Saint-Pierre si sviluppa lungo il fiume della Dorea Baltea, nella provincia di Aosta. Le sue origini risalgono alla presenza di due castelli diventati il simbolo del borgo, appartenuti alle due nobili famiglie che governarono durante il Medioevo: i Sancto Petro e i Sarriod De la Tour. Il Castello di Saint-Pierre è arroccato su un'altura, costruito nel 1287, sede del museo di scienze naturali; nel Castello Sarriod de La Tour si possono ammirare i dipinti risalenti al 1470 e il il soffitto ligneo conserva 171 mensole intagliate raffiguranti singolari figure antropomorfe, mostri e animali. Dalla tradizione il tipico dolce, le frittelle di mele e uvetta.

Garessio è il punto di partenza per decine di sentieri che solcano le Alpi Marittime e portano sulle vette, nella provincia di Cuneo. Le sue origini risalgono già all'epoca della pietra, ma solo nel 1064 è stato attestato per la prima volta il nome Garessio. Il centro storico è diviso in quattro borgate: Ponte Poggiolo, Ponte Maggiore, Pieve di San Giovanni e Valsorda; alla sinistra troviamo piazza S. Giovanni con l'omonima Chiesa. Ciò che lo caratterizza è la sua sorgente Rocciaviva che dagli anni '20 ha portato benessere con la sua fonte del San Bernardo. Il piatto tipico è rappresentato dalla polenta saracena.

Moneglia è situata sulla riviera di Levante, all'interno di un'ampia baia delimitata da due promontori: ad ovest punta Moneglia e ad est punta Rospo, nella provincia di Genova. La sua nascita è legata all'Impero Romano dal quale fu sconfitta diverse volte e anche amministrata, tanto da far aprire, poi, una via di comunicazione chiamata Aurelia. Tra le bellezze del borgo: la Chiesa parrocchiale di Santa Croce, ricostruita nel 1726 sui resti della preesistente; e l'Oratorio dei disciplinanti risalente al 1291 dove all'interno sono conservati pregiati cicli di affreschi raffiguranti la vita della Madonna e la Passione di Gesù. Il piatto tipico è rappresentato dai "pansotti", ravioli con sugo di noci.

Gardone Riviera sorge sul Lago di Garda, in provincia di Brescia. Le sue origini sono legate alle incursioni dei Visconti, signori di Milano, quando per fronteggiarli, la Comunità chiede l'intervento di Venezia e nel XVI secolo ne diventa parte integrante. Il borgo è legato al poeta D'Annunzio e al suo Vittoriale: la sua casa, il suo rifugio, il suo mondo dentro e fuori, grazie anche al grande parco che fece costruire a partire dal 1921, anno in cui approdò nel borgo per poi restarci sino alla morte nel 1938. Il piatto tipico legato al lago è il persico reale con verdure dell'orto.

Castelrotto si sviluppa all'incrocio della Valle Isarco con la Val Gardena, all'interno del parco naturale dello Scilar, ai piedi delle Alpi Siusi, nella provincia di Bolzano. La sua nascita risale al X secolo secondo alcune testimonianze che raccontano della presenza di un castello nei pressi del paese, poi distrutto. Ciò che lo rende unico nel suo genere è il Campanile, con il suoi 88 cm, il più alto dell'area dello Scilar, visitabile all'interno e staccato dalla Chiesa di Santi Pietro e Paolo, costruita nel 1846, caratteristica rara nella regione. Imperdibile nell'assaggio è il piatto tipico, l'alm muas, una pietanza povera con farina di mais cotta in un forno antico.

Arquà Petrarca sorge ai piedi del Monte Piccolo e del Monte Ventolone, nei Colli Euganei, in provincia di Padova. Le sue origini sono molto antiche, lo dimostrano i ritrovamenti dell'Ottocento di una stazione preistorica risalente all'età del bronzo. Il nome del borgo è legato al poeta Francesco Petrarca che nel 1369 si trasferisce con la sua famiglia per trascorrere gli ultimi anni della sua vita e qui viene sepolto nel 1374. Da non perdere la visita alla sua casa risalente al XIII secolo che conserva affreschi del 1500 e tutti gli oggetti al lui appartenuti e la Chiesa di Santa Maria Assunta del X secolo. Il piatto tipico da assaggiare sono i "bigoli", pasta con ragù e piselli.

Venzone si trova nel territorio del Parco Naturale delle Prealpi Giulie, nella provincia di Udine. Le sue origini risalgono al 1258 quando si iniziò la costruzione delle fortificazioni con una doppia cinta muraria circondata da un fossato in cui scorresse l'acqua del torrente Venzonessa. Si possono ammirare palazzi cinquecenteschi e l'imponente sistema difensivo; gioielli di architettura sono il Duomo di S. Andrea e il Palazzo Comunale. Un'attenzione particolare va riservata alla ricostruzione dopo il sisma del 1976: il restauro pietra su pietra del borgo è un esempio a livello internazionale. Il piatto tipico è rappresentato dalla polenta con patate e formaggio.

