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Relazione sul Bilancio d'esercizio
Signori Azionisti,
nel corso dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2011, per quanto riguarda l’attività del Collegio Sindacale, Vi informiamo
che abbiamo svolto il nostro lavoro secondo le norme in vigore e seguendo le norme di comportamento raccomandate per
il Collegio Sindacale dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti contabili.
La revisione contabile è svolta dalla Società di revisione PricewaterhouseCoopers SpA (di seguito PWC) il cui mandato triennale
(2011-2013) è stato deliberato dall’Assemblea del 3 agosto 2011.
Del nostro operato Vi diamo atto come segue.
Abbiamo vigilato sull’osservanza della Legge e dello Statuto Sociale e sul rispetto dei principi di corretta amministrazione.
In considerazione dei compiti derivanti dalle norme del diritto societario, il Collegio ha avuto specifici incontri con i dirigenti
preposti ad alcune Direzioni aziendali per ottenere le informazioni necessarie a valutare l’adeguatezza ed il funzionamento
dell’assetto organizzativo della Società, del sistema di controllo interno e del sistema amministrativo-contabile, nonché
sull’affidabilità di quest’ultimo a rappresentare correttamente i fatti di gestione.
Durante l’anno sono state effettuate 49 verifiche; gli esiti, quando ritenuto necessario, sono stati portati all’attenzione del
Presidente del Consiglio di Amministrazione e del Direttore Generale.
Specifici incontri, inoltre, si sono avuti con la Società di revisione PWC nell’ambito dei quali, oltre a non aver avuto segnalazioni
di fatti censurabili, sono state chieste notizie anche sul controllo contabile. Con la Direzione Internal Auditing – sulla
base, anche, delle notizie avute dalla società di revisione PWC – ci si è soffermati sullo stato delle procedure e, quindi, dei
controlli interni, con riferimento sia alla Rai SpA sia al Gruppo. Al riguardo, è da rilevare che il processo di aggiornamento
del sistema organico di procedure, nel suo complesso, richiede ancora costante impegno per il suo completamento, stante
anche gli aspetti evolutivi del relativo contesto.
Il Collegio è stato informato, tramite le relazioni trimestrali dell’Organismo di Vigilanza e nel corso di due incontri con i componenti
dell’Organismo stesso, dello stato di completamento e aggiornamento del Modello di Organizzazione, Gestione e
Controllo ex D.Lgs. 231/2001. A questo riguardo, il Collegio ha preso atto, da un lato, che sono state adottate nuove Sezioni
del Modello conseguenti a modifiche e integrazioni delle disposizioni recate dal richiamato D.Lgs. 231/01 e che, dall’altro, è
stato dato avvio ad una revisione complessiva ed organica del Modello stesso, al fine di tenere conto delle numerose modifiche
organizzative introdotte in Azienda negli ultimi tempi, in considerazione anche delle operazioni di fusione di società controllate.
Nel corso dell’esercizio non sono pervenute denunce e nessun fatto censurabile ci è stato segnalato con riferimento all’art.
2408 c.c..; non abbiamo conoscenza di altri fatti o aspetti da doverne dare menzione all’Assemblea. Anche dalla relazione
del Comitato Etico non sono emerse segnalazioni di rilievo.
Nel 2011, il Collegio ha partecipato a tutte le riunioni del Consiglio di Amministrazione (n. 42 per 51 giornate) durante le
quali ha ottenuto dagli Amministratori informazioni sul generale andamento della gestione e sulla sua prevedibile evoluzione,
nonché sulle operazioni di maggiore rilievo economico, finanziario e patrimoniale effettuate dalla Società. Sulla base delle
informazioni disponibili non si sono rilevate violazioni della legge o dello statuto, né operazioni manifestamente imprudenti,
azzardate, in potenziale conflitto di interessi o tali da compromettere la integrità del patrimonio sociale.
Nel corso dell’esercizio, sono state convocate 4 Assemblee dei Soci alle quali il Collegio ha sempre partecipato.
Rammentiamo, inoltre, che il Consiglio di Amministrazione, ai sensi della Legge 244/07, a far data dal mese di luglio 2010
aveva sospeso i due Comitati istruttori esistenti; successivamente, ai sensi dell’art. 13 comma 12 bis della richiamata Legge,
nella seduta del 3 marzo 2011, ha deliberato la costituzione di due Comitati consultivi, uno per l’Amministrazione e l’altro
per l’Organizzazione; su tale costituzione il Collegio aveva, precedentemente, espresso parere favorevole.
Nel 2011 il C.d.A. ha deliberato l’operazione di fusione della controllata Rai Trade con decorrenza dal 1 gennaio 2011
(avanzo di fusione 13,4 milioni di Euro).
