Un viaggio tra le sponde dei fiumi navigabili italiani, ma anche dei laghi, alla ricerca di un paesaggio inconsueto popolato da un’umanità che ha imparato a convivere con l’acqua e che dall’acqua ha saputo trarre ispirazione per la propria vita.
Il Brenta
Il naviglio del Brenta, il tratto fluviale che unisce Padova a Venezia, trascina con sé, da secoli, un flusso ininterrotto di vicende storiche e immaginarie. Il Burchiello era l’imbarcazione che, nel settecento, permetteva agli aristocratici di scivolare di villa in villa, da una festa all’altra, in preda alla “smania per la villeggiatura” ironicamente raccontata da Carlo Goldoni. Tra i suoi ammirati passeggeri ci fu anche Goethe, alle prese con il suo celebre viaggio in Italia: approdò estasiato in una Venezia sospesa tra mare e cielo, tra realtà e sogno, come ebbe a dipingerla successivamente Hugo Pratt in tante sue tavole. Il padre di Corto Maltese vagò per il mondo sulle tracce del suo inquieto marinaio, ma nella sua Venezia, a Malamocco, ritrovava il suo tempo perduto, la memoria emotiva necessaria per immergersi nell’oceano della sua immaginazione.
Il medio Po
In questa puntata il percorso lungo il Po avviene in risalita. Si inizia infatti in provincia di Reggio Emilia, a Guastalla, dove un medico endocrinologo, Emilio Maestri sta cercando di curare l'habitat delle golene. Da lì inizia una sorprendente la carrellata di incontri. Lo scrittore modenese Ugo Cornia. Gianni Torelli, un mago assoluto del restauro di auto e moto d'epoca di rilievo internazionale. L’architetto Gloria Negri, che racconta uno spaccato della vita ai tempi del Po balneabile. Il capitano Giuliano Landini, oggi comandante della motonave Stradivari. un battello che con i suoi 62 metri è la nave fluviale più grande d'Italia. Ma Landini è stato anche un grandissimo capmpione di motonautica, avendo conquistato diversi titoli mondiali, europei e tantissimi titoli italiani. L'ingegner Galvani dell'AIPO ci spiega quali siano le caratteristiche che fanno del Po un fiume singolare nel panorama dei grandi fiumi europei. L'avvocato Alfredo Gianolio ci racconta dell'artista irregolare Pietro Ghizzardi: un contadino pittore, scrittore pluripremiato. Tornati in riva al fiume, incontriamo Alberto Manotti, che ha costruito un'immensa struttura recuperando dal Po qualcosa come 25 mila tronchi d'albero. Dopo di lui Vitaliano Daolio, guida fluviale e pescatore, che sfata il mito del pesce siluro come origine di tutti i guai del Po. La puntata si conclude a Cremona, perché poco lontano dal fiume, nella città dove è nata la motonave Stradivari, sono conservati gli straordinari violini sia di Antonio Stradivari che degli altri grandi liutai italiani del '600.
Il lago di Garda
Ci siamo inoltrati nel nord d’Italia fin sul lago di Garda per raccontarvi storie, mostrarvi panorami e restituirvi le emozioni che è possibile vivere sul più grande lago italiano.
L'Arno
Impetuosa, fumantina, goliardicamente aggrappata al proprio campanile. Legata al gusto difficile della risata obliqua, dal retrogusto amaro. La gente che vive lungo l’Arno, a forza di specchiarcisi, ha finito per somigliare a quel fiume che gli scorre davanti, da secoli. Incontriamo, tra gli altri, Sandro Mazzinghi e Bobo Rondelli.
Il Po di Ferrara
In questa puntata, si parte da Stellata, in provincia di Ferrara, dove sorge una bellissima rocca del 1300, usata per controllare i ricchissimi commerci che avvenivano sul fiume, quando il Po era l’equivalente delle odierne autostrade per il trasporto di persone e merci, anche le più preziose, come ad esempio il sale. A Bondeno Daniele Biancardi, studioso locale, ci racconta di una mitica donna del fiume: soprannominata Nena. Traghettatrice e pescatrice, ha trascorso tutta la sua solitaria vita sulla riva del Po. E in suo ricordo oggi c’è un battello fluviale che porta il suo nome. È ancorato nella darsena della città di Ferrara; il capitano è un tedesco, Georg Sobbe, che vive in Italia da quasi trent’anni. Con il suo battello organizza escursioni sul fiume e lungo i canali navigabili. Seguendo quei canali arriviamo a Ostellato, dove un gruppo di persone appassionate di astronomia trascorrono le notti a scrutare il cielo stellato in un osservatorio che si sono auto costruiti in riva alle acque delle cosiddette valli. A Comacchio, assistiamo all’antica lavorazione delle anguille, nella Manifattura Marinati, godiamo della bellezza del borgo antico e dei suoi suggestivi canali scivolando sull’acqua a bordo delle antiche imbarcazioni locali che un gruppo di cittadini ha riattivato e messo a disposizione dei turisti, e concludiamo il viaggio nelle valli di Comacchio. È Carlo Farinelli, il capovalle a raccontarci le trasformazioni di questo meraviglioso ambiente, oggi però investito dai cambiamenti climatici. Emblema supremo ne è il fenicottero rosa, splendido uccello africano che negli ultimi anni si è stabilito e ha creato una colonia in continua crescita proprio qui, nel Delta del nostro più grande fiume.
Il Lario
“Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno” non è solo una felice intuizione letteraria di uno dei padri della nostra letteratura, Alessandro Manzoni. E' anche la prima tappa di un viaggio in un'area d'Italia popolata di storie e leggende, di silenziosi specchi d'acqua e vette scolpite dal vento. Di incantati luoghi di preghiera e di avamposti della Grande Guerra, di misteriosi edifici diroccati e di lussureggianti ville lacustri. Un territorio che continua a stimolare la fantasia degli scrittori, ad alimentare il ricordo degli storici e a ispirare la creatività dei cantautori. E' il Lario, un lago che le telecamere di Rai Italia hanno attraversato da sud a nord, da est a ovest, seguendo la sponda lecchese e quella comasca, incontrando personaggi variopinti e costeggiando uno scenario naturale da sogno.
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