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RaiSat
Durante il primo semestre dell'anno, il
management di Rai e di RaiSat ha, in
più occasioni, incontrato la controparte
SKY per verificare la possibilità di
un'eventuale prosecuzione del rapporto,
in scadenza a fine luglio.
SKY ha ritenuto di non poter negoziare
esclusivamente sulla base di un
possibile accordo per la fornitura dei
soli canali di RaiSat (tranne che per il
Gambero Rosso Channel, non richiesto
da SKY stessa), vincolando il possibile
nuovo accordo alla messa a
disposizione gratuita di tutti i canali in
chiaro della Rai.
In data 30 luglio 2009 i Consigli di
Amministrazione di Rai e RaiSat hanno,
da un lato, preso atto dell'impossibilità
di continuare il rapporto con SKY Italia
e, dall'altro, hanno concordato
sull'opportunità di utilizzare i canali di
RaiSat per ampliare l'offerta televisiva
del Gruppo sulla piattaforma DTT, nelle
aree del Paese oggetto di switch off.
Rai e RaiSat hanno quindi definito un
accordo per la fornitura, inizialmente,
sino al 31 dicembre 2009 dei canali
Extra, Premium, Cinema e YoYo oltre a
quelli già da tempo forniti (Rai Gulp e
Rai 4).
L'Azienda ha, quindi, vissuto nel corso
dell'esercizio due fasi: la prima, sino al
30 luglio, caratterizzata dall'incertezza
circa la possibilità di continuare la
partnership con SKY Italia dovendo,
peraltro, continuare i palinsesti dei
canali forniti a quest'ultima e la
seconda, da agosto a dicembre,
connotata, per i quattro nuovi canali
forniti alla piattaforma DTT, dalla
necessità di dover contemperare le
esigenze di palinsesto con la limitata
visibilità sul territorio dei canali stessi.
Il modello di business utilizzato per la
fornitura di canali a SKY Italia, che
prevedeva la responsabilità editoriale in
capo a RaiSat per i canali forniti alla
piattaforma satellitare, viene quindi
abbandonato riportando nella
Capogruppo il ruolo di editore per tutti i
canali che compongono l'offerta in
chiaro della Rai.
Nonostante questa profonda fase di
trasformazione, RaiSat non è venuta
meno all'obiettivo di produrre per Rai
contenuti editoriali con significativi
risultati di ascolto, mantenendo
l'equilibrio economico.
Il Consiglio di Amministrazione di Rai,
in data 22 ottobre 2009, ha deliberato
l'internalizzazione di RaiSat da effettuare
secondo modalità da definire.
Lo stesso Consiglio di Amministrazione
nella seduta del 4 marzo u.s., a seguito
del trasferimento delle azioni RaiSat da
RCS Mediagroup a Rai, ha deliberato di
procedere all'avvio delle attività
finalizzate alla fusione per
incorporazione della controllata in Rai.
A partire dal 31 luglio 2009 i canali
distribuiti sul territorio nazionale sono
Rai 4 e Rai Gulp.
Relativamente agli altri canali - RaiSat
Premium, Extra, Cinema e YoYo -
(RaiSat Gambero Rosso e RaiSat Smash
Girls hanno cessato invece le
trasmissioni il 31 luglio 2009) la platea
di riferimento si è fortemente
modificata, a causa del passaggio da
distribuzione nazionale pay tv satellitare
a distribuzione locale DTT free limitata
alle aree 'all digital'.
Tale platea è, inoltre, aumentata nel
corso della seconda parte dell'anno per
la progressiva annessione alle aree all
digital, oltre alla Sardegna, delle
Regioni Trentino Alto Adige, Valle
d'Aosta, Piemonte Occidentale, Lazio e
Campania.
Con riferimento ai quattro canali forniti
a SKY (e poi distribuiti su DTT free nelle
aree all digital), ovvero RaiSat Cinema,
RaiSat Extra, RaiSat Premium e RaiSat
YoYo, il progressivo allargamento della
platea 'all digital' nel secondo semestre
del 2009 ha contribuito al forte
recupero della performance editoriale di
tali offerte nei mesi successivi a quello
di avvio su piattaforma DTT (agosto
2009).
In particolare, a dicembre 2009 lo
share complessivo di tale bouquet
sull'intera platea televisiva è, nel giorno
medio, pari a circa l'1%, con i canali
RaiSat Cinema, Premium e YoYo che
raggiungono valori di share doppi o
tripli rispetto a quelli registrati nel corso
dei primi sette mesi del 2009 su
piattaforma SKY.
I dati di audience di tale offerta nelle
regioni attualmente 'all digital' (in cui si
raggiunge a dicembre 2009 uno share
complessivo pari a circa il 3,4%)
evidenziano un potenziale di crescita
notevole a livello nazionale. Anche la
performance dei canali distribuiti a
livello nazionale (Rai 4 e Rai Gulp)
lascia presumere interessanti tassi di
crescita dell'ascolto attesi in
corrispondenza dei prossimi switch-off
regionali.