La terrazza di Sorrento
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SORRENTO - C'e una terrazza sul Golfo di Sorrento, come nella canzone che ha ispirato Lucio Dalla. Quella terrazza esiste dal 1800 con una vista mozzafiato. Chiunque capiti su quella prolusione di terra che affaccia sul porto di Sorrento, sul Golfo di Napoli, sull'imponente Vesuvio, su Ischia, su Capri, insomma sulle meraviglie della costiera Amalfitana isole comprese, chiunque dicevo, rimane incantato. La casa con terrazza della quale parliamo, un avamposto assoluto sul mare di Sorrento, apparteneva ad una antica e nobile famiglia tedesca di Francoforte che si era stabilita lì dopo aver girato tutta Europa. La baronessa Von Gunderrode aveva navigato con la sua imbarcazione privata per i porti del mediterraneo alla ricerca di una villa per le vacanze estive e tra mille scelse proprio questa vista.
DUE SECOLI DI LEGGENDE. In quasi due secoli la villa sul Golfo può raccontare molte leggende, da casa privata ad albergo e poi ancora casa privata, finché la musica segnò il tempo, Torna a Surriento, La terrazza di Sorrento, Caruso. Oggi il pronipote della baronessa Andrea Azzariti Fumaroli apre la terrazza, racconta le leggende e ci conduce verso la ringhiera affacciata sull'infinito. Ma andiamo per gradi. La ricca famiglia tedesca era solita passare le vacanze a Sorrento bonificando e coltivando le di Sorrento, occasione unica per le famiglie e l'economia nascente a vocazione turistica. Ma la musica come spesso accade, stava per fare la sua parte. I grandi compositori Napoletani saranno i primi artisti a comprendere la grandezza di questi luoghi e i fratelli Ernesto e Giambattista De Curtis autori di Voce e notte, Tu ca nun chiagne, Non ti scordar di me, stavano per fare la fortuna di Sorrento con una canzone cantata dai più grandi artisti del mondo: Torna a Surriento.
LA STORIA DI TORNA A SURRIENTO. Scritta nel 1892 e pubblicata senza successo in quegli anni, il ritornello era ispirato da un piccolo usignolo udito dagli autori passeggiando per i giardini in fiore di Sorrento. Recuperata e modificata: "Vidi u mare quant'e' bell' eccellenza Zanardelli", fu cantata finalmente in un occasione ufficiale. Era il 1902 e nell'hotel di Guglielmo Tramontano, stesso palazzo dove è nato Torquato Tasso e a fianco della nostra Terrazza, per la prima volta il soprano Maria Cappiello cantò quella intensa melodia, durante un banchetto offerto dal proprietario dell'Hotel in onore del Ministro delle Poste Giuseppe Zanardelli. Il testo originale di Torna a Surriento conteneva alcuni riferimenti alle promesse fatte da Zanardelli agli abitanti della cittadina costiera per dotare Sorrento di un moderno ufficio Postale. Il Ministro si commosse e chiese il bis, ma i moderni storiografi come Aldo Massa che sta scrivendo un libro di prossima pubblicazione, raccontano che Torna a Surriento fosse una canzone popolare dedicata anche a quella meno conosciuta ma generosa famiglia tedesca che, sopraggiunto l'inverno, lasciava la costiera e il loro abitanti, motivo sufficiente ad invocare il pronto ritorno nella bella stagione: torna a surriento. Perciò la nostra canzone e la nostra Terrazza sono in qualche modo parenti, e le parole di Torna a Surriento farebbero parte di una storia tramandata dagli antichi abitanti costieri e recuperata ad arte dai fratelli De Curtis.
UNA CONTINUA FONTE DI ISPIRAZIONE. Passano gli anni e la musica Continua, l'ispirazione non manca e gli artisti la colgono. Sulla nostra terrazza si scrive e si canta anche "La terrazza di Sorrento," altro successo di Tito Manlio e Salve D'Esposito, autori di Anema e Core, e poi cantata anche da Claudio Villa. Ma arriviamo ai racconti degli anni recenti ed ecco che affiora la leggenda di Caruso, scritta da Lucio Dalla, dall'albergo che si affaccia sulla terrazza... "qui dove il mare luccica e tira forte il vento su una vecchia terrazza davanti al Golfo di Sorrento un uomo abbraccia una ragazza dopo che aveva pianto, poi si schiarisce la voce e ricominciar il canto"... Villa La terrazza con la sua vista mozzafiato ospita oggi turisti di tutto il mondo che ammirano il panorama e chiedono notizie di questa antica costruzione senza sapere che arte e bellezza sono andate a braccetto per secoli e continueranno a farlo in giro per il mondo con la nobile canzone napoletana.
Leonardo Metalli