Dozza è posta sul crinale di una collina che domina la valle del fiume Sellustra e scende dolcemente verso la via Emilia, nella provincia di Bologna. Il suo centro storico conserva intatto l'originale tessuto edilizio di stampo medioevale ed è dominato dalla rocca, voluta da Caterina Sforza nel XV secolo. Ricca anche l'architettura religiosa: da vedere la chiesa di Santa Maria Assunta in Piscina che contiene una tavola del 1492 di Marco Palmezzano, la Pieve di San Lorenzo con il pregevole chiostro secentesco e il Santuario del Calanco dove è venerata l'immagine sacra della Beata Vergine. Da gustare la sfoglia tirata a mano cucinata in tanti modi diversi dalle Arzdore, le "reggitrici della casa".

Poppi si trova in provincia di Arezzo, nel Casentino, la prima valle dell'Arno. La sua storia è caratterizzata da un susseguirsi di dominazioni (etrusche, romane, longobarde e franche), ma il massimo splendore si ebbe nel XII secolo quando divenne residenza dei Conti Guidi il cui castello domina ancora oggi la vallata. All'interno vi è custodita la Biblioteca Rilliana che prende il nome dal fondatore, il conte Rilli-Orsini, vissuto tra XVIII e XIX secolo, ricca di 25000 volumi antichi, manoscritti e incunaboli. Sul fronte culinario, da provare è la panzanella, un piatto tipico della tradizione contadina, fatto con ingredienti di recupero come il pane raffermo.

Il borgo di Spello sorge ai piedi del monte Subasio, nella provincia di Perugia. Fondata dagli Umbri, fu elevata a municipio romano nel 90 a.C., all'inizio del regno di Augusto; a questa fase risale la definitiva strutturazione dell'impianto urbano. E' conosciuta soprattutto per le magnifiche Infiorate, composizioni floreali create ogni anno in occasione del Corpus Domini. Da visitare, le caratteristiche Torri di Properzio e la Chiesa di Santa Maria Maggiore con la famosa Cappella Baglioni, il pavimento maiolicato di Deruta e gli affreschi del Pinturicchio. Da gustare, la rocciata, dolce tipico a base di pasta sfoglia farcita con mele, noci, pinoli, nocciole e uvetta.

Servigliano è un borgo delle Marche, in provincia di Fermo, che si sviluppa in pianura nella media Valtenna. Le sue origini risalgono ai Piceni e agli Etruschi che in questo luogo volevano elevare una città, ma saranno i Romani che nel I secolo a.C. vi stabiliranno le loro ville. Da visitare sono la Collegiata di San Marco e il Santuario di Santa Maria del Piano oltre al Parco della Pace che fu sede di un campo di concentramento attivo nella Prima e nella Seconda guerra mondiale. Ancora, Palazzo Vecchiotti. Il piatto tipico della tradizione sono i cappelletti fatti a mano che si preparano ogni Natale.

Situato su uno sperone di roccia calcarea, a dominio della Valle dell'Aniene, il borgo alto-medievale di Subiaco, in provincia di Roma, è sovrastato dall'imponente Rocca Abbaziale. Splendidi i monasteri benedettini di Santa Scolastica e San Benedetto, anche chiamato Antico Speco. Immenso e dal grande valore ambientale il Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini. Ancora, da vedere la chiesa di San Francesco e quella neoclassica di Sant'Andrea. Tra le innumerevoli ricette tipiche tradizionali, lo Ju pappaciúccu: pietanza mista di pizza di granturco o di pane di frumento con cavoli lessi, il tutto saltato in padella.

Gioiello architettonico di età medievale, il borgo di Santo Stefano di Sessanio, nella provincia de L'Aquila, è situato nel Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga. Arroccato su una collina a 1200 m slm, si contraddistingue per il bianco della pietra calcarea di case e strade. Il borgo non ha vere e proprie mura difensive, tuttavia è circondato da case-mura che si susseguono una dopo l'altra senza lasciare spazi e che sono provviste di poche finestre. Prodotto tipico del territorio sono le lenticchie con le quali si preparano piatti diversi legati alla tradizione contadina.

Il borgo molisano di Castelpetroso sorge sulla vetta di un colle a un'altitudine di 872 metri slm, nella provincia di Isernia, tra le valli di Bojano e Carpinone. I primi insediamenti nell'antico "castrum" risalgono all'anno 1000. Meta di pellegrinaggi e turismo spirituale è il santuario di Maria Santissima Addolorata ma da visitare sono anche la chiesa madre di San Martino, quella di San Giuseppe e di Santa Maria Maddalena, oltre che il Palazzo ducale. Tipico della tradizione gastronomica è "Suscielle e ciambotta", preparato con ingredienti semplici e genuini di produzione locale: zucchine, sedano, prezzemolo, cipolla, formaggio grattugiato, uova e salsiccia.

Procida è un'isola vulcanica del gruppo delle Partenopee, posta tra Ischia e Bacoli, nel Golfo di Napoli. Coloni Micenei, Calcidesi e Greci precedono i Romani, che ne fanno un luogo di villeggiatura patrizia. Apparterrà nei secoli al Regno di Napoli e alle sue dinastie. L'Abbazia di San Michele Arcangelo nasce come monastero benedettino e contiene il dipinto di San Michele che sconfigge Satana, del 1699. Palazzo D'Avalos domina Terra Murata ed è stato costruito nel 1563 per essere trasformato in carcere nell'800, e ospitare nel '900 molti famosi gerarchi fascisti. La saporita ricetta tipica di Seppie e patate concilia l'isola con la terraferma.

