Gli inesorabili (The Unforgiven)
di John Huston (USA, 1960)
con Burt Lancaster, Audrey Hepburn, Audie Murphy
Texas, 1850. La famiglia Zachary, dopo aver perso il patriarca per mano della tribù degli indiani Kiowa, si accinge a guidare un branco di bestiame verso Wichita. L’incontro con il vagabondo Abe butta all’aria i loro piani e getta un’ombra di dissidio fra i tre fratelli: secondo l’uomo la giovane e bella Rachel, sorellastra del più adulto Ben e del ribelle Cash, ha sangue pellerossa. Nel mezzo di tensioni, recriminazioni e lotte fra nativi e pionieri la verità è destinata ad essere rivelata e le alleanze ridiscusse. Girato in Messico nel 1953 Gli inesorabili è passato alla storia come il primo grande progetto western quasi abortito di John Huston, il quale abbandonò il film al controllo dei finanziatori in fase di postproduzione. Punteggiato da incidenti in corso d’opera, come la rottura di quattro vertebre subita da Audrey Hepburn in una brutta caduta da cavallo, o il rischiato annegamento del co-protagonista Audie Murphy, Gli inesorabili fu in qualche modo finalmente ripudiato a causa di una auto-confessata debolezza del regista medesimo, incapace di puntare i piedi e sviluppare senza compromessi il messaggio antirazzista del soggetto di partenza, mutuato dal romanziere Alan Le May, già ispiratore del copione speculare per il fordiano Sentieri selvaggi. Nel cast, oltre al carisma robusto di Burt Lancaster, spiccano le interpretazioni magistrali del già citato Murphy, giunto a rimpiazzare Tony Curtis, e della veterana Lillian Gish nel ruolo della matriarca saggia e indomita. Fra i western dimenticati uno dei migliori.