Troppo tardi. Ravvisando un pericolo di fuga la Corte d'Appello di Palermo ha emesso un ordine di custodia cautelare nei confronti dell'ex senatore Pdl, in attesa di sentenza definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa. Dopo la condanna a sette anni in secondo grado, la Cassazione dovrebbe esprimersi il 15 aprile. Ma Dell'Utri si è già reso irreperibile.

Al suo indirizzo milanese gli investigatori non lo avrebbero trovato. "In ufficio questa mattina non lo abbiamo ancora visto", dice la segretaria della Fondazione della Biblioteca di via Senato a Milano, da lui presieduta. Secondo quanto scrivono i pm siciliani nella richiesta di arresto, un’utenza mobile a lui riferibile sarebbe stata registrata lo scorso 3 aprile in Libano, ma altre fonti assicurano che non sia mai atterrato all'aeroporto internazionale di Beirut.

Marcello Dell'Utri, d'altronde, può muoversi con grande facilità: come Report raccontava a settembre in "Al posto giusto" di Bernardo Iovene, ha un passaporto diplomatico in quanto delegato italiano al Consiglio d'Europa. Libero dunque di andare dove vuole, si era predisposto un lussuoso ritiro nella villa a Santo Domingo che Report ha mostrato in "Bianco, rosso e Verdini" dello scorso ottobre, comprata per 4,6 miliardi. Ma oggi la villa è sotto sequestro giudiziario. Andrà comunque ai Caraibi, dove gli restano buoni contatti? O forse in Guinea Bissau, meta di cui parlava il fratello Alberto in un’intercettazione ambientale dello scorso novembre. Dovunque si trovi o sia diretto, perseguirà l'aspirazione di "non fare un cacchio": parole sue, ai microfoni di Sigfrido Ranucci.

 (11 aprile 2014 13:00)