTunes, appare quindi piuttosto improbabile che possa essere un falso. Proprio lei, Apple, l'azienda che sul mistero ha costruito il suo successo, l'azienda che non ha mai rivelato particolari fino al lancio dei prodotti,
che ha tenuto segrete le proprie creazione svelandole con presentazioni spettacolari e cariche d'attesa, proprio lei si è lasciata sfuggire il prototipo.