Guardia Perticara si trova su una collina che guarda il torrente Sauro, nella provincia di Potenza. È stata abitata sin dall'età del Bronzo e gli Enotri hanno preceduto i coloni magno-greci. Normanni e Svevi ne hanno definito l'aspetto, ripristinato fedelmente dopo il terremoto del 1980. Il comune oggi ha sede nell'ex Complesso conventuale di Sant'Antonio, dove sono conservate, tra le altre opere, le tele dell'Annunciazione di Biagio Guarnacci. A Palazzo Montano si sta allestendo un polo museale che ospiterà mostre permanenti e temporanee dalla bellezza pari solo alla bontà dei locali tagliolini con il sanguinaccio.

Morano Calabro si trova nell'alta valle del fiume Coscile, alle pendici del massiccio del Monte Pollino, nel Parco Naturale omonimo. La fondarono i Romani lungo la via che portava da Capua a Cosenza e conobbe sotto i Sanseverino di Bisignano il suo momento di massimo splendore. Pietrantonio Sanseverino, infatti, fa ampliare il castello normanno-svevo per ottenere una residenza ispirata al Maschio Angioino di Napoli. La Chiesa dei SS Pietro e Paolo, del Mille, contiene inaspettatamente quattro statue in marmo di Carrara di Pietro Bernini, il padre di Gianlorenzo. Tutto è condito dalla frascatula, un piatto a base di farina di mais guarnito da verdure di stagione.

Otranto è il borgo posto più a oriente in Italia, e sorge in provincia di Lecce. Dapprima centro greco-messapico e romano, poi bizantino e più tardi aragonese, si sviluppa attorno all'imponente castello di Alfonso d'Aragona e alla cattedrale dell'Annunziata. La sua propensione verso l'oriente l'ha esposta a pericoli come la conquista turca subita nel 1480, cui è seguito il martirio di 800 Santi Idrutini. Un giro della città inizia da Porta Alfonsina, che rivela il centro storico con le stradine lastricate di pietra viva e i vicoli stretti tra le casa bianche, dove si sprigiona il profumo della tajedda di riso patate e cozze.

Ferla si trova in provincia di Siracusa, tra i Monti Iblei, sulla valle del fiume Anapo. Nel Medioevo e fino al 1392 è il feudo dei De Ferula, poi passa nelle mani dei catalani. La sua posizione attuale è dovuta alla ricostruzione seguita al terremoto del l693. Il Complesso di Santa Maria contiene una statua della Madonna di Antonello Gagini e un crocifisso di legno di Fra' Umile da Petralia. Nella Chiesa di Sant'Antonio Abate, nascoste dalle tele, ci sono sculture di santi del Settecento. Ispirati dall'atmosfera serena, i Ferlesi celebrano ogni anno il Festival Nazionale del Benessere, che riunisce appassionati di discipline olistiche, che tra lo yoga e il reiki non disdegnano di assaggiare il tipico scaccione con bietole selvatiche, ricotta, pepe nero, primo sale e tartufo.

Bosa si trova nell'altipiano della Planargia, in provincia di Oristano, ed è attraversata dal fiume Temo. Ai primi abitanti preistorici risalgono i resti delle domus de janas e i nuraghi, ma saranno i Romani a farne un municipium che i Malaspina fortificheranno con il castello eretto nel 1112 sul colle di Serravalle; al suo interno la chiesetta di Regnos Altos regala scorci di affreschi provenzali del Trecento. Nel quartiere di Sa Piatta la Cattedrale dell'Immacolata conserva decorazioni pittoriche del parmense Emilio Scherer che, forse ammaliato dalla tradizionale zuppa di aragosta (in lingua "s'azzada"), a Bosa è tornato e ha lavorato più volte.

Antagnod sorge sulla Val d'Ayas, ai piedi del Monte Zerbion con una vista straordinaria sul Monte Rosa, nella provincia di Aosta. E' il capoluogo del comune sparso di Ayas. La prima attestazione storica risale al 1176 con la costruzione della Chiesa parrocchiale del borgo rinomata per lo spessore storico degli arredi, in particolare l'altare centrale con i suoi intagli d'oro. Il piatto tipico da provare è la "carbonada", carne di manzo cotta con il vino rosso.

Garbagna è situata sulle colline tortonesi a destra del torrente Scrivia, nella provincia di Alessandria. Le sue origini risalgono ad un diploma del re d'Italia, Ugo di Provenza, con il quale il re conferiva alcune terre. Nel 1818, venne separata dalla Liguria e accorpata alla provincia di Alessandria. La Chiesa di San Giovanni Battista è il rifacimento settecentesco della primitiva pieve romanica dell'XI secolo, all'interno sono contenute pregevoli opere, quali un Crocifisso professionale ed la Madonna lignea attribuiti al Maragliano; ma è la Contrada il vero cuore pulsante del paese con l'assetto delle antiche botteghe. Dalla tradizione culinaria, la tipica torta salata di riso.

Borgio Verezzi sorge su una collina sul Golfo Ligure, tra Pietra Ligure e Finale Ligure, in provincia di Savona. Il comune è nato nel 1933 dalla fusione dei borghi di Borgio e di Verezzi ed è una vera e propria terrazza sul mare, diviso in quattro borgate. Famoso in tutto il mondo per la sua pietra, si narra, infatti, che il basamento della Statua della Libertà di New York sia stato costruito con la pietra di Verezzi. Tra le bellezze del borgo troviamo la Piazza Sant'Agostino con la sua Chiesa; il Mulino Fenicio, l'unico di questa tipologia ad essere rimasto intatto e ancora funzionante e la Campana delle Mamme con il suo rintocco ogni sera in onore delle mamme defunte. Il piatto da assaggiare sono i ravioli alla verezzina conditi con il ragù.

