40 anni di Televideo

40 anni di Televideo

40 anni di Televideo
1984/2024

 

Comincia il 15 gennaio del 1984 la storia di Televideo. Una ricorrenza meno clamorosa e però anch’essa una tappa importante nel rapporto tra la Rai e il Paese oltre che del suo cammino tecnologico.

Per la prima volta lo spettatore diventava utente e poteva sfogliare la propria tv, usando il telecomando per passare da una pagina all’altra dello schermo e scegliere quali notizie e informazioni leggere.

Fino ad allora era abituato alla televisione basata sull’appuntamento, quella cosiddetta generalista, che si rivolge alla generalità del pubblico con un palinsesto cadenzato dagli orari delle trasmissioni. Con il telecomando poteva passare da un canale all’altro: eravamo nella prima parte degli anni Ottanta, la Rai aveva le tre reti storiche che cominciavano ad essere affiancate dalle televisioni private e commerciali.

Con il servizio Televideo si anticipava il futuro dell’interattività: un servizio gratuito, aggiornato quasi in tempo reale e sempre consultabile, centinaia di pagine con ampio arco di tematizzazioni, dall’informazione alla salute, dal lavoro alla cultura, dalle istituzioni al meteo agli spettacoli, agli orari ferroviari e aerei. Accanto alla televisione generalista un servizio a tempo pieno a disposizione degli utenti. A inaugurarlo, dieci anni prima, la televisione britannica BBC, con un successo tale da catturare l’attenzione dei broadcaster pubblici europei che nel giro di pochi anni iniziarono una sperimentazione.

La Rai fu autorizzata a effettuare le prime sperimentazioni da un’apposita commissione dell’allora Ministero delle Poste e Telecomunicazioni. Si iniziò il 30 marzo 1981 in un’area ristretta del territorio nazionale, compresa tra il Piemonte occidentale e la Valle D’Aosta. Per estenderla a tutto il Paese fu costituita una struttura dedicata guidata dal direttore del Centro Studi e Ricerche di Torino, Giorgio Cingoli, con la supervisione della Direzione Nuove Tecnologie guidata da Massimo Fichera.

Così, al posto del classico monoscopio che appariva quando, di notte e la mattina quando non venivano trasmessi programmi, da aprile a giugno del 1982 la Rai trasmise le prime pagine del servizio Televideo per testarne la ricezione tecnica, il gradimento del pubblico rispetto al servizio , ai contenuti e all’impostazione grafica della pagine. L’analisi si svolse sulla base di colloqui individuali e collettivi, su un campione di teleutenti costituito da 1000 famiglie di classe socioeconomica media o superiore, in possesso di un televisore in grado di ricevere le tre reti Rai.

Secondo la ricerca, gli utenti percepivano il servizio Televideo soprattutto come uno strumento capace di modellarsi sulle esigenze personali, perché dava la possibilità di scegliere contenuti e orari.

Si apprezzava la possibilità di accedere alle informazioni con un atteggiamento attivo, scegliendo i contenuti più utili in tempi minimi, nella comodità dell’ambito domestico e soprattutto quando necessario. Insomma, un tipo di informazione, diversa da quella diffusa da giornali radio e tv, di utilità concreta e immediata, finalizzata alla soluzione dei problemi della vita quotidiana.

Restava una diffidenza per la novità tecnologica, ma risultava vincente l’idea di avere a portata di mano, o meglio di telecomando, quello che voglio io, quando voglio io ovvero quello che mi serve nella vita quotidiana e privata (acquisti, casa, salute, rapporti con la burocrazia e le istituzioni, ricerca del lavoro, trasporti, tempo libero, cucina). Televideo offriva quello che i mass media tradizionali non fornivano e il pubblico lo accolse per la rapidità, la semplicità, l’utilità e l’obiettività dei contenuti. Dal 15 gennaio 1984, 400 pagine, 50 di notizie e 350 di servizi utili.

Una lunga storia che compie 40 anni e che nel tempo si è consolidata ed è stata contrassegnata dal passaggio dall’analogico al digitale.

Oggi il Televideo continua a essere diviso in due grandi parti: quella giornalistica, sulle pagine che vanno dalla 101 alla 399, e quella relativa ai servizi di pubblica utilità, quindi le pagine da 400 in avanti e tutte quelle relative alle sezioni regionali, accessibili attraverso il Televideo di Rai 3, oppure via internet.

La rivoluzione che ha riguardato la comunicazione ha messo in discussione la centralità della televisione tradizionale e quindi anche la funzione di un servizio che potrebbe sembrare limitato rispetto a ai tempi e alle modalità di consultazione personalizzate della rete.

Tuttavia, il Televideo resta non solo nella memoria di tanti ma ancora oggi è largamente frequentato per i suoi aggiornamenti in tempo reale, per la schematicità e la chiarezza delle informazioni, per l’ampiezza delle tematiche affronta, tutte legate a necessità esigenze della quotidianità di ciascun utente.

Oggi si annuncia una nuova organizzazione del palinsesto e una revisione dell’infrastruttura in modo da coordinare nazionale e regionale.

Per festeggiare il compleanno Rai Pubblica Utilità ha previsto una serie di iniziative:
- una sezione nell’indice del Televideo che ripercorrerà il quarantennale cammino del servizio;
- uno Speciale sul sito di Rainews, realizzato dalla Testata in collaborazione con Rai Pubblica Utilità;
- un contributo dedicato di Techetecheté;
- la pubblicazione dei materiali di repertorio e di contenuti appositamente realizzati sul sito Televideo e i profili social;
- l’attivazione di un indirizzo email - tlivnazionale@rai.it - per raccogliere testimonianze e ricordi degli utenti. Chi vorrà potrà raccontare “Il mio Televideo”.

Quarant’anni danno la misura di una tradizione e di un’abitudine che si sono consolidate e hanno creato un’affezione.. Un patrimonio per guardare al futuro.

 

 

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