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Pescatori di uomini

“C’è chi ha paura dei morti, a me fanno più paura i vivi”. Chamseddine Marzoug vive a Zarzis, in Tunisia e di mestiere fa il pescatore. Negli ultimi anni però passa la maggior parte del suo tempo a salvare in mare e talvolta seppellire a terra le persone su barconi in fuga dalla Libia. Dall’altra parte del Mediterraneo, sono altre le entità che salvano uomini e donne a mare. La nave Mare Ionio, battente bandiera italiana, del progetto Mediterranea, ieri ha soccorso 49 migranti, tra cui 12 minori, davanti alle coste libiche. L'imbarcazione, che non ha l'autorizzazione allo sbarco, è circondata da tre motovedette, due della Guardia di Finanza e una della Guardia Costiera. Ieri Mediterranea aveva chiesto alle autorità italiane un "porto sicuro", prima di fare rotta verso Lampedusa. Di altro parere è il sindaco di Lampedusa Totò Martello: “La nave Mare Ionio è italiana e il nostro porto è aperto e pronto ad accoglierla”- dice il sindaco - “I migranti salvati in mare vanno fatti sbarcare, curati e rifocillati". Per un altro caso, quello della nave Diciotti, il ministro dell'Interno Matteo Salvini, dovrà sottostare al voto dell'Aula del Senato sull'autorizzazione a procedere chiesta dai giudici di Catania. Il 16 agosto 2018, la nave Ubaldo Diciotti della guardia costiera italiana aveva soccorso 190 persone nelle acque internazionali al largo dell’isola di Malta. Tra loro dieci donne e 37 minori. Il Ministro Salvini è accusato di sequestro di persona aggravato. Optando per la politica dei “porti chiusi”, non aveva autorizzato lo sbarco, avvenuto poi 10 giorni dopo, alla mezzanotte del 26 agosto. Domani, mercoledì 20 marzo alle 11 su Rai Radio3 Anna Maria Giordano ne parlerà con Lucia Gennari dell’ASGI, Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione, ora a borda della nave Mare Jonio, e con Chamseddine Marzoug, membro dell’associazione dei pescatori di Zarzis in Tunisia e protagonista del documentario Strange Fish (Giulia Bertoluzzi/Small Boss, 2018).