Le gare e le successive premiazioni rappresentano in qualche modo dei momenti di svolta, di rottura con un passato dove per qualcuno era stata prospettata, o sentenziata, una vita diversa, come è successo a Mattia Boscolo, atleta dello sci alpino: "Sciare è un'emozione folle per me. Lo sport è tutto, mi ha permesso di sentirmi adatto ad una vita normale. Anni fa quando ero in ospedale, mi avevano detto che non avrei potuto camminare, che sarei rimasto seduto in carrozzina, che sarei stato cieco, e guardami ora…Penso che essere qui, ai Giochi Nazionali Special Olympics, possa essere importante non solo per gli atleti come me, ma anche per tutti gli altri, specie i giovani. Bisogna venire qui per incontrare e conoscere da vicino la disabilità intellettiva. In passato sono stato giudicato malamente e preso in giro ma non importa, io vado dritto per la mia strada e la mia strada è lo sport. Lo sport è un'opportunità per migliorarmi, in Special Olympics percepisco la fiducia in me, Special Olympics, in tutto il mondo, è vita".