Morimondo si trova nel Parco Regionale della Valle del Ticino, un'oasi verde di cascine con terreni coltivati a riso, latte, frutti e carne, nella provincia di Milano. Le sue origini sono legate ai Monaci Cistercensi che giunsero in questo luogo nel 1134 da Morimondo ed erano chiamati a vivere da risorti, lontani dalle cose del mondo. Il fulcro del borgo è la sua Abbazia con la Chiesa costruita nel 1182; il Monastero con i suoi affreschi e dipinti e il Museo che consente la visita al chiostro, alla sala capitolare, alle sale di lavoro dei monaci, alla sala dei fondatori, al loggiato, al refettorio e al dormitorio. Il piatto tipico tradizionale è il "pan mejin", un dolce con farina di mais.

Canale di Tenno sorge a 600 metri di altezza sulle colline che guardano il versante trentino del lago di Garda, è una frazione del comune di Tenno, in provincia di Trento. La sua nascita risale al 1211 con il primo documento che attesta la sua esistenza. La struttura del borgo è rimasta intatta: le vie sono strette e tortuose, costruite con i ciottoli di fiume, con gallerie ed androni; le case una addossata all'altra; la Chiesa di San Giovanni Battista del 1200 a.C. con gli affreschi del XV secolo domina il centro storico. Il piatto tipico è rappresentato dalla "peverada", polenta con brodo di carne e cotechino.

Follina sorge ai piedi delle Prealpi Trevigiane, nella provincia di Treviso. I primi segni di civiltà risalgono alla preistoria, ma la vera storia del borgo nasce con i Monaci Benedettini nel secolo XI che nel 1146 - ai quali succedettero i Cistercensi nel 1416 - fondarono l'Abbazia di Santa Maria con i suoi dipinti e affreschi del XV secolo. Follina è il paese della seta e della lana, da cui deriva l'origine del suo nome, i "folloni" gli strumenti per battere la lana sull'acqua e al suo interno ha ancora in attività i due laboratori con le storiche macchine di un tempo. Dalla tradizione culinaria, il "pit in tecia coi fasoi sefegai" (pollo in pentola con fagioli soffocati).

Palmanova si trova nella zona sud orientale del Friuli Venezia Giulia, in provincia di Udine. Deve le sue origini alla Serenissima Repubblica di Venezia che nel 1593 la trasforma in "una macchina da guerra", progettata contro le incursioni, dotata di tre porte fortificate a difesa dei confini orientali del Friuli con una pianta a forma di stella a nove punte. Tra le sue bellezze si può ammirare Piazza Grande con la sua forma esagonale; il Duomo, costruito nel 1615, con la sua fastosa facciata; le Porte (Aquileia, Cividale, Udine) gli unici edifici visibili dall'esterno della Fortezza. Il piatto tipico tradizionale è la trippa, cucinata ogni lunedì giorno di mercato.

Gualtieri sorge in provincia di Reggio Emilia, nella bassa reggiana, a ridosso dell'argine del Po che segna il confine con la Lombardia. Nacque all'epoca delle Signorie. Vi si trovano grandiose opere di bonifica e costruzioni monumentali volute dalla famigli dei Bentivoglio cui è intitolato il palazzo che domina la piazza considerata una delle più belle d'Italia. All'interno è ospitata la mostra permanente del pittore Antonio Ligabue, oggi il più famoso cittadino gualtierese che qui morì nel 1965, dopo avervi passato gli ultimi anni in malattia. Prodotto tipico del territorio è la zucca con la quale si preparano ottimi tortelli ripieni che ogni famiglia porta in tavola, da tradizione, a Natale.

Pitigliano si trova nell'estremo sud della Toscana, al confine con il Lazio, nella provincia di Grosseto. Abitata fin dall'età del Bronzo, a partire dall'VIII secolo fu sede di un insediamento Etrusco, quindi città romana e nel Medioevo divenne feudo degli Aldobrandeschi e poi degli Orsini. Da visitare sono il maestoso Palazzo Orsini, l'acquedotto mediceo e il Ghetto Ebraico, l'antico quartiere costruito dalla comunità ebraica che visse a Pitigliano a partire dalla fine del XVI secolo. Dalla tradizione ebraica viene il dolce tipico del borgo, lo sfratto, che ricorda l'usanza locale di picchiare alla porta degli ebrei con un bastone.

Massa Martana è un borgo dell'Umbria, in provincia di Perugia. Adagiato su una rupe ai piedi dei Monti Martani, sorge in una zona ricca di boschi formati da macchia mediterranea. I primi insediamenti sono da collegare alla costruzione della via Flaminia, intorno al 220 a.C. Da non perdere l'abbazia di Viepri del XII secolo e le Catacombe di Villa San Faustino con l'omonima abbazia: l'area archeologica costituisce un unicum nel suo genere in terra umbra. Da gustare, la nociata una sorta di torrone fatto con noci, miele, albumi d'uovo, bucce d'arancia e poi avvolto in foglie d'alloro.

