Stagioni:
2014
Autori:
Bernardo Iovene
Argomenti:
Società
Ormai tutti credono che Berlusconi abbia perso il titolo di cavaliere del lavoro, ma la revoca può darla soltanto il presidente della Repubblica che deve dichiararlo indegno su richiesta del ministro dello Sviluppo Economico. Questo iter, però, non è mai partito.
L’ex ministro Flavio Zanonato dice che stava aspettando che la Corte di Cassazione confermasse i due anni di interdizione stabiliti ad ottobre dalla Corte di Appello di Milano. La sentenza definitiva di condanna c’era già stata il primo agosto del 2013, quindi volendo la pratica poteva già essere istruita. Ad ogni modo la decisione sulla pena accessoria dell’interdizione è arrivata il 18 marzo 2014.
Zanonato non era più ministro e il suo successore, Federica Guidi, fino ad oggi non si era pronunciata sull’argomento. Lunedì ha risposto alle nostre insistenti richieste affermando che “È ben presente il dovere di provvedere per la definizione della revoca dell’onorificenza conferita a Berlusconi” e si è impegnata ad essere parte attiva per definire la procedura “ nei tempi tecnici necessari”.
Può darsi che l’autosospensione di Berlusconi dalla Federazione dei Cavalieri del Lavoro abbia tratto in inganno oltre che tutti gli italiani anche il nuovo Ministro, ma ci chiediamo: a che cosa servono centinaia di uffici nelle prefetture che devono vigilare sulla condotta degli insigniti? E gli uffici centrali del Ministero dove esiste l’Area Onorificenze che fa capo proprio al gabinetto del Ministro? In presenza di una condanna definitiva per frode fiscale la pratica d’ufficio dovrebbe arrivare direttamente al capo dello stato. A proposito, ci sarebbe, in estrema ratio, anche il motu proprio.
Guarda la nostra inchiesta “Gli onorabili” del 21 aprile 2013