VITE E FATTI MEMORABILI (ALMENO PER ORA)

Copertina del libro "La TV da sfogliare" a cura di Guido Barlozzetti

Un libro racconta la storia di Televideo

di Guido Barlozzetti

 

Televideo compie quarant'anni. Nella vita di un uomo sarebbe più o meno una mezza età, in quella della televisione una lunga stagione cominciata in modo rivoluzionario, diventato un'abitudine per il grande pubblico degli utenti e oggi ancora vitale e alle prese con un contesto del tutto nuovo.

Questa storia la racconta la TV da sfogliare un libro edito da Rai Libri e curato da Guido Barlozzetti (https://www.railibri.rai.it/catalogo/la-tv-da-sfogliare/). Prende spunto dal compleanno e ne fa l'occasione per ripercorrere tutto il cammino del servizio, ricordarne l'originalità con cui si impose all'attenzione. Una vera rivoluzione rispetto alla tradizionale televisione generalista, per la prima volta che si poteva stabilire con il televisore un rapporto non da spettatori ma da utente, perché il televideo dava la possibilità di selezionare da un indice la pagina desiderata, su tutto l'arco che va dall'informazione in senso stretto a quella riguardante i servizi.

Usava una tecnologia allora all'avanguardia, il teletext, che permette di inserire nell'intervallo di linea la trasmissione del flusso di pagine che si attualizza nella scelta dell'utente.

Il successo fu subito grande, Televideo aveva dalla sua sia la facilità dell'accesso e della consultazione, sia la forza dei contenuti, tutti ricondotti alla misura della pagina e cioè una decina di righe per poco meno di 600 battute, nelle quali condensare gli elementi di un'informazione.

Fu una vera e propria sfida rispetto anche a un giornalismo fino ad allora abituato ai telegiornali e alle trasmissioni di approfondimento. E così fu vissuta sin dall'inizio, sotto la direzione di Giorgio Cingoli che veniva dall'esperienza di direttore di Paese Sera, un giornale che allora aveva una connotazione inconfondibile legato com'era alla cronaca e all'uscita serale.

Nasceva il nuovo servizio nell'ambito di una vicedirezione generale della Rai dedicata alle nuove tecnologie e ai nuovi servizi, guidata da un dirigente lungimirante come Massimo Fichera, capace di promuovere l'innovazione con la sperimentazione dell'alta definizione, la trasmissione di un canale via satellite come RaiSat, progetti di coproduzione europea di fiction e appunto il servizio Televideo.

Il libro si immagina come un palinsesto, un insieme di punti di vista attraverso cui restituire la complessità e la ricchezza di una storia.

Si comincia con la doppia prefazione di Antonio Bignardi e Giuseppe Sangiovanni. Il primo, il più longevo dei direttori, dal 2002 al 2013, in una sorta di Golden Age che poi si concluse quando l'azienda decise di eliminare una direzione indipendente e autonoma. Si divise il servizio affidando l'informazione a Rai News 24 e la parte di servizio alla neonata Rai Pubblica Utilità. Sangiovanni fu stretto collaboratore di Bagnardi e poi assunse la direzione della neonata struttura che guida ancora oggi.

Segue l'introduzione del curatore che approfondisce i tre livelli su cui si costruisce la pubblicazione: la storia tecnologica, quella editoriale e infine Televideo nel quadro del divenire dell'azienda Rai.

Su questa base si articola l'indice.

Il contesto. La Televisione e Televideo.

Televideo è figlio del suo tempo. Cos'era la televisione all'inizio degli anni Ottanta e come vi si inseriva – o ne usciva fuori – quella novità? Rispondono alcuni massmediologi e storici della tv e in generale della comunica¬zione, Luca Barra, Gabriele Balbi, Enrico Menduni e Aldo Grasso. Una fotografia dell'attualità. La sezione passa in rassegna l'indice e le varie articolazioni del servizio, Nazionale e Regionale, per lasciare una testimo¬nianza, la più aggiornata, di ciò che gli utenti vanno a consultare.

Gli inizi.

Il momento fondante, lo Stato nascente quando dopo un biennio di sperimentazione comincia la trasmissione gli anni in cui si mette a regime. Il primo indice, nelle nazioni, un lavoro nuovo, l'entusiasmo di chi si sente in un'avventura tutta da vivere. Contributi di Giancarlo Leone, Antonio Capocasa, Sergio Rafaniello, Andrea Groutas Spiro, Settimio Marcelli, Maria Concetta Mattei e Sergio Rafaniello.

Nel corso del tempo.

Il lungo percorso che porta all'attualità. Le diverse stagioni, il lavoro di messa appunto del palinsesto, il televideo nazionale regionale, l'implementazione del servizio, il nuovo assetto con la parte giornalistica sotto Rai News 24 e la parte di servizio che si scorpora e ricade nella competenza di Rai Pubblica Utilità, infine le espansioni tra analogico e digitale. Contributi di Giuseppe Sangiovanni, Maria Luisa Capitani, Raffaella Cocco, Mario Fatello, Vincenzo Rocco, Flavio Bianchi e dell'attuale responsabile del servizio Anna Falasca.

Vizi e virtù del Teletext.

La storia di Televideo è anche quella di un dispositivo tecnico, con caratteristiche precise quanto alle possibilità e ai limiti. Una sezione per spiegare sia la modalità di trasmissione, sia il modo in cui gli operatori alimentano il servizio. In ogni caso, non si dà tecnologia senza una scelta e la scelta ne decide anche il destino. Interventi di Paolo Anania, Massimiliano Farrace.

I mestieri

Chi fa cosa? Televideo è una macchina che produce pagine, ma non si tratta di un lavoro impersonale automatico. Non c'è un algoritmo ma un'organizzazione articolata è una divisione del lavoro fra competenze diverse che tutte collaborano al risultato. La redazione giornalistica, da una parte, gli operatori dell'informazione di servizio, dall'altra. Una sezione dedicata agli addetti ai lavori.

Il palinsesto 2024. Una fotografia dell'attualità, la sezione passa in rassegna l'indice e le varie articolazioni del servizio, nazionale e regionale, per lasciare una testimonianza, la più aggiornata, di ciò che gli utenti vanno a consultare. Contributi di Valerio Ruggiero, Orietta Piccione, Emanuele Gagliardi, Nicodemo Martino, Laura Bortolozzi, Lucia Cavarischia, Maria Chiara Andriello, responsabile Accessibilità Rai.

Una storia per immagini

Una sezione in cui raccogliere un album del Tele¬video: foto, pagine e manifesti che documentano una storia.

Il mio Televideo.

La voce agli utenti. Una loro impressione nel quarantennale, un ricordo, un giudizio.

Un libro composito, dunque, che ha l'ambizione di offrire uno sguardo complessivo su un percorso che esalta la natura del servizio pubblico e della missione della Rai.

Oggi il contesto tecnologico è completamente cambiato e si potrebbe pensare che Televideo sia anacronistico. Invece, il servizio continua ad avere una grande vitalità per diverse ragioni. Intanto, è largamente seguito in particolare dall'utenza che non è una puntuale competenza nell'uso degli strumenti digitali, poi ha una versione on line e infine, ma tutt'altro che secondario, ospita le pagine che consentono ai ciechi di accedere alle audiodescrizioni e ai sordi a quella – la 777 – dei sottotitoli.

Buon compleanno!

 

 

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