Resta sotto sequestro il parco eolico della 'ndrina, l'inchiesta di Report utile alle indagini.

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2018
La Corte d’appello di Catanzaro ha confermato la confisca del mega-parco eolico Wind Farm a Isola di Capo Rizzuto, decisa un anno fa dal Tribunale su richiesta della Direzione distrettuale antimafia guidata da Nicola Gratteri ed eseguita dal Gruppo di investigazione sulla criminalità organizzata (Gico) della Guardia di Finanza. Secondo gli inquirenti, a partire dal 2005 il parco sarebbe stato avviato e realizzato, servendosi di prestanome e riciclando fondi di provenienza illeciti, da Pasquale Arena, esponente dell’omonina cosca della ‘Ndrangheta. Dello stesso avviso i giudici d’appello, per i quali "l'intera operazione va qualificata come di fatto riconducibile alla sfera giuridico patrimoniale della cosca Arena".
La vicenda emerse nel novembre 2010 quando a parlarne fu Report con l’inchiesta di Alberto Nerazzini “Girano le pale”: in seguito al clamore mediatico – come confermano le numerose conversazioni intercettate dagli inquirenti – gli Arena operarono per schermare tramite società estere il coinvolgimento della cosca, mantenendo però intatta l'effettiva partecipazione nell’affare e garantendo, in tal modo, gli interessi della famiglia medesima, che in Regione Calabria aveva potuto contare sulla collaborazione di funzionari disponibili e acquiescenti.