Tvtb! Avete mai ricevuto questo attestato d’affetto simile ad un codice fiscale attraverso un sms? Per i giovani scrivere così è diventato un’abitudine, ma anche gli adulti hanno imparato a comunicare con il cellulare, dimenticando le più elementari regole della grammatica e dell’ortografia quando, tanto per citare qualche esempio, usano la lettera k nel perché e sostituiscono il per con la x. Ormai c’è persino chi, attraverso gli sms, stipula accordi di lavoro! Un nuovo modo di comunicare che è diventato stile di vita! Al di là dei problemi di grammatica però, questo linguaggio necessariamente superficiale, basato contrazioni e abbreviazioni, sta facendo perdere il valore delle sfumature che si possono percepire soltanto guardando negli occhi l’interlocutore o quanto meno ascoltandone la voce per captare lo stato d’animo dal tono, dall’ironia, dalla rabbia, dalla serietà o dall’affetto. Emozioni affidate oggi ad una faccetta!E questo vale nei rapporti interpersonali quanto in quelli lavorativi! Negli Stati Uniti il fenomeno è stato definito “texting generation”, ovvero la generazione che usa il cellulare per scrivere più che per parlare come se si fosse intimoriti da un dialogo diretto e dall’immediatezza di una risposta non controllata. D’altra parte anche questo è il frutto di una tecnologia che rifiuta i tempi lunghi e di conseguenza l’analisi e la riflessione! Da qui il successo dei social networks: facebook e twitter diventati i nuovi strumenti di socializzazione. In questo panorama di emozioni e sensazioni liofilizzate ci viene un dubbio: “amor c’ha nullo amato amar perdona” come si scriverebbe sui nuovi smart phone? La risposta all’esperto: noi non lo sappiamo e non vogliamo neanche saperlo….