Passando al Bilancio della Rai al 31 dicembre 2011 – predisposto dal Consiglio il 22 marzo u.s. e ora sottoposto alla Vostra
approvazione – Vi informiamo che è stato redatto adottando i principi contabili ed i criteri di valutazione nella prospettiva
della continuità aziendale; esso è composto da Stato Patrimoniale, Conto Economico, Nota Integrativa ed è corredato dalla
Relazione degli Amministratori sull’andamento della gestione.
Abbiamo esaminato il progetto del bilancio d’esercizio chiuso al 31 dicembre 2011 che è stato messo a nostra disposizione
nei termini di cui all’art. 2429 c.c., in merito al quale riferiamo quanto segue.
Non essendo a noi demandata la revisione legale del bilancio, abbiamo vigilato sull’impostazione generale data allo stesso,
sulla sua generale conformità alla legge per quel che riguarda la sua formazione e struttura e a tale riguardo – anche sulla
base degli incontri avuti con la società incaricata della revisione “PWC” – non abbiamo osservazioni particolari da riferire.
La Nota Integrativa riporta, con l’ausilio anche di alcuni prospetti di dettaglio, gli altri elementi informativi richiesti dall’art.
2427 c.c.; in particolare vengono specificate, con riferimento alle varie disposizioni normative, le rivalutazioni operate sulle
immobilizzazioni materiali ancora iscritte in bilancio.
Tutte le voci di Stato Patrimoniale e Conto Economico sono poste a confronto, come prescritto dall’art. 2423 ter, 5° c.c.,
con quelle corrispondenti del Bilancio al 31 dicembre 2010 fornendo anche indicazioni sulle motivazioni degli scostamenti.
Sul piano valutativo-contabile, per quanto di competenza del Collegio Sindacale, facciamo rilevare che condividiamo i criteri
di valutazione enunciati per le singole poste che, invariati rispetto a quelli seguiti nel Bilancio 2010, sono in linea sia con i
principi generali indicati dall’art. 2423 bis c.c., sia con le più particolari prescrizioni contenute nel successivo art. 2426 c.c..
Desideriamo, inoltre, precisarVi che:
• nell’attivo dello Stato Patrimoniale non figurano – sotto la voce immobilizzazioni immateriali – costi di impianto e ampliamento,
nonché di ricerca, sviluppo e pubblicità aventi utilità pluriennali;
• i crediti per imposte differite attive – esposti nei limiti dei benefici fiscali ottenibili in esercizi futuri – sono, per la gran
parte, relativi all’imponibile fiscale negativo dell’esercizio e di esercizi precedenti che trova integrale compensazione con
gli imponibili fiscali delle controllate nell’ambito del consolidato fiscale 2011; sono inoltre considerati quelli relativi alle
differenze temporanee di reddito che si riverseranno nel prossimo esercizio, nei limiti dell’imponibile fiscale di Gruppo
prevedibile per tale esercizio;
• nell’esercizio non si sono verificati “casi eccezionali”, per i quali si è reso necessario il ricorso alle deroghe di cui all’art.
2423 quarto comma c.c..
Abbiamo verificato l’osservanza delle norme di legge inerenti alla predisposizione della relazione sulla gestione e a tale
riguardo non abbiamo osservazioni particolari da riferire.
Nella Relazione sulla Gestione – alla quale rinviamo per informazioni dettagliate – gli Amministratori riferiscono, innanzitutto,
che il bilancio al 31 dicembre 2011, sia a livello di Rai SpA che di consolidato di Gruppo, chiude in utile rispettivamente
di 39,3 milioni e 4,1 milioni contro una perdita di 126,1 milioni e 98,2 milioni del 2010; l’indebitamento del Gruppo
è salito a 272,4 milioni (150,4 milioni nel 2010).
La Relazione si sofferma innanzitutto sull’andamento economico.
Dal lato dei ricavi, si fa rilevare che per quanto riguarda il canone unitario di abbonamento ordinario il Ministro dello
Sviluppo Economico ha fissato per il 2011 un aumento di 1,5 Euro, pressoché in linea con il tasso d’inflazione programmato,
portandolo così a 110,50 Euro; per la pubblicità, invece, dopo la pesante diminuzione sofferta nel biennio 2008-2009 – per
circa 230 milioni – e il recupero di poco superiore a 30 milioni di Euro del 2010, nel 2011 è stata registrata una ulteriore
flessione di quasi 60 milioni di Euro, corrispondenti a poco più di 6 punti percentuali per la Rai.
