Collaborazione di Michela Mancini
I finanziamenti diretti ai giornali vanno a cooperative di giornalisti, come il Manifesto, e a società controllate da cooperative, come Italia Oggi. Sono finanziate anche fondazioni come quella che fa capo alla Cei, nel caso di Avvenire, e come la San Raffaele degli Angelucci per Libero. I giornali che ricevono un contributo diretto sono 54, costano allo stato 60 milioni di euro, ma l’80 per cento dei finanziamenti viene diviso tra 20 quotidiani. Il nuovo governo ha annunciato il taglio di tutti contributi, anche di quelli indiretti, complessivamente parliamo di 180 milioni di euro. Il sottosegretario Vito Crimi spiega alle nostre telecamere come e quando avverrà. Dall’altra parte ci sono gli editori rappresentati dalla Fieg, che invece chiedono un intervento per far fronte alla crisi. In un’intervista esclusiva a Report Urbano Cairo dichiara invece di non chiedere aiuti pubblici. Nel panorama dei quotidiani reggono molto bene quelli locali, che vivono ancora grazie ai propri lettori. Come, per esempio, la Libertà di Piacenza, la Gazzetta di Parma, ma anche il Gazzettino, il Mattino di Padova e la Tribuna di Treviso e le cronache locali di Repubblica e Corriere della Sera, dove però lavorano centinaia di giornalisti collaboratori a 2, 4 ,6, 9 euro ad articolo, ne scrivono anche 5 al giorno con uno stipendio che non arriva a 1000 euro, anche dopo decenni di collaborazione continuativa.