Fuori Quadro

Il bello del quotidiano - Fuori Quadro del 13/04/2014

  • Durata:00:28:28
  • Andato in onda:13/04/2014
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Achille Bonito Oliva, si occupa del dialogo e delle contaminazioni tra arte e vita e della volontà di cancellare il limite che le separa. Arte come modus vivendi, come modalità alternativa di agire e di pensare il mondo e come capacità di trasformare i luoghi del quotidiano; vita come deposito inesauribile di immagini e di atmosfere, ma anche, più semplicemente, come territorio di condivisione. La storia dell’arte è stata una lenta marcia di avvicinamento alla vita, al quotidiano, al vissuto collettivo. Estetizzazione del quotidiano è un’espressione che spiega facilmente questo fenomeno ed è stata coniata dai manifesti futuristi, legati a un movimento che ha giocato e lavorato sulla possibilità dell’arte di invadere ogni territorio, nessuno escluso, fino a configurare una ricostruzione totale dell’universo. Il quotidiano significa invadere, trasformare il mondo, utilizzare gli oggetti, così come ha fatto Duchamp con il ready made, l’oggetto bello e fatto, estrapolato dalla sua funzione quotidiana e spostato nello spazio della contemplazione dell’arte. Arturo Schwarz, primo ospite della puntata, è il gallerista, l’intellettuale, che ha convinto storicamente Duchamp a produrre in serie i suoi ready made. Achille Bonito Oliva lo ha incontrato a Milano in occasione della celebrazione dei suoi 90 anni. Ricercando il bello nel quotidiano, l’arte ha trovato anche nuovi luoghi di fruizione al di là del tradizionale museo o della galleria e gli studi degli artisti, invadendo spazi alternativi, creando veri e propri “musei obbligatori”. Un esempio di “museo obbligatorio” è la Metropolitana di Napoli, dove tutti i viaggiatori, i pendolari sono obbligati a vedere, a guardare, a subire, a sopportare l’arte contemporanea collocata all’interno di diverse stazioni, realizzate, tra l’altro, da grandi architetti. Come Alessandro Mendini, altro ospite della puntata, che illustra e descrive i progetti architettonici di alcune stazioni e le principali opere artistiche contenute al loro interno. E sempre a proposito della Metro di Napoli, emblematica è l’opera di Oliviero Toscani, ultimo ospite di questa settimana, che ha realizzato un tunnel di 120 metri di umanità varia, chiamandolo “Razza umana”, con fotografie di facce di uomini e donne di età diversa, giovani e vecchi, italiani e stranieri, napoletani e campani.

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