Dal lato dei costi – pur scontando l’assenza, come in ogni esercizio dispari, di oneri per grandi eventi sportivi – si è rafforzata,
a perimetro costante ossia a sostanziale invarianza dei layout produttivi, la tendenza alla diminuzione della spesa mediante
un insieme di progetti coordinati su tutte le aree aziendali inclusa quella del prodotto e degli investimenti.
In merito agli elementi che caratterizzano la gestione della Rai dal lato dei ricavi, i Consiglieri sottolineano – oltre al richiamato
calo della pubblicità – anche la perdurante penalizzazione derivante dall’abnorme tasso di evasione del canone ordinario
stimato nell’ordine del 27% (superiore alla media europea per quasi il 19 punti percentuali), con un minor introito annuo
valutabile nell’ordine di 500 milioni. Particolarmente elevato è anche il tasso di evasione del canone speciale, per il cui
contrasto si confida sulla apposita norma introdotta nella Legge 22 dicembre 2011, n. 214 che impone l’indicazione, ai fini
della verifica del pagamento del canone di abbonamento speciale, del numero dell’abbonamento in dichiarazione dei redditi.
Il Collegio è già più volte intervenuto per rilevare la necessità di riequilibrare le entrate primarie della Rai; specie nel contesto
di pesante arretramento pubblicitario, ritiene che per risanare in modo strutturale e quindi permanente i conti della
Concessionaria non si possa prescindere da ulteriori provvedimenti normativi con il fine di contrastare in modo efficace
l’evasione dal pagamento del canone i cui effetti potrebbero produrre benefici tali da rendere non necessari, nel prossimo
futuro, gli annuali adeguamenti dell’importo unitario.
Una maggiore efficacia di tali iniziative consentirebbe alla Rai, a giudizio degli Amministratori, peraltro più volte condiviso
dal Collegio, di perseguire al meglio la propria missione di Servizio pubblico, potendo effettuare gli indispensabili investimenti
in tecnologia ed offerta che l’evoluzione dello scenario dei media impone in modo sempre più stringente.
Gli Amministratori, in tale ultima prospettiva, delineano i positivi risultati in termini di share conseguiti dai 14 canali free della
Rai nel 2011, sia nell’offerta generalista sia in quella specializzata, evidenziando la tendenza allo spostamento di porzioni
rilevanti di share dal primo al secondo segmento.
In tale quadro viene altresì evidenziato che sulla base delle risultanze della “Contabilità separata” relativa all’esercizio
2010, certificata da un revisore indipendente, lo squilibrio tra le risorse pubbliche (canone) ed i costi sostenuti dalla Rai per
l’assolvimento del Servizio pubblico ammonta a 364 milioni dopo l’attribuzione della specifica quota di pubblicità raccolta
sul relativo palinsesto.
Si rammenta al riguardo che la legge prevede un meccanismo tale da assicurare la copertura integrale, da parte delle risorse
da canone, dei costi sostenuti per le attività di Servizio pubblico delegate alla Concessionaria. Tale norma, fino ad oggi,
non ha trovato applicazione, infatti dal 2005, anno di introduzione della Contabilità separata, lo sbilancio complessivo è di
oltre 1,7 miliardi di Euro e non è stato oggetto di copertura.
Su questo aspetto, il Collegio Sindacale, da parte sua, sottolinea che il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 20
ottobre 2011, ha deliberato all’unanimità di chiedere al Ministero dello Sviluppo Economico il pagamento del corrispettivo
per l’espletamento del Servizio pubblico radiotelevisivo ai sensi dell’articolo 47 del D. Lgs. 177/2005, nella misura risultante
dalla contabilità separata.
Gli Amministratori informano che è in fase di predisposizione, nella stesura ormai quasi definitiva, il Piano industriale 2012-
2014. Il documento conterrà le iniziative necessarie a proseguire il percorso virtuoso verso un sostenibile e duraturo equilibrio
economico prospettico, presupposto imprescindibile per lo sviluppo ed il rilancio culturale e tecnologico dell’Azienda.
A questo ultimo riguardo viene ricordato il rilevante programma di investimenti, a redditività quantomeno differita ed in una
fase di mercato particolarmente difficile, dedicato già da alcuni anni alla costruzione della infrastruttura di rete DTT; tale
progetto – che al suo completamento, previsto in pratica per il 2012, avrà assorbito risorse finanziarie proprie per circa
500 milioni – è stato affrontato senza un adeguato sostegno finanziario pubblico che tenesse in conto la specificità della
Concessionaria e la particolare configurazione di rete connessa agli obblighi di Servizio pubblico.