Il borgo rinascimentale di Mondavio sorge su una collina a 280 mt. slm, fra le valli dei fiumi Metauro e Cesano, con vedute che si dispiegano fra l'Adriatico e l'Appennino. Vanta un centro storico fra i meglio conservati delle Marche e il monumento principale è la Rocca voluta dal signore Giovanni Della Rovere nel XV secolo. Ancora, da visitare, la Collegiata dedicata ai Santi Pietro e Paterniano, la chiesa di San Francesco e il Teatro Apollo che, recentemente restaurato, ha riportato alla luce gli affreschi che ne decorano gli interni. Da assaggiare i tacconi di fave, la pasta fresca fatta con la farina di fave, un prodotto povero, tipico della cucina contadina.

Adagiato su un colle, il borgo di Boville Ernica, nella provincia di Frosinone, domina le Valli del Liri, del Cosa e del Sacco. La sua storia affonda le radici nell'epoca preromana. Già il nome primitivo "Bauco" ricorda il culto agricolo del dio Bove, simbolo della fecondità. Da visitare sono la chiesa di San Pietro Ispano, il patrono, la collegiata di San Michele arcangelo, il Monastero benedettino di San Giovanni Battista - già Castello Filonardi - e Palazzo Simoncelli. La cucina tradizionale è legata alle origini e da gustare è il piatto povero di "pane sotto" che origini medievali.

Guardiagrele, antico centro della provincia chietina, aggrappato ai contrafforti della Majella, posto a 600 metri d'altezza, offre una splendida vista sulle vaste pianure, sulle montagne e sul Mare Adriatico. Tuttora ricca di elementi medievali, ebbe il suo massimo splendore intorno al XII secolo. Da visitare sono il duomo di Santa Maria Maggiore e l'omonima piazza, il Complesso di San Francesco, la villa comunale e gli eleganti palazzi. Il dolce tipico ed esclusivo di Guardiagrele è rappresentato dalle "sise delle monache": il nome deriverebbe dal comportamento di alcune suore che inserivano al centro del petto una protuberanza in modo da rendere meno evidenti i seni.

Sulla destra del fiume Volturno, nella provincia di Isernia, sorge il suggestivo borgo di Fornelli. Le origini risalirebbero al IX secolo. Il paese possiede una cinta muraria medievale tra le meglio conservate del Molise e un impianto urbanistico che ancora ricalca quello originario. Da visitare sono l'arco romano, la chiesa Madrice e il Palazzo Vecchio mentre da assaggiare assolutamente "taccunell e fasciuel", una pasta fatta a mano cotta con fagioli e soffritto di aglio e olio.

Vietri sul Mare dà le spalle ai Monti Lattari e scende con le sue terrazze fino alla Costiera Amalfitana, in provincia di Salerno. Fondata dagli Etruschi come Marcina, Vietri segnava il confine con la Magna Grecia. Qui si è affinata nei secoli una tecnica unica nella lavorazione della ceramica, oggi esposta nella frazione di Raito, nella Villa dell'ambasciatore Raffaele Guariglia, divenuta un centro per la "migliore conoscenza della storia e delle civiltà della regione". Il Duomo, distrutto dai Saraceni e poi ricostruito, custodisce un polittico attribuito al pittore rinascimentale Andrea Sabatini da Salerno. Nel paese della fantasia, si mangia un piatto povero chiamato "pesce fujuto".

Irsina è alta poco più di 500 metri e domina la valle del fiume Bradano, nell'estremo sud della provincia di Matera. Nell'antichità si chiamava Montepeloso e come tale è stata nei secoli sede vescovile e feudo signorile ma, animata da spiriti repubblichini, dal 1895 ha cambiato nome. La Cattedrale di Santa Maria Assunta conserva una statua di Sant'Eufemia attribuita ad Andrea Mantegna dalla critica contemporanea. L'Abbazia di Juso viene costruita dai monaci basiliani francesi che, scacciati dalla popolazione, hanno abbandonato centinaia di preziose pergamene, oggi restaurate. Chissà che qualcuna contenga l'antica ricetta della pasta fatta in casa con i legumi.

Santa Severina si erge sopra uno spuntone roccioso a 350 metri di altitudine, nella bassa valle del fiume Neto, in provincia di Crotone. Abitata già da Enotri, Greci e Romani, fiorisce sotto il dominio bizantino, verso la fine del IX secolo, quando viene costruito il Battistero. Il castello invece è eretto dai Normanni nel 1076 e reca forte l'impronta dei signori del borgo, i Carafa, oltre a dipinti barocchi di Francesco Giordano. La piazza chiamata "Campo" è domina dalla mole della Cattedrale, finita nel 1295. Sul desco degli abitanti regna invece la pasta "china": rigatoni al forno ripieni di formaggio provola e salsiccia.

San Nicola è un'isola del gruppo delle Tremiti, l'arcipelago foggiano che appartiene al Parco Nazionale del Gargano. L'isola era già abitata dai Romani, ed è stata dominata a lungo dai Borbone, che sopprimeranno nel 1783 l'Abbazia fortificata di S Maria a Mare per istituire una colonia penale, attiva anche nel Ventennio fascista. Il Castello dei Badiali doveva difendere l'abbazia dalle minacce dalmate con le sue imponenti mura di cinta e con il Torrione Angioino. Nella Loggia della Cisterna della Meridiana si raccoglieva l'acqua piovana mentre si misurava l'ora con i raggi del sole, per sapere quando cucinare, oggi come allora, squisiti piatti basati sul pescato del giorno.

