VITE E FATTI MEMORABILI (ALMENO PER ORA)

VITE E FATTI MEMORABILI (ALMENO PER ORA)

Verso la porta santa

di Guido Barlozzetti

 

Il cammino verso la Porta Santa della Basilica di San Pietro è fatto esattamente come siamo fatti noi, corpo e spirito. Anzi, metterei prima lo spirito perché si tratta di un tragitto che riguarda la condizione della nostra coscienza, vorrei dire anima per chi crede, e dunque il riconoscimento del peccato e la possibilità che attraversando quella soglia si ottenga un perdono, convinto e iscritto nella fede.

E, sarà bene ribadirlo, l’Anno Santo non è una gita turistica, sta dentro una dimensione di intensa religiosità e varcare quella Porta è inseparabile dalla consapevolezza di un gesto che riguarda il nostro rapporto con il sacro e con Dio, tanto più quando si accede a una Basilica come quella di San Pietro dove il carico simbolico raggiunge il massimo della Cristianità tutta.

Poi, c’è anche l’aspetto fisico, la concretezza di un percorso che comincia dalla neonata Piazza Pia e cioè da quel grande spazio che è stato creato eliminando il traffico davanti all’ingresso di via della Conciliazione, che sfila sotto i piedi in un sottopasso. Lì sono raccolte anche le strutture di accoglienza e devi subito decidere se sei un pellegrino in gruppo o invece cammini per conto tuo o con qualche parente e/o amico. Nel primo caso, c’è un bel chiosco che registra tutta la compagnia e la istrada in una corsia debitamente transennata che va a sbucare direttamente sul Colonnato.

Nell’altro, quello che mi ha riguardato, non devi fare altro che camminare per tutta Via della Conciliazione, procedendo tra la folla che ti accompagna. Ecco, questo è un aspetto da sottolineare subito, le previsioni parlano di 30/35 milioni di pellegrini, ora siamo ai primi di gennaio e, anche se non ho visto le masse oceaniche che saranno, la gente era veramente tanta e quindi devi prepararti con tutta la pazienza del caso ad affrontare l’aspetto strutturale del cammino che conduce alla Porta: la fila. Comincia, guardando la facciata della Basilica, sulla parte destra del colonnato e anzi, per essere precisi, dalla Via di Porta Angelica che arriva dall’anch’essa rifatta Piazza Risorgimento.

Per chi giunge da Via della Conciliazione si tratta di fare una piccola deviazione, ma non è difficile, si vede subito il flusso e non resta che seguirlo. La gente è abbastanza disciplinata anche se inspiegabilmente c’è sempre qualcuno che vorrebbe arrivare primo anche quando la corsa non prevede un ordine d’arrivo. A quel punto le procedure sono quelle consuete, i metal detector, dove depositare soldi, mazzi di chiave, telefonini, cinture, insomma tutto quello che potrebbe farli suonare. Basta aspettare il proprio turno e si entra sulla grande piazza abbracciati dal colonnato del Bernini. Se per caso qualcuno restasse disorientato ci sono onnipresenti stewart pronti a rimetterti in linea, qualcuno con pettorina qualcun altro no e magari anche un po’ rusticano, ma va bene così. E comunque non si può sbagliare, la direzione è la porta spalancata sulla facciata della basilica che, attenzione, non è la Porta Santa che si trova subito dopo aver attraversato quella e l’atrio.

È il momento in cui la dimensione fisico-corporea dovrebbe arretrare rispetto a quella dello spirito. In effetti, la fila procede ordinata e relativamente silenziosa, resta tuttavia potente la tentazione del telefonino che ormai è ubiquo. Serve a certificare tutto il tragitto e dunque che ci sei stato e, a ulteriore conferma, a sancire il tutto con indispensabili selfie che spedirai subito agli amici. Io, ma è una decisione del tutto personale, il telefonino l’ho chiuso e quando ho attraversato la Porta ho cercato di astrarmi dalla tribù che mi circondava e di mettere il pensiero sul passaggio simbolico che stavo effettuando. Le dimensioni del passaggio nella vita sono sempre importanti, anche se non sei un credente con il bollino doc. Sopra la Porta due iscrizioni ricordano le Aperture da parte di Giovanni Paolo II nell’anno giubilare 2000/2001 e di Papa Francesco nel 2015/16.

Dunque, attraversi, speri che l’indulgenza plenaria sia scesa su di te e di fronte si spande l’immenso spazio della Basilica. Solo per ricordare, sulla destra ci sarebbe la Pietà di Michelangelo. È dunque plausibile che vengano a sovrapporsi e scambiarsi la vocazione del fedele e la curiosità del turista. La scelta è del tutto personale e magari qualche conseguenza potrebbe averla rispetto all’atto che si è appena compiuto. Come che sia, San Pietro accoglie nella sua magnificenza e tu avanzi forte della Santa Porta. Te la sei lasciata alle spalle ma in realtà.. è sempre davanti a te.

 

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