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Digitale Terrestre
Il digitale terrestre rappresenta
l’occasione per la Rai e per il sistema
televisivo italiano di dar vita a una
profonda innovazione editoriale, che
mantenga la televisione gratuita al
primo posto nell’offerta di informazione,
di intrattenimento e di cultura. È
un’opportunità per articolare l’offerta
gratuita su più canali, arricchendo la
programmazione, sperimentando,
raggiungendo settori di pubblico più
critici per la televisione generalista
tradizionale. Ed è dunque
un’opportunità per mantenere alla
televisione gratuita ascolti, risorse,
creatività e centralità nel sistema
televisivo.
Il digitale terrestre offre, oltre a una
scelta più ampia di canali, anche una
migliore qualità di immagini: la visione
in formato cinematografico (16:9) e la
possibilità di trasmettere in alta
definizione.
Al completamento del processo di
digitalizzazione, tutte le trasmissioni
saranno in digitale e non sarà più
possibile ricevere in analogico: per il
passaggio di tutti i Paesi membri
dell’Unione Europea alla televisione
digitale è stato stabilito il 2012 come
data ultima per la fase di transizione.
Il 2010 ha visto il nord Italia
protagonista, della transizione al
digitale terrestre. In particolare il 26
novembre 2010 si è avuto il passaggio
al digitale in Lombardia e Piemonte
orientale (incluse le province di Parma e
Piacenza ed esclusa la provincia di
Mantova).
Questo switch-off ha coinvolto più di
11,7 milioni di abitanti. Il 2 dicembre
2010 si sono concluse le operazioni di
switch-off in Emilia Romagna,
interessando circa 3,7 milioni di abitanti
e 250 comuni. Il Veneto e le province di
Mantova e Pordenone hanno concluso il
passaggio al digitale il 10 dicembre con
il coinvolgimento di più di mezzo
milione di abitanti. Il Friuli Venezia
Giulia ha invece concluso la transizione
al digitale il 15 dicembre 2010
portando ad oltre 39 i milioni di abitanti
già raggiunti dalla tecnologia digitale
terrestre.
La struttura Digitale Terrestre Rai, sotto
la direzione e il coordinamento della
Vicedirezione Generale per la
transizione al digitale terrestre e le
strategie multipiattaforma, ha svolto le
seguenti attività:
• ha partecipato ai tavoli tecnici e alle
task force convocate da AGCOM e
Ministero per lo Sviluppo Economico
– Dipartimento Comunicazioni per la
pianificazione delle frequenze
televisive in tecnica digitale nelle aree
di switch-off e per la pianificazione
delle attività di switch-off in
coordinamento con le altre emittenti
nazionali e locali;
• ha definito, d’intesa con Rai Way e
insieme al Ministero per lo Sviluppo
Economico – Dipartimento
Comunicazioni e AGCOM, i criteri di
realizzazione delle reti digitali che, per
quanto riguarda il Mux 1, nel 2010
hanno seguito - su indicazione di
AGCOM e del Ministero stesso -
criteri progettuali diversi dal 2009;
• ha di conseguenza fornito a Rai Way i
criteri e gli obiettivi di pianificazione
delle reti digitali approvandone il
nuovo progetto generale e le sue
declinazioni per aree tecniche;
• ha progettato con il Ministero per lo
Sviluppo Economico – Dipartimento
Comunicazioni le attività di
comunicazione agli utenti inerenti gli
switch-off;
• ha gestito i rapporti con le istituzioni
regionali e locali e con le associazioni
di consumatori per la pianificazione e
la gestione degli switch-off sul
territorio;
• ha partecipato alle attività di Dgtvi
per il coordinamento delle attività di
switch off e per la definizione degli
standard tecnici della televisione
digitale;
• ha gestito i rapporti con i produttori
di decoder e televisori integrati, per
sostenere la diffusione di device con
funzionalità adeguate e contrastare –
d’intesa con Dgtvi e le associazioni
dei consumatori - la diffusione di
decoder e televisori carenti sotto tale
profilo;
• ha fornito con continuità a Rai Way
gli obiettivi e rappresentato le
esigenze diffusive di Rai, relativamente
alle reti digitali, ai fini della gestione
operativa da parte di Rai Way stessa e
per la più efficace corrispondenza tra
le strategie editoriali di Rai e la
conduzione della rete;
• ha coordinato la sperimentazione
tecnica del canale Rai HD;
• ha coordinato la progettazione del
posizionamento Rai su piattaforme
integrative del digitale terrestre, in
particolare seguendo la
partecipazione Rai in Tivù Srl e lo
sviluppo di Tivù Sat e definendo i
criteri strategici di evoluzione del
digitale terrestre verso l’integrazione
tra broadcasting e offerta tramite
broadband con protocollo IP.
Tivù e Tivù Sat
Tivù Srl è stata costituita il 24 settembre
2008 ed è divenuta operativa a
gennaio 2009, fornendo servizi per la
piattaforma digitale terrestre. A partire
dal 31 luglio 2009, la società ha
lanciato la piattaforma satellitare
gratuita Tivù Sat che ad oggi ha già
raggiunto le 800.000 tessere attivate,
con 12 decoder, una CAM e 14 iDTV
certificati Tivù Sat.
La piattaforma satellitare replica via
satellite l’offerta televisiva gratuita
disponibile in digitale terrestre di Rai,
Mediaset, La7 e altri operatori, e ospita
numerosi canali internazionali.
Tivù Sat si propone di raggiungere con
l’offerta digitale in chiaro quelle aree
dove la diffusione terrestre non arriva o
arriva in misura incompleta. La
partecipazione di Rai alla piattaforma
assicura da parte del Servizio Pubblico il
rispetto del vincolo di neutralità
tecnologica.
Durante tutto il 2010, la società ha
svolto campagne di comunicazione,
soprattutto in corrispondenza degli
switch-off, per promuovere la
piattaforma terrestre (Tivù) e quella
satellitare (Tivù Sat).