Montalbano Elicona sorge tra i monti Nebroi, nella provincia di Messina, dove si ergono i megaliti chiamati cuburri. Ha origine nell'XI secolo e nel 1232 parteggia per il papa contro Federico II di Svevia, che stravolge la forma del castello che lo sovrasta e che ospiterà il pronipote, Federico d'Aragona. Questi trasforma il Castello da fortezza in residenza reale estiva e mantiene la cappella reale bizantina, che contiene forse le spoglie dell'alchimista Arnaldo da Villanova. Nella chiesa di Santa Caterina spicca una statua della santa di scuola gaginesca. Tra i vicoli si spande il profumo di una cucina semplice ma gustosa: è il richiamo della pasta e fagioli e delle fave a maccu.

Pula si affaccia sulla Laguna di Nora, alla foce del Rio Arrieras, in provincia di Cagliari. Viene fondata dai Fenici, nell'VIII secolo a. C., probabilmente su insediamenti nuragici precedenti. Con la conquista romana diventa la capitale della provincia di Sardegna e Corsica. Nell'antica Nora c'è un sito archeologico che contiene il trofet, il santuario fenicio-punico usato per ingraziarsi gli dei con sacrifici umani e animali. Poco distante si scrutava il mare dalla torre di Sant'Efisio, una torre per la difesa munita di guarnigione, che ricorda il martire guerriero ucciso a Nora. La tradizione impone di assaggiare la pasta fatta a mano chiamata fregola, condita con cozze e arselle.

Avise sorge su di una sporgenza rocciosa a picco sulla forra di Pierre-Taillée, nella provincia di Aosta. Nasce intorno al IX secolo e grazie alla sua posizione strategica, la nobile famiglia dei d'Avise, fece costruire tre castelli vicini ancora oggi attrazione di numerosi turisti: il Castello di Avise eretto da Bonifacio d'Avise nel 1492, ristrutturato ospita un'enoteca e un ristorante; il Castello di Blonay di origine medievale, accanto alla Chiesa Parrocchiale di San Brizio; la Maison de Mosse costruita tra il XIV e il XV è una casaforte medievale che sorge nella frazione Runaz. Il piatto tipico è rappresentato dalla "Soça", verdure con pancetta e costine.

Neive è situata nelle Langhe Occidentali fra Barbaresco e Castiglione delle Lanze, nella provincia di Cuneo. Il borgo intorno al 100 a.C. era già un insediamento romano significativo, attraversato dalla via Aemilia Scauri, così chiamata dal nome del suo costruttore, il console Emilio di Scauro. Tra le bellezze del borgo possiamo annoverare Pian Castello con la Torre Civica dell'Orologio con l'annesso ingresso al giardino dei Conti di Castelborgo e la Chiesa dell'Arciconfraternita di San Michele. Il piatto tipico da gustare sono le tagliatelle fatte in casa.

Varese Ligure è situato in alta Val di Vara, nella provincia di La Spezia. Le sue origini risalgono al XIII secolo e si devono alla sua posizione geografica strategica, facile accesso alla Pianura Padana con la conseguente creazione di un mercato di scambio. Tra le bellezze del borgo: il Castello Fieschi, un edificio militare e difensivo edificato dai Conti Fieschi in epoca medievale; l'Oratorio di Sant'Antonio e Rocco che ospita le tele raffiguranti i Dodici Apostoli, mentre sulla porta d'entrata si trova una copia dell'Ultima Cena di Correggio. Il piatto tipico tradizionale è la torta di fecola.

Lovere è situato sulla sponda nord-occidentale del Lago d'Iseo, in provincia di Bergamo. I primi insediamenti accertati risalgono tra il V ed il III secolo a.C., con la presenza di un nucleo abitativo di origine celtica, mentre i secoli successivi videro l'arrivo della dominazione romana. Tra le bellezze architettoniche: la Basilica di Santa Maria in Valvendra, procedendo poi per il borgo medievale il Santuario delle Sante Bartolomea e Vincenza, nella parte bassa del borgo, lungo il lago, troviamo l'Accademia Tadini che conserva delle preziose opere del Canova. Il piatto tipico da provare sono le sardine pescate fresche, essiccate al sole e poi messe sottosale.

Mezzano si trova a 650 m di altitudine sulla Valle del Primiero, nella provincia di Trento. La sua origine, tra il 1350 e i primi anni del '500, si deve grazie all'attività agricola della zona ma soprattutto a quella estrattiva mineraria con l'immigrazione dei tedeschi di Schwaz. Elemento caratteristico sono le "antiche case" costruite tradizionalmente in pietra e la mostra perenne di opere d'arte in legno, chiamata "cataste e canzei", lungo le vie del borgo, realizzata da artisti locali. Il piatto tipico tradizionale sono i "tegolini" (fagiolini) con la ricotta.

Mel si trova al centro della Valbelluna, in provincia di Belluno. La sua nascita risale al Medioevo quando sorsero numerosi manieri a difesa della valle e delle vie di comunicazioni e il borgo venne fortificato poiché vi risiedeva la nobiltà con a capo la famiglia Zorzi, potente amministratrice con il loro Castello, costruito nel 1510, ora sede del Municipio. Fulcro del borgo è il suo centro storico con la grande piazza e l'antica antenna del 1520, a pochi passi il Palazzo delle Contesse costruito nel XVII secolo. Il piatto tipico tradizionale è la polenta "schiz e gialet" (piatto tipico del periodo più povero, con ritagli di formaggio rimasto e fagioli).

Polcenigo sorge lungo le acque del fiume Livenza, nella provincia di Pordenone. Nel Medioevo, sino all'invasione dei Turchi che distrussero tutto nel 1499, poteva vantare numerosi edifici e castelli che, grazie alla Repubblica di Venezia, nel 1571, furono ricostruiti e il paese visse momenti di prosperità. L'unico rimasto è il Castello di Polcenigo costruito su tre piani nel 1738, colpito dal terremoto nel 1976, i ruderi poi consolidati nel 1979. Da visitare: la Chiesa di San Giacomo con Convento del 1450 con all'interno affreschi trecenteschi; la Chiesa di San Floriano del 1200 con annesso parco; la Chiesa di San Rocco costruita nel '500 in onore del santo a difesa della peste. Il piatto tipico è rappresentato dalla trota allo zafferano.

Brisighella, borgo medievale dell'Emilia Romagna, sorge in provincia di Ravenna. Si adagia ai piedi di tre inconfondibili pinnacoli rocciosi su cui poggiano una Rocca del XV secolo, la Torre cosiddetta dell'Orologio ed il Santuario del Monticino. Suggestiva e caratteristica la Via degli asini, sopraelevata, e da visitare assolutamente la vena del gesso romagnola con le sue 220 grotte, percorribile anche in bicicletta. Ancora oggi a Brisighella le donne amano preparare in casa la "spoja lorda", una pasta fatta con i medesimi ingredienti delle altre paste tradizionali di Romagna ma tagliata in piccoli quadrati, riempiti con formaggio squacquerone e parmigiano.

L'antico borgo di San Casciano dei bagni sorge nella Val d'Orcia, nel punto più meridionale della provincia di Siena. E' noto fin dall'antichità per le sue terme. Il monumento più antico, il Tempietto Pagano che risale al IV sec, si trova proprio alle porte del centro termale ed è dedicato alla dea della salute Igea. Due le chiese da non perdere: quella della Concezione al cui interno è conservato un affresco del Pomarancio raffigurante Adamo ed Eva e l'origine del peccato e quella di Sant'Antonio dove sono presenti alcune opere di arte contemporanea realizzate dall'artista iraniano Bizhan Bassiri. Per deliziare il palato, ottimi i ciaffagnoni, grosse frittelle di acqua e farina cosparse di pecorino oppure di zucchero.

Situata su un colle a 350 m slm, Acquasparta domina la valle del Naia, affluente del Tevere. Nota per le sue acque minerali, la Amerino e la Furapane, è una piacevole località di soggiorno. Nacque come "pagus" romano lungo la via Flaminia: qui le truppe sostavano a rifocillarsi data proprio l'abbondanza di acqua. Imperdibile Palazzo Cesi, residenza del principe Federico, il fondatore dell'Accademia dei Lincei, la più antica accademia scientifica del mondo e che annoverò tra i suoi primi soci Galileo Galilei. Il piatto da provare sono le ciriole, simili alle tagliatelle, un tempo condite con sugo piccante e oggi riproposte anche con il tartufo.

Il borgo di Corinaldo si trova nel cuore delle Marche, in provincia di Ancona, in posizione strategica sopra ad un colle tra i torrenti Misa e Cesano. I camminamenti di ronda contrassegnano il paesaggio di questa città fortificata, tra i meglio conservati in Italia e che risalgono al XIV secolo. L'itinerario ideale è fatto di poche tappe imperdibili che comprendono la famosa Piaggia, centro della città, con il Pozzo della Polenta, la Casa di Scuretto, la Chiesa dell'Addolorata e il Teatro Goldoni. Il dolce tipico corinaldese è natalizio: sono le pecorelle fatte di acqua e farina con un ripieno di mosto bollito, zucchero, noci e arance.

Il borgo medievale di Greccio, nella Valle Reatina, è arroccato a 705 metri di altitudine sulle pendici del Monte Lacerone. Conserva intatta la sua struttura, tipica di un "castrum" fortificato, e lega il suo nome a San Francesco che nel 1223 scelse Greccio per realizzare il primo presepe vivente della storia. Imperdibili, quindi, il Santuario del presepe e il relativo museo ma poi, ancora, la chiesa di San Michele arcangelo e l'abbazia cistercense di San Pastore. Intitolato a San Francesco è anche il piatto tipico, il cosiddetto coppo ossia un saccottino ripieno di gamberi, numerosi nella zona al tempo del santo per via del clima umido e paludoso.

Il borgo di Pacentro sorge in provincia de L'Aquila, all'interno del Parco Nazionale della Majella. Il primo documento che ne attesta l'esistenza risale al VIII secolo, quando viene donato al monastero di San Vincenzo al Volturno da parte di duchi spoletini. L'elemento architettonico più rilevante del borgo è il Castello Cantelmo-Caldora del XIV secolo ma sono da visitare anche la chiesa di Santa Maria Maggiore e quella dell'Immacolata nel Convento dei Minori Osservanti con il suo chiostro decorato da affreschi seicenteschi, nonché la Chiesa di San Marcello, la più antica del paese, risalente al secolo XI. La "polta" è il piatto tipico a base di cavoli, patate e fagioli.

Situato tra le colline del Basso Molise, a circa 400 metri slm, sorge il borgo di Larino, nella provincia di Campobasso. La sua fondazione è databile intorno al XII secolo a.C. per mano del popolo Italico degli Osci. Incanta la facciata della Cattedrale di San Pardo, con il bel portale decorato con statue, ricchi capitelli e immagini floreali. Ancora, da visitare sono l'anfiteatro romano e il Palazzo Ducale. Larino è nota per il tradizionale Carnevale che vanta notevoli maestranze tra i cartapestai. Per la cucina, uno dei piatti tipici è quello povero a base di mollica di pane e intitolato a San Giuseppe.

Monteverde sorge su un colle nella Valle d'Ofanto, lambisce il Lago di San Pietro ed è il borgo più orientale della provincia di Avellino. Già conosciuto dai Romani come Cominium Ocritum, dal 1532 al 1641 costituì la Signoria di Monteverde per i Grimaldi Principi di Monaco, Marchesi di Campagna. Il castello longobardo è adattato dagli Aragonesi per difendere il Ducato di Benevento, mentre l'ex cattedrale di S. Maria di Nazareth conserva dipinti di scuola napoletana del '600. Tra i vicoli si producono insaccati suini e si lasciano bollire le verdure di campo da affiancare alla focaccia contadina di mais.

Acerenza sorge su un altopiano tra i fiumi Bradano e Fiumarella, in provincia di Potenza. È teatro di lotta prima fra Sanniti e Romani, poi tra Longobardi e Bizantini, finché nel 1061 Roberto il Guiscardo ne fa un presidio normanno e costruisce la Cattedrale di Santa Maria Assunta e San Canio. Sul suo portale animali e umani sono mostruosamente avvinghiati, mentre all'interno lo stemma dei Ferrillo ci ricorda il nome della famiglia signorile. Il palazzo della vecchia curia era un tempo un antico castello longobardo-normanno-svevo. Ad accompagnare i maccaroun a desct (pasta fatta a mano con sugo di carne o legumi) non può mancare un bicchiere di Aglianico.

Stilo sorge ai piedi del Monte Consolino, tra le colline delle Serre, in provincia di Reggo Calabria. Viene riedificata dai discendenti dei coloni magno-greci dopo la distruzione dell'antica Kaulon e oggi conserva le splendide testimonianze dei tanti popoli che l'hanno vissuta e arricchita. È dominata dalla splendida chiesa de La Cattolica, retaggio bizantino del X secolo, che si affianca ai resti del Castello Normanno di Ruggero II. Una statua nel paese ci ricorda che nel 1568 qui nasce il filosofo e frate domenicano Tommaso Campanella, che capeggia una ribellione contro il crudele governo spagnolo. Forse anche lui avrà gradito la tipica pasta fatta in casa con melanzane ripiene.

Presicce sorge tra le colline basse delle Serre Salentine, nella provincia di Lecce. Il primo nucleo abitato è fondato nel Medioevo, forse dagli abitanti della vicina Pozzomauro, e poi è diventato possedimento di famiglie come i Gonzaga e i de' Liguoro. Proprio il principe de' Liguoro nel 1791 fece aprire nel cinquecentesco Palazzo ducale Paternò una gradinata per collegare i giardini con Piazzetta Villani. L'economia locale era basata fino all'800 sulla produzione dei 23 frantoi ipogei, chiamati trappeti, che formavano una "città sotterranea" nella roccia calcarenitica e fornivano olio lampante a tutta l'Europa, illuminando sulle tavole dei paesani piatti colmi di ciceri e tria.

Petralia Soprana sorge sulla costa nord-occidentale della Sicilia, in provincia di Palermo, ed è il comune posto più in alto nel Parco delle Madonie. Nel IX secolo è dominata dagli arabi Aghlabidi ma è Ruggero di Altavilla, dal 1062, a darle l'aspetto fortificato attuale. La devozione dei cittadini riposa nella Chiesa Madre, che contiene un crocifisso di Frate Umile da Petralia e dipinti dello Zoppo di Gangi. Nella Chiesa di Santa Maria di Loreto, un'antica fortezza sul belvedere, trasformata dai carmelitani e ristrutturata nel 1750, spiccano gli stucchi dei fratelli Serpotta. Per celebrare S. Giuseppe ancora oggi si cucina la pasta con i legumi e si innalzano altari casalinghi con il pane.

Dorgali sorge tra i monti della Barbagia, in provincia di Nuoro, e raggiunge il mare con la frazione di Cala Gonone. Era già popolata in periodo pre-nuragico e nuragico, e i resti di queste antiche civiltà nel 1997 sono stati dichiarati dall'UNESCO Patrimonio dell'Umanità. La Grotta del Bue Marino, a Cala Gonone, non solo conserva i petroglifi della Danza del Sole ma, si è scoperto di recente, è parte del percorso carsico più lungo d'Italia, perché è collegata in modo sotterraneo a numerose altre grotte. Al ritorno dalle escursioni, la cucina dorgalese ci aspetta con la casadina, un cestino di pasta ripieno di formaggio fresco, profumato con la menta e lo zafferano.