Collaborazione di Alessandra Borella
“L’auto fantasma girerà per la città” titolava nel 1926 un quotidiano americano. Neanche cento anni dopo, l’auto a guida autonoma è quasi realtà. Sensori, telecamere, radar, fino alla massima automazione: un'auto senza volante né pedali. Pioniere è stato Google; nel complesso le case automobilistiche e i partner informatici hanno investito 50 miliardi di dollari dal 2014 ad oggi, entro il 2030 il mercato potrebbe valere 282 miliardi. Alcuni incidenti, anche mortali, però, hanno frenato la sperimentazione negli Stati Uniti. Anche noi italiani siamo stati pionieri in questo settore, ma poi un prototipo dell'università di Parma se l'è comprato un'azienda americana. Oggi i test continuano, ma a Torino, nei giorni scorsi, la sindaca Appendino è passata col rosso: non lei, l’auto a guida remota su cui era a bordo. Quando a guidare non è l'uomo, ma un software, chi paga in caso di incidente? E quanto possiamo davvero fidarci di questa tecnologia?