di Ludovica Jona
collaborazione di Simona Cocozza e Giacomo Zandonini
Raccolta e analisi di impronte digitali, immagini facciali, iride, movimenti del corpo: quali sono i programmi dell’Unione Europea rispetto alla diffusione di queste tecnologie biometriche? Ci sono relazioni tra l’industria che le sviluppa e i funzionari comunitari che se ne occupano? Le applicazioni sono molteplici: l’Ungheria sta sperimentando un sistema di “identificazione delle bugie” finanziato dall’Ue, mentre ai confini tra Niger e Burkina Faso si raccolgono impronte e volti dei migranti in transito che vengono poi analizzati con il supporto di Frontex, agenzia europea per il controllo delle frontiere. Una funzionaria di Frontex, però, risulta far parte del cda dell’Associazione Europea per la Biometria, finanziata delle aziende del settore.
Questa inchiesta è stata sostenuta finanziariamente dal fondo #IJ4EU