collaborazione di Lorenzo Di Pietro
“Le aziende petrolifere provarono a legarci un braccio dietro la schiena, a spaventarci”. Per la prima volta dalla fine della sua esperienza in Italia parla in tv Peter Styles, il geologo inglese che nel 2012 viene chiamato a presiedere la Commissione Ichese, promossa dalla Protezione civile e dalla Regione Emilia Romagna per indagare su possibili relazioni tra le attività petrolifere nella pianura padana e i terremoti del 2012. Styles racconta i tentativi di pressione subiti e denuncia di non aver ricevuto tutti i dati riguardanti l’esperimento di esercizio in sovrappressione dell’impianto di stoccaggio di gas di Minerbio, gestito dalla Stogit (controllata della Snam), avvenuto tra agosto e novembre del 2011, sei mesi prima della distruttiva sequenza sismica emiliana. Le parole di Styles fanno luce sul difficile rapporto tra scienza e decisioni politiche quando di mezzo ci sono grandi interessi economici, come quelli legati all’industria del petrolio. A verificare che i progetti industriali siano compatibili con l’ambiente e la sicurezza dovrebbe essere la commissione Via del ministero dell’Ambiente, nominata nel 2011 dalla “allora” ministra Prestigiacomo e mai rinnovata finora. Il nuovo ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha annunciato a Report la nomina di una nuova commissione, prevista per giugno. Quella vecchia ha approvato 7 progetti di stoccaggio gas in sovrappressione, ritenuti più pericolosi, con un solo voto contrario, quello del geologo più titolato.
I documenti:
- Così la Regione Emilia avrebbe provato a modificare le conclusioni di Ichese. Ecco le mail di Peter Styles, il presidente della commissione, che denunciano le fughe di notizie, i ritardi e le pressioni sulla commissione scientifica indipendente
- Eni e GasPlus invitano la Commissione a un incontro, che si tiene il 13 dicembre 2013, presso il Dipartimento della Protezione Civile, dove viene presentato un “controstudio” di Eni, realizzato da un gruppo di professori americani. Leggi la relazione
Le precisazioni inviate dalla Regione Emilia Romagna dopo la messa in onda del servizio