Il Collegio, al riguardo, osserva che l’investimento in parola è attuato in esecuzione delle specifiche disposizioni del Contratto
di Servizio (art. 6 co. 3); a fronte di tale rilevante impegno, la Rai ha beneficiato esclusivamente di contributi extra contrattuali
(ex Lgs. 296 del 2006) progressivamente ridotti nel tempo fino a 2,5 milioni nel 2011, per un totale di 59,5 milioni, peraltro
finalizzati all’attività di switch-off inclusiva di comunicazione agli utenti ecc..
L’enorme squilibrio accumulato tra obblighi contrattuali rivenienti dal Contratto e relativo corrispettivo, pari, come anticipato,
ad 1,7 miliardi di Euro, ha costretto la Rai a ricorrere per il finanziamento di tale progetto strategico all’utilizzo di mezzi di
terzi, generando il significativo incremento del livello dell’indebitamento di fine esercizio di cui si è detto, nonché di entità
ancora sostenibili in termini di oneri finanziari.
Gli Amministratori si soffermano a lungo sul nuovo Contratto di Servizio 2010-2012, approvato con D.M. del 27 aprile
2011 esponendo i principali elementi che lo qualificano rispetto alle passate edizioni. In particolare, si soffermano sulle
norme di salvaguardia che consentono alla Rai di proporre modifiche al Contratto nel caso di significative alterazioni nel
rapporto di proporzionalità tra costi e ricavi del Servizio pubblico.
Il Collegio rileva che non risultano formalizzate, allo stato, iniziative di attivazione destinate a ristabilire il suddetto rapporto
di proporzionalità.
Le prospettive per l’esercizio in corso sono valutate, subordinatamente alla normalizzazione dei mercati finanziari e del credito,
di segno tendenzialmente positivo, sottolineando nello stesso tempo, da un lato le possibili tensioni legate all’andamento
della raccolta pubblicitaria, confermate dall’andamento del mercato nel primo trimestre e dall’altro la prosecuzione degli
interventi di razionalizzazione della spesa.
Gli Amministratori forniscono, inoltre, come prescritto dall’art. 2428 c.c. le informazioni sull’attività della Società con riferimento
anche ai singoli settori presidiati attraverso proprie strutture e con società controllate. Inoltre sono fornite notizie
sull’attività di ricerca e sviluppo, sui rapporti con le società controllate e collegate, sulla prevedibile evoluzione della gestione,
sui fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell’esercizio, nonché sugli obiettivi e sulle politiche in tema di gestione del rischio
finanziario, l’esposizione al rischio di tasso, di credito e di liquidità, adempiendo così agli obblighi di informativa riguardo
ai principali rischi per la società ed il Gruppo.
La Relazione, poi, in appositi capitoli, si sofferma sullo scenario del mercato televisivo; sulle risorse; sul quadro normativo;
nonché, in particolare, sull’analisi dell’offerta Rai e delle performance del prodotto TV.
In questo modo, il documento di bilancio diventa, tra l’altro, un’efficace strumento di comunicazione con cui la Rai rendiconta
lo svolgimento della propria missione di Servizio pubblico e delle altre attività da essa svolte.
La Relazione è completata dall’esposizione commentata di una sintesi economico-patrimoniale e finanziaria con le motivazioni
degli scostamenti rispetto all’esercizio precedente.
Presso la sede della Società risultano depositate, come disposto dall’art. 2429 (terzo comma) c.c., le copie integrali dell’ultimo
bilancio delle Società controllate accompagnate dalle relazioni dei relativi Collegi Sindacali e dalla relazione di certificazione
delle rispettive società di revisione, nonché un prospetto riepilogativo dei dati essenziali dell’ultimo bilancio delle
Società collegate.
. . . . . . . . . . . . .
In definitiva per tutto quanto sin qui esposto e considerato, per quanto di competenza e considerando anche le risultanze
dell’attività svolta dal soggetto incaricato della revisione legale dei conti contenute nella relazione di revisione del bilancio,
esprimiamo parere favorevole per l’approvazione del Bilancio al 31 dicembre 2011 che – come proposto dal Consiglio
di Amministrazione – chiude con un utile di 39.338.513,88 Euro; condividiamo, altresì, l’ulteriore proposta del Consiglio,
contenuta nella stessa delibera, riguardante la destinazione dell’utile:
• quanto a 1.966.925,69 Euro, pari al 5% del risultato netto, alla Riserva Legale;
• quanto a 927.923,16 Euro, quale riserva a fronte di utili sui cambi ex art. 2426 comma 8 bis del Codice Civile;
• quanto al rimanente, pari a 36.443.665,03 Euro alle Altre riserve.
Roma, 19 aprile 2012
I SINDACI EFFETTIVI
Dr. Carlo GATTO
Dr.ssa Maria Giovanna BASILE
Avv. Antonio IORIO
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