VITE E FATTI MEMORABILI (ALMENO PER ORA)

VITE E FATTI MEMORABILI (ALMENO PER ORA)

A Torino il Salone del Libro

Di Guido Barlozzetti

 

Si è aperta lo scorso giovedì al Lingotto Fiere la XXXIV edizione del Salone del Libro di Torino. Torna il più importante appuntamento italiano per l’editoria libraria, finalmente liberato dal Covid e anche dall’ombra di concorrenze milanesi partite con trombe e tamburi ma dal fiato irrimediabilmente corto.

A inaugurare i cinque giorni la lectio magistralis “I non-umani possono parlare” di Amitav Ghosh, considerato oggi il più importante scrittore indiano in lingua inglese, sui temi ambientali e la crisi climatica, e Maria Falcone che nel Bookstock, lo spazio per i ragazzi, ha partecipato all’incontro “A trent’anni dalla strage di Capaci”. Presentate anche le “Poesie da spiaggia” raccolte da Jovanotti con l’editore Crocetti e festeggiati sessant’anni della Marsilio.

Organizzato da Associazione Torino, la Città del Libro e dalla Fondazione Circolo dei Lettori, il Salone andrà avanti fino a lunedì. Un’occasione importante per tutta la filiera del libro, case editrici, scrittori, librai, bibliotecari, agenti e… lettori, perché sono loro il destinatario di un programma imponente che mette insieme 2000 ospiti da tutto il mondo e 1200 eventi. 893 gli editori partecipanti, 542 con un proprio stand.

Pescando qua e là nell’affollato programma, arrivano il dissidente russo Nikolaj Shishkin, Jennifer Egan e Joe Lonsdale, Joseph Stiglitz e Don Winslow e ancora Benjamin Labatut, Eshkol Nevo, Camilla Läckberg, Erri De Luca, Donato Carrisi, Annie Ernaux, Gianluca Carofiglio, l’attivista africana Vanessa Nakate… E i lettori, da quello che si è visto in questi primi giorni, sono venuti numerosi, sarebbe meglio dire una folla imponente che ha sciamato per i padiglioni, a seguire le presentazioni, a curiosare tra gli stand, magari per scoprire editori che approfittano di questa ribalta per farsi conoscere.

Si può anche storcere il naso di fronte a una kermesse così ricca e piena di appuntamenti, con un flusso ininterrotto di gente che rischia di essere sopraffatta dalla quantità delle sollecitazioni, ma resta comunque il valore di una manifestazione che comunque concentra il suo interesse sul libro e richiama l’attenzione del pubblico più largo. Due facce della stessa medaglia, il mercato e la partecipazione, le strategie editoriale e una vetrina per il libro in un tempo di profondi cambiamenti, non solo sul piano mediatico, ma su quello politico e sociale, se appena si pensa all’emergenza del Covid e alla guerra in corso in Ucraina. Scenari che richiamano alla necessità di una condivisione fondata sulla cultura, sulla dimensione della libertà e del pensiero critico.

“I libri, in questo tempo complicato, rappresentano per tante e tanti un approdo felice - dice il Direttore editoriale Nicola Lagioia - Sono un antidoto contro il rumore di fondo, un’occasione di complessità e di coinvolgimento emotivo, un rifugio, una consolazione, una chiave per capire il mondo e aprire le menti, rappresentano tra le più care e affidabili delle compagnie”. Quest’anno il tema-insegna è Cuori Selvaggi: “Ci vogliono pensieri audaci per riportarci sulla rotta di un futuro desiderabile, sono necessari coraggio, intelligenza, generosità, calore umano per gettare nel modo giusto il cuore oltre l’ostacolo. Lo si può fare solo insieme. Ospiteremo le riflessioni più coraggiose di sempre. A partire dal cambiamento climatico, affrontato in maniera multidisciplinare tra economia, scienza, narrativa, filosofia, politica”. Insomma, un Salone calato nel nostro tempo, con le antenne volte a raccogliere i contributi e le sollecitazioni più provocatorie. Speriamo senza dimenticare che la forza del libro è anche nella virtù straordinaria capacità della pagina nei mondi possibili dell’immaginario, di farci sentire in un Altrove che rappresenta un salutare controcanto della normalità.

Quindi, nel segno della Responsabilità e dell’Impegno - come recita il programma - ecco la Casa della Pace dedicata al dialogo e all’informazione, su tutto l’arco che va dall’attualità drammatica dell’Ucraina alle Ong e al terzo settore, e l’iniziativa Adotta uno scrittore nelle Scuole e nelle Case Circondariali, a dimostrazione di una sensibilità larga, come conferma la scelta di interpretare nella Lingua dei Segni Italiana (LIS) una selezione d’incontri per stimolare la partecipazione più ampia, anche delle categorie della disabilità.

Regione ospite il Friuli Venezia Giulia che porta al Salone Davide Toffolo e Dacia Maraini per ricordare Pier Paolo Pasolini a cento anni dalla nascita. Una ricorrenza che viene celebrata anche per Beppe Fenoglio. Fra le iniziative curiose quella della casa editrice Planet B che distribuirà un’edizione limitata di guide turistiche per visitare i pianeti del sistema solare quando la Terra non sarà vivibile per il cambiamento climatico.

Tra le novità, il Palco Live nell’area esterna del padiglione Oval per l’esibizione di scrittori, giornalisti, musicisti, cantanti e attori, il Bosco degli scrittori realizzato con Aboca edizioni, un anfiteatro naturale fatto di alberi e piante e pensato per immergersi nel verde, il BookLab dedicato alla formazione e per chi vuole affacciarsi sul mondo editoriale, l’Area Nuovi Editori, mentre tornano la Sala Olimpica dedicata allo storytelling (difficile scrivere un pezzo su un Salone del Libro senza citare la parola..) sportivo, Gastronomica/Parlare e leggere di libro con Slow Food editore.

Per seguire il Salone tutto l’anno e per chi vuole preparare una visita è disponibile la piattaforma SalTo+ che raccoglie cento ore di contenuti speciali, interviste, podcast e materiali d’archivio.

Tutto al Lingotto, nella gigantesca struttura progettata da Matté Trucco per ospitare la Fabbrica Italiana Automobili Torino, la Fiat che non c’è più e che lascia il posto all’industria del libro e alla creatività di chi legge.

 

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