I Giganti

iGIGANTI Campania con Giampaolo Morelli del 26/07/2015

  • Durata:00:27:00
  • Andato in onda:26/07/2015
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Il saggio gigante che veglia sulla Campania e che accompagnerà i telespettatori in questo viaggio attraverso i cinque sensi sarà Canfora del Bosco di Capodimonte.

Seguendo il percorso dei 5 sensi, per la vista si andrà nel Parco Sommerso di Baia, nel Golfo di Pozzuoli, dove sorge uno dei siti più straordinari d’Italia per la sua importanza storica e per l’eccezionale collocazione geografica, che lo rendono un patrimonio ambientale tutelato dall’UNESCO. L’area istituzionalizzata nel 2002 è un museo a cielo aperto, con resti archeologici incredibili, in parte anche sottomarini, visibili attraverso apposite immersioni.

Per il tatto si conoscerà il complesso architettonico di San Leucio, che rappresenta un eccezionale modello settecentesco di “città sociale” costruita dai Borboni attorno alle manifatture della seta e, per l’olfatto in Campania, non può che essere il profumo dei suoi famosi limoni. In particolare, si racconteranno le specifiche diversità di coltivazione e di sfruttamento che distinguono i due lati della famosa Costiera. Da una parte i limoni della costa Sorrentina, detti femminielli, e dall’altra i più famosi limoni amalfitani, denominati popolarmente sfusati.

Per l’udito, non si può che parlare della musica e Napoli, che sono andati a braccetto da sempre, sarà per la vicinanza al mare, che ha consentito un intreccio di culture che ha segnato il territorio campano, dando vita a una lingua che già da sola, suona in maniera meravigliosa. Napoli è musica. Phonotype Record: Fondata nel 1901 da Raffaele Esposito con la denominazione Società Fonografica Napoletana, è stata la prima casa discografica nata in Italia, e tra le prime al mondo ad avere uno stabilimento autonomo per la fabbricazione di dischi.

Infine, il gusto campano, come centro del Regno di Napoli non può che essere legato all’idea di Barocco. Uno stile artistico che si nutre di forti contrasti, forme straboccanti e piacere dell’eccesso. Tra le figure che hanno espresso al meglio questa sensibilità non si può non ricordare Rossini, il genio del melodramma, direttore del San Carlo tra il 1815 e il 1822. E proprio il genio incompreso dai connazionali dell’epoca (Rossini costretto a emigrare in Francia, lascia la patria con Semiramide del 1822, opera tratta da Voltaire, il libretto è una rivisitazione dell’Amleto di Shakespeare) sarà la guida ideale alla scoperta della ricca e molteplice tradizione teatrale napoletana. Qui O’Teatro diventa espressione di quell’incrocio di tragedia e disincanto, dramma e passione che è la vera essenza